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«Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica

di Mimmo Mollica - 19.03.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La «Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica ci ricorda che il 20 marzo 2024 cade l'Equinozio di primavera

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«Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca di un fiore a primavera» di Mimmo Mòllica ci ricorda che il 20 marzo 2024 cade l'Equinozio di primavera. È la fine dell'inverno e l'inizio della nuova stagione, mentre nel mondo non si fermano le guerre. Ma pure tra le macerie, quando è primavera, può sbocciare un  fiore, simbolo di speranza: "Ciao fiorellino, tu sei benvenuto".

«Filastrocca di un fiore a primavera»

Un fiorellino piccino piccino

da dentro la zolla faceva capolino,

quel fiorellino era appena un germoglio

però diceva "io voglio, io voglio...",

voleva uscire come gli altri fiori,

tra foglie e petali di tanti colori.

E fu così che un bel mattino

vide la luce quel fiorellino,

splendeva il sole sulla brughiera,

il primo giorno di «primavera».

Sembrò una festa di luce e colori,

ma non profumi e né buoni odori,

perché là attorno, sopra la Terra,

tra spari e fumo infuriava la guerra.

Sotto quel cielo, come d'incanto,

sbocciava un fiore, uno soltanto,

tra le macerie là tutt'attorno

spalancò i petali e disse «buongiorno»,

e un bimbo scalzo là accanto seduto:

"Ciao fiorellino, tu sei benvenuto".

Mimmo Mòllica

Equinozio di primavera 2024

Mercoledì 20 marzo 2024 cade l'«Equinozio di primavera». È la fine dell'inverno e l'inizio della nuova stagione, della rinascita della natura. La tradizione indica il 21 marzo come 'data ufficiale' dell'equinozio, che – però – quest'anno cade il 20 marzo, nel preciso momento astronomico in cui la radiazione solare è perfettamente perpendicolare all'Equatore e all'asse terrestre.

Equinozio (dal latino aequĭnoctĭum) significa "notte uguale": è il giorno dell'anno in cui le ore del giorno e della notte si equivalgono.

E intanto sboccia un fiore

Intanto nel mondo le guerre non si fermano. Ben 59 sono i conflitti in atto, dal continente africano, all'Afghanistan, alla Libia; la guerra russo-ucraina, la Guerra di Gaza o israelo-palestinese e molti altri conflitti.

Ma tra distruzione, macerie e case crollate, quando è «primavera» può sempre sbocciare un  fiore, anche un unico fiore. Vuol dire che pure con la guerra il sole non scompare, ma tramonta e risorge. Così i fiori, più tenaci della guerra. Un fiore cresce perfino dov'è indesiderato: ai bordi delle strade, lungo le ferrovie, in ambienti ostili, diventando simbolo di riscatto, di speranza e di rinascita.

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