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«Filastrocca della Memoria della Shoah» di Mimmo Mòllica

di Mimmo Mollica - 22.01.2024 - Scrivici

shoah
Fonte: shutterstock
Il 27 gennaio è il «Giorno della Memoria» e noi pubblichiamo la «Filastrocca della Memoria della Shoah» di Mimmo Mòllica

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Filastrocca della Memoria della Shoah»

Il 27 gennaio è il «Giorno della Memoria» e noi pubblichiamo la «Filastrocca della Memoria della Shoah» di Mimmo Mòllica per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei. Perché è importante fabbricare i «mattoni» per costruire una solida coscienza contro razzismo e antisemitismo. Per ricordarsi di «non dimenticare». Mai!

«Filastrocca della Memoria della Shoah» di Mimmo Mòllica

L'Olocausto non è una partita,

è soltanto violenza infinita,

chi vince non sale sul podio,

vince solo la «coppa dell'odio»,

e l'odio, la rabbia e il rancore

portan solo violenza e dolore.

L'Olocausto fa tanta paura,

molto più della notte più scura,

la Pace ha i colori dell'arcobaleno,

la Shoah sa soltanto di fiele e veleno,

la Shoah non conosce pietà,

la Pace dà pace a chi pace darà.

Ricordare il passato soltanto non basta,

le leggi razziali sono storia nefasta

che il mondo ricorda come fosse l'inferno,

ma alle volte un ricordo non dura in eterno.

Perciò trasformiamo i ricordi in azione,

perché la memoria diventi mattone,

baluardo possente nella nostra mente,

siamo esseri umani, noi siamo la «gente»

e con il passato costruiamo il presente.

Perciò «razza», «schiatta», «stirpe», per cortesia,

raccogliamole tutte e buttiamole via.

Mimmo Mòllica

Abbasso i cancelli

Il 27 gennaio è il «Giorno della Memoria», data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz (27 gennaio 1945), per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione e la prigionia, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e rischiando la propria vita hanno salvato altre vite e protetto perseguitati.

Insegnare la Shoah ai bambini è davvero importante, ma non per un "obbligo di legge" che impone la "celebrazione".

Non basta – infatti - "conoscere il passato" per essere certi che si creino "gli anticorpi necessari per riconoscere e combattere le nuove manifestazioni di discriminazione, sopraffazione, razzismo e risorgente antisemitismo" (Donatella Giulietti). Scrive Lia Levi nel libro "Il Giorno della Memoria spiegato ai miei nipoti":

"Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre.

A volte ci si emoziona per un attimo e poi tutto vola via.

Perché resti, questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria.

Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi.

Noi siamo qui e rappresentiamo il presente, lo sappiamo,

ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota."

I mattoncini del nostro oggi

Come scrive Lia Levi, non basta ricordare il passato, coltivare il ricordo, perché i ricordi possono anche sbiadire. Affinché i ricordi rimangano devono trasformarsi in «memoria», come fossero i "mattoncini del nostro oggi". I mattoni per costruire una coscienza: "gli anticorpi necessari per riconoscere e combattere le nuove manifestazioni di discriminazione, sopraffazione, razzismo e risorgente antisemitismo".

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