«Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica
La «Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica ci ricorda che il 20 marzo 2024 cade l'Equinozio di primavera. È la fine dell'inverno e l'inizio della nuova stagione, mentre nel mondo non si fermano le guerre. Ma pure tra le macerie, quando è primavera, può sbocciare un fiore, simbolo di speranza: "Ciao fiorellino, tu sei benvenuto".
«Filastrocca di un fiore a primavera»
Un fiorellino piccino piccino
da dentro la zolla faceva capolino,
quel fiorellino era appena un germoglio
però diceva "io voglio, io voglio...",
voleva uscire come gli altri fiori,
tra foglie e petali di tanti colori.
E fu così che un bel mattino
vide la luce quel fiorellino,
splendeva il sole sulla brughiera,
il primo giorno di «primavera».
Sembrò una festa di luce e colori,
ma non profumi e né buoni odori,
perché là attorno, sopra la Terra,
tra spari e fumo infuriava la guerra.
Sotto quel cielo, come d'incanto,
sbocciava un fiore, uno soltanto,
tra le macerie là tutt'attorno
spalancò i petali e disse «buongiorno»,
e un bimbo scalzo là accanto seduto:
"Ciao fiorellino, tu sei benvenuto".
Mimmo Mòllica
Equinozio di primavera 2024
Mercoledì 20 marzo 2024 cade l'«Equinozio di primavera». È la fine dell'inverno e l'inizio della nuova stagione, della rinascita della natura. La tradizione indica il 21 marzo come 'data ufficiale' dell'equinozio, che – però – quest'anno cade il 20 marzo, nel preciso momento astronomico in cui la radiazione solare è perfettamente perpendicolare all'Equatore e all'asse terrestre.
Equinozio (dal latino aequĭnoctĭum) significa "notte uguale": è il giorno dell'anno in cui le ore del giorno e della notte si equivalgono.
E intanto sboccia un fiore
Intanto nel mondo le guerre non si fermano. Ben 59 sono i conflitti in atto, dal continente africano, all'Afghanistan, alla Libia; la guerra russo-ucraina, la Guerra di Gaza o israelo-palestinese e molti altri conflitti.
Ma tra distruzione, macerie e case crollate, quando è «primavera» può sempre sbocciare un fiore, anche un unico fiore. Vuol dire che pure con la guerra il sole non scompare, ma tramonta e risorge. Così i fiori, più tenaci della guerra. Un fiore cresce perfino dov'è indesiderato: ai bordi delle strade, lungo le ferrovie, in ambienti ostili, diventando simbolo di riscatto, di speranza e di rinascita.