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Filastrocca dello slang n. 2

di Sara Sirtori - 18.06.2020 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Mimmo Mòllica propone la seconda puntata della "Filastrocca dello slang", un viaggio breve ma non troppo nel panorama del linguaggio dei giovani d'oggi. Mòllica redige così un dizionarietto, in versi e rime, di parole e frasi dello slang di casa nostra, da 'coatto' per dire tamarro, a 'patato, per dire bel pischello. Un modo per cercare di capire i giovani e il "giovanilese" e avvicinarci a loro.

In questo articolo

Il lessico giovanile

Con la "Filastrocca dello slang n. 2" di Mimmo Mòllica, prosegue il breve viaggio intrapreso nel panorama del linguaggio giovanile. Una maniera per comprendere i nostri figli, a volte sfuggenti o distanti… Magari attraverso certe parole divenute comuni, che fanno parte del fantasioso lessico giovanile d'oggi.

Filastrocca dello slang n. 2

di Mimmo Mòllica

Voglio una lingua 'molto esagerata',

dalle parole accese come il fuoco,

la lingua d'oggi, dai giovani parlata 

al tempo pay-to-play, del videogioco.

Significati sempre più alterati, 

dai giovani moderni tanto usati 

per star nel gruppo ed essere integrati,

insomma, per non essere isolati.

Ed ecco qualche termine 'bestiale',

esagerato quanto basta adesso

per far figura assai fenomenale,

per essere una tipa di successo.

«Allucinante» è il mio primo aggettivo, 

vuol dir quasi abbagliante, un po' fiabesco,

come dire bestiale, non cattivo,  

megavistoso, assurdo o anche pazzesco.

«Allupato» significa arsurato

cioè molto eccitato o anche voglioso,

attratto tanto, in modo smisurato, 

concupiscente, assai desideroso.

«Buzzicozza» è un po' buzzona e cozza, 

quando una tipa è assai poco attraente 

questa espressione suona tanto rozza,

la bellezza è soltanto nella mente.

«Coatto» è come dire un po' volgare, 

e in romanesco più dispregiativo 

vuol dir tipo arrogante, trasgressivo,

e di buon gusto qualunquemente privo.

Insomma un poco bullo e un po' tamarro, 

tascio, ma si può dire pure guappo, 

stile di vita incline anche allo sgarro

zaurdo nel vestire con lo strappo. 

«Da sballo» è straordinario, eccezionale, 

da sogno, cioè tantissimo eccitante, 

che mette l'euforia, fenomenale,

potremmo dire quasi allucinante.

«Frate'» sta per fratello, brevemente,

si dice in amicizia ma non solo,

vuol dire che ti fidi ciecamente:

− Fratè di te mi fido proprio al volo.

«Gasato» è il tipo un po' sovreccitato,

frizzante, effervescente, spumeggiante, 

mentre il contrario è l'essere «sgasato», 

liscio, tranquillo, più rassicurante.

«Incartarsi» vuol dir pure imbrogliarsi,

senza un'uscita, non saper che fare, 

avere in mano carte e giochi scarsi,

carte perdenti, è inutile giocare.

«Me cojoni» è una certa esclamazione 

per dire di una cosa ch'è lampante,

cosa che non richiede spiegazioni:

− "Guardala quanto è bella!" – "Me cojoni!"

«Onesto» è come dare approvazione 

a una proposta, a un fatto, a un gesto,

se ti propongo una determinata azione

e tu la approvi, gli rispondi 'onesto'.

«Patato» è il ragazzetto ch'hai adocchiato

carino, dolce, proprio un bel ragazzo

ed ora il pischelletto sta al tuo lato:

si vede che il patato è il tuo amorazzo.

Se c'è qualcuno che sta a «Rosicare»

vuol dire ch'è invidioso oppure ostile, 

chi rosica e non si sa consolare,

muore d'invidia e crepa dalla bile.

«Scialla» vuol dire "vai tranquillo",

sciallato, rilassato, divertente,

scialloso, sciallo, senza alcun assillo,

andrà tutto benone certamente.

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