Una ragazza chiamata leggenda
"Praticare lo sport" è una composizione dedicata a chi ama fare sport, ma anche ad Annarita Sidoti, lo "scricciolo d'oro", come la definì Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport, morta il 21 maggio 2015 a soli 45 anni. Una ragazza semplice, divenuta "leggenda" attraverso lo sport.
Praticare lo sport
Praticare lo sport da protagonisti
più che da spettatori,
per goderne i benefici
e provarne le sane difficoltà.
Per misurarsi con se stessi
e con gli altri,
per esorcizzare il sacrificio
e sapere cosa può essere la fatica,
per farsela amica,
per vincerla o scansarla.
Praticare lo sport
per insegnarlo agli altri:
ai padri, ai figli.
Per fronteggiare l'avversario
o stare col nostro migliore amico,
divertendoci.
Per misurarsi col tempo
che ci sovrasta,
con la distanza che ci separa,
con l'altezza di un'asticella
o di un deltaplano,
che ci avvicina a Dio.
Praticare lo sport per scrivere
e cantare,
come possiamo, come sappiamo,
la nostra canzone liberatrice,
il nostro inno alla vita.
Praticare lo sport per parlare
col corpo,
per esprimersi senza parole,
per un omaggio alle nostre mani,
al cuore, ai polmoni, al cervello.
Camminare, correre o pedalare
con la mente inondata di pensieri,
con il cuore gonfio di desiderio e speranza,
verso quel luogo sconosciuto e austero
dov'è nascosto il segreto della vita,
dove abita dell'esistenza il mistero.
Dov'è fuggito il nostro primo amore,
da dove ci viene incontro
quello che aspettiamo,
nel quale non si smette mai di sperare.
Per misurarsi col peso di un oggetto
da scagliare quanto più lontano possibile,
come il dolore, come le avversità,
come un'ingiustizia, come una malattia,
come un rimprovero, come un tradimento;
con tutta la forza, con tutta la rabbia,
con tutta la "non violenza" che è dentro di noi.
Mimmo Mòllica ©