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Filastrocche per bambini

di Nostrofiglio Redazione - 16.07.2021 - Scrivici

filastrocche
Fonte: shutterstock
Filastrocche per bambini: i benefici sono molteplici. Divertenti, stimolano il linguaggio e aiutano a prendere coscienza del proprio corpo

In questo articolo

Filastrocche per bambini e giochi

Giochi con le dita e filastrocche, molto più che un gioco

Le nostre nonne sapevano che i giochi con le dita erano importantissimi per far conoscere il mondo ai bambini. Infatti non solo fanno divertire il bambino, ma allenano anche la capacità di espressione e l'intelligenza. Il movimento delle dita è infatti strettamente correlato alla parola.

Le zone del cervello preposte al movimento delle dita e alla lingua, sono vicine una all'altra e si influenzano reciprocamente. Si dice che se i genitori giocano regolarmente con le dita e il polso del loro bambino potranno accelerare di circa due mesi la maturazione del centro della parola. Anche l'intelligenza si svilupperà meglio se il bambino potrà non solo guardare, ma anche sperimentare direttamente il movimento. Inoltre non c'è niente di più piacevole e divertente che vedere le manine del piccolo che cercano di afferrare il mondo.

Filastrocca corta

Filastrocca corta corta

hai trovato chiusa la porta,

per mangiare la minestra

sei entrata dalla finestra,

ma minestra non ce n'era più

e a digiuno sei rimasto tu!

Istruzioni per l'uso: mentre reciti la filastrocca, cammina con le dita dal polso fino al collo del tuo bebè. Alla fine del movimento dagli un buffetto sul naso. Se poi gli farai il solletico su tutto il corpo, riderà a crepapelle.

Questo è l'occhio bello

Questo è l'occhio bello

Questo è il suo fratello

questa è la chiesina 

questo il campanello!

Istruzioni per l'uso: alla prima strofam indica un occhio. Alla seconda indica l'altro. Alla terza sfioragli la bocca, e nell'ultima toccagli il nasino dicendo drin drin drin drin drin!

Questo gioco farà prendere al bambino coscienza del proprio corpo. Ed è divertente anche per i genitori.

Filastrocca delle dita

Il pollice dice: Ho fame!

L'indice dice: Non c'è più pane!

Il medio dice: Lo compreremo! 

L'anulare dice: Ce n'è ancora un pezzettino! 

Il mignolo dice: Datelo a me che sono il più piccolino!

Istruzioni per l'uso: mentre reciti questa filastrocca, tocca un dito alla volta della mano del bambino. Prima di arrivare al mignolo fai una piccola pausa per aumentare la tensione. Il piccolo si accorge che è l'ultima strofa anche dal tono di voce, e in genere comincia a ridacchiare già prima della fine per la tensione e la contentezza, dato che impara molto velocemente la sequenza di frasi.

La testina è bionda!

La testina è bionda

La guancia è rubiconda

la bocca sorridente

Lo sguardo è innocente

Drin drin drin drin drin!

Istruzioni per l'uso: in questo gioco, accarezzalo su tutto il viso: passagli la mano sulla testa, prendigli delicatamente le guance, sfioragli le labbra e toccagli delicatamente il nasino. Potrete fare lo stesso anche con il mento. Variante: Guida la mano del bambino, in modo che possa toccare da solo le parti del proprio viso. In questo modo imparerà giocando la differenza tra il contatto con le proprie dita e quello con le vostre.

Farfallina

Farfallina bella e bianca

vola vola e mai si stanca,

gira di qua,

gira di là

e sopra un fiore si va a posar.

Istruzioni per l'uso: prima puoi seguire le linee della mano del bimbo, poi picchiettare al centro della manina oppure stringergli delicatamente le singole dita. Non solo gli farà un piacevole solletico, ma prenderà anche coscienza delle dimensioni e della forma della propria manina. Il gioco funziona particolarmente bene se nella stanza c'è oscurità e il bambino può quindi concentrarsi sulle sensazioni del proprio corpo.

La filastrocca della streghetta

Sul prato pieno di fiori c'è una casetta di tre colori.

Lì ci vive una streghetta armata solo di bacchetta.

E' una vera golosona mangia solo roba buona che cucina con gran cura stando attenta alla misura:

cinque chicchi di caffè

due scodelle di buon tè

un cucchiaio di farina

una fetta di fontina.

Pesa mescola ed annusa

e il suo gatto fa le fusa.

Istruzioni per l'uso: avvolgi la punta di una garza attorno all'indice. Alla prima frase, mima il prato pieno di fiori sulla pancia del bambino toccandolo con la garza. Continuando a raccontare accarezzagli le testa, mettigli un dito sulla guancia per mimare il cibo buono, poi per ogni oggetto indica una parte diversa del corpo. Quando arrivi alle fette di fontina accarezzagli delicatamente le orecchie.

Lo sapete di chi sono io?

La vedete questa gambina?

È tutta tutta della mammina.

E quest'altra, eccola qua! È tutta tutta del mio papà!

Così le braccia, così gli occhietti, le paroline,

i sorrisetti sono divisi tutti a metà tra mamma e papà.

Istruzioni per l'uso: prendigli le gambette e falle muovere una alla volta, poi risali sul pancino e fino al viso e alla testa, dove i bambini adorano essere accarezzati.

Filastrocche tradizionali

Quattro filastrocche del cuore, della tradizione italiana. Quelle che ci ripetevano con amore la mamma o la nonna.

Ambarabà Ciccì Coccò

Ambarabà Ciccì Cocò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore.

Il dottore si ammalò
Ambarabà Ciccì Coccò

Alla larga alla stretta

Alla larga alla stretta
c'è Pinocchio in bicicletta.
Alalì alalà e pinocchio se ne va.
Se ne va per la montagna


a cercare la castagna,
la castagna non c'è più
e Pinocchio cade giù.

Arri arri cavallino

Arri arri cavallino
per la strada del mulino.
Il mulino è rovinato,
il mugnaio s'è legato;
s'è legato alla catena,
la sua moglie fa la cena;
fa la cena per bambino:
arri arri cavallino.

Batti, batti le manine

Batti batti le manine
che arriverà papà
porterà le caramelle
che [nome del bambino] mangerà!

E se state cercando un buon libro di filastrocche per bambini piccoli, da 0 a 2 anni, vi possiamo suggerire:

Mentre per la buona notte, queste rime dolcissime vi aiuteranno:

Filastrocche per bambini della scuola materna

Le filastrocche possono aiutare i bambini a ricordarsi i nomi della settimana, del mese o dei colori dell'arcobaleno! Anche le dita della mano.

Filastrocca del pulcino

Filastrocca per imparare i giorni della settimana.

Lunedì chiuso chiusino
Martedì bucò l'ovino

Sgusciò fuori mercoledì
Pio, pio, pio di giovedì
Venerdì un volettino,
beccò sabato un granino.
La domenica mattina
aveva già la sua crestina.

Girotondo dei mesi

Filastrocca per imparare i mesi dell'anno.

Girotondo sul nevaio,
con gennaio e con febbraio
e per marzo pazzerello
girotondo con l'ombrello.

Girotondo al campanile
con la Pasqua dell'aprile
e per maggio ciliegino
girotondo col cestino.

Giugno ai campi, luglio al mare
girotondo da sudare.
Fugge ai monti agosto in fretta
girotondo sulla vetta.

Con settembre ottobre vola
girotondo per la scuola
e novembre, ecco, è già qui
girotondo con gli sci.

Poi, vestito di Natale,
fa dicembre il gran finale
e saluta capodanno
girotondo tutto l'anno.

Mignolino birichino

Filastrocca per imparare i nomi delle dita della mano.

Il pollice è andato nel bosco,
l'indice ha raccolto la legna,
il medio ha acceso il fuoco,
l'anulare ha preparato la pappa
e il mignolo…


se l'è mangiata tutta

Filastrocca dell'arcobaleno

Filastrocca per imparare i colori dell'arcobaleno.

C'era una volta un paese lontano 
dove i colori si davan la mano. 
Tra tutti il rosso era il più piccolino 
e l'arancione gli stava vicino. 
Rideva forte il giallo brillante 
e il verde, lì accanto, parlava alle piante. 
Alti nel cielo, l'azzurro ed il blu, 
guardavan la Terra e stavan lassù. 
Più grande e più scuro degli altri era il viola, 
ma i sette sembravano una cosa sola 
e chi li vedeva nel cielo sereno 
diceva: "Guardate, c'è l'arcobaleno!"

2. Filastrocche per eventi speciali

Filastrocche per la festa della mamma

 

"Per la mamma"

di Gianni Rodari

Filastrocca delle parole
si faccia avanti chi ne vuole.
Di parole ho la testa piena
con dentro "la luna" e "la balena".
Ma le più belle che ho nel cuore
le sento battere: "mamma", "amore".

"Mamma, mammina"

di A. Staltari

Filastrocca della mamma

nel tuo cuor brilla una fiamma

grande come il sole in cielo

e l'amor di un bimbo sincero.

Mamma mammina

sei dolce

sei carina

quando abbracci il tuo piccino

e lo culli pian pianino

quando ascolti con pazienza

e di sorrisi non resti mai senza.

Mamma mammina con la pace e l'allegria sei la gioia più grande che ci sia!

Giro, giro tondo, auguri a tutte le mamme del mondo.

Ecco anche un libro di filastrocche dedicato a questa importante ricorrenza:

"Filastrocca per la Festa della mamma"

di Mimmo Mòllica

Mia cara mamma,

oggi un dolce pensiero si ridesta, 

è dieci maggio, oggi è la tua festa 

e voglio dirti un grazie sconfinato 

per tutto ciò che hai fatto e che m'hai dato.

Tu m'hai insegnato a tenerci per mano,

a fare i primi passi, piano piano,

il primo bacio vero e il vero amore,

mi hai consegnato le chiavi del cuore.

Tu mi hai insegnato la via del coraggio, 

con te ho imparato il senso del mio viaggio, 

tu sei poesia e racconto, mio paesaggio, 

tu sei la mia capanna e il mio villaggio.

Mi hai regalato i miei giorni felici,

m'hai fatto il dono delle mie radici,

tu m'hai insegnato le prime vocali

e per volare, poi, mi hai fatto le ali;

hai dato le risposte ai miei bisogni

e per sognare, poi, mi hai fatto i sogni.

Tu che mi hai fatto diventare grande,

mille risposte alle mille domande:

io ti chiedevo "mammina, perché?"

e tu paziente sempre lì con me.

Tu panacea di tutte le ferite,

con un bacetto erano già guarite,

tu la mia sveglia, tu la mia infermiera, 

tu la mia amica, la mia consigliera, 

tu la mia fata,  mia guardarobiera, 

tu la mia estate, la mia primavera.

Ora son grande, ma tu dimmi perché

io sento sempre il bisogno di te?

Del mio camino acceso sei la fiamma,

sai far di tutto, tu sei la mia mamma.

Per me sei tutto, tu sei la mia mamma. 

Filastrocche per la festa del papà 

Filastrocca del papà

di Giuseppe Bordi


Ovunque sono ci sarà
sia vicino, sia lontano
lui mi tenderà la mano

Ogni broncio del mio viso
lo trasformerà in sorriso
riempirà col suo coraggio
tutti i passi del mio viaggio

Saprà togliermi le nuvole
mi racconterà le favole
metterà sulla mia bocca
la più bella filastrocca

Caccerà tutti i miei mali
mi disegnerà due ali
e se lo lascerò fare
lui m'insegnerà a volare

Filastrocca dedicata al papà

Papà dammi la mano
grande e forte mi sento con te
tu mi guardi e mi dici piano:
"Sono felice se tu sei con me".

Se mi prendi sulle tue spalle
io mi sento un capo tribù.
Se mi tieni stretto al cuore
il mio amico più caro sei tu.

Per la strada la gente ci sorride
e ci guarda perché
pensa che tu sei il mio gigante
ma io sono il tuo re.

Filastrocche di Natale

"Babbo Natale di rosso vestito" (di Jolanda Restano)

Babbo Natale di rosso vestito
lascia ogni bimbo sempre stupito
con i suoi doni e i suoi regali
sempre fantastici, sempre speciali!

Babbo Natale con la barba bianca
lavora di notte e non si stanca;
vola lassù insieme alle renne
porta per tutti i doni e le strenne!

"Babbo Natale" (di Patrizia Nencini)

Sono un papà molto speciale
mi chiamo Babbo Natale!

Il vestito che porto addosso
è di un vivace colore rosso.

Cappello, stivali e cintura
completano la mia figura.

Quando mi guardo nello specchio
vedo la faccia di un bel vecchio.

Vivo al Polo tra nevi e orsachiotti
insieme a tanti gnomi grassotti.

Al lume fioco di una lampadina
leggo la posta fino a mattina.

Nella stanza delle sorprese
incarto i regali dal primo del mese.

Ho una slitta a nove renne
e scio sulla neve carico di strenne.

Per non sentire la tramontana
mi copro tutto con la sciarpa di lana.

Arrivo in città a notte scura
lascio le renne per una nuova avventura.

Salgo svelto sopra il tetto
poi scivolo piano nel caminetto:

nella casa tutto tace
e a luci spente regna la pace.

L'albero di Natale è luminoso:
metto i giocattoli e mi allontano silenzioso.

Dopo un dolcetto e un riposino
lascio la casa di ogni bambino.

Al mattino, tutto solo,
sveglio le renne e …via verso il Polo!

Durante il viaggio saluto tutti:
i piccoli, i grandi, i belli e i brutti!

A casa arrivo con un po' d'affanno,
mi stendo sul letto e dormo per un anno.

Sogno una notte fatata e speciale…
il tempo è passato: è già Natale!

Filastrocche sulla Befana 

La Befana vien di notte

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
col cappello alla romana,
viva viva la Befana!

Quando è l'ora la Befana

Quando è l'ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D'impazienza già trabocca:
l'alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l' esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l' ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!

La Befana è qui sul tetto

Zitti, zitti presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende, appena è sola,
svelti, svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi!
Se non siete buoni niente dolci né balocchi,
solo cenere e carbone!

Filastrocche di Carnevale

Filastrocca: Re Carnevale

Oggi si festeggia il re Carnevale

e sfilano le maschere lungo il viale.

Sul carro dorato avanza il sovrano

con la corona in testa, lo scettro nella mano.

Intorno risa e balli, profumo di frittelle,

terrificanti mostri e belle damigelle,

eroi superpotenti, fantocci giganti,

coriandoli a pioggia e stelle filanti."

La Filastrocca dei colori

di Mimmo Mòllica

Oh quante sfumature

di luce e di colore,

quante coloriture

spiccano in un bagliore.

Ruba i colori al mondo, 

dipingi la tua tela,

danza il tuo girotondo,

tessi una ragnatela

di fili colorati,

un ordito fecondo

di decori argentati

in un mare profondo.

Scopri la tua natura, 

colora di allegria 

ogni grigia paura,

vestila di poesia.

Con i colori puoi girare il mondo,

puoi andare in alto, in largo, in giù,

andare in volo oppure andare in fondo, 

in India, in Cina, in Africa, in Perù. 

Così il colore rosso

è il tono dell'estate,

ricorda il pettirosso,

le splendide giornate.

Ma pure il bel vestito 

di ogni Babbo Natale;

è colore assai gradito

anche per Carnevale. 

Vedere tutto nero,

il mondo in negativo,

è come sbagliar sentiero

a un passo dall'arrivo.

Vedere invece rosa

vuol dire tassativo,

scorgere in ogni cosa 

il lato positivo.

Quanti modi di dire…

senza essere pittore

ognuno può capire

le doti di un colore. 

Passar la notte in bianco

è non dormire affatto

e risvegliarsi stanco,

ma con il letto sfatto.

E poi rosso di sera

nel bel tempo si spera

vuol dire che domani

non avremo uragani.

Così potrai vedere,

in mandria oppure in branco,

che anche le mucche nere 

ci danno il latte bianco.

E che da un uovo bianco, 

potrà sembrar mistero,

pure sul Monte Bianco

nasce il pulcino nero.

Questa è la filastrocca 

dei detti e dei colori,

che van di bocca in bocca

senza mai fare errori:

è meglio il pane nero

che dura un anno intero

che il pane bianco o a strisce

se subito finisce. 

Filastrocche di Halloween

Ecco Halloween

Il Fantasma mattacchione

e lo Scheletro burlone

si preparano alla festa

con un gran cappello in testa.

Zucca Vuota e Pipistrello

hanno teso un bel tranello

alla vecchia Strega nera

che è vestita da gran sera.

I bambini andando a spasso

tutti insieme fanno chiasso,

vanno in giro col sacchetto

"vuoi uno scherzo? hai un dolcetto?"

Ci son maschere e risate

per le strade illuminate

nella notte, non più scura

ecco Halloween, PAUUUURAAA!!!

"Dolcetto o scherzetto"

di Jolanda Restano

O mi dai un buon dolcetto,

o ti becchi uno scherzetto!

Devi fare questa scelta

muoviti, su, fai alla svelta!

Non hai tempo di pensare

sono qui per spaventare

chi i dolcetti non mi dà

prima o poi si pentirà!

Le streghe

di Maria Rosaria Longobardi

Nel paese delle streghe
è sempre il tempo delle spighe,
spighe di grano,
spighe al sole,
spighe, spighe,
per chi ne vuole!

Con i chicchi delle spighe
le streghe preparano
filtri d'amore,
li pestano bene,
li seccano al sole,
li uniscono poi a petali di viole,
di girasole,di ciliegio,
di genziana, di margherita,
di biancospino,di ciclamino
e a questo impasto
aggiungono tosto
sangue di rospo,
cuor di cerbiatto,
lingua di gatto,
ali di pipistrello,
dente di drago
ed infine acqua di lago.

Macinano bene coi loro frantoi,
e i filtri son pronti,
son pronti per noi!
La pozione non ha scadenza,


potrai farla bere anche a distanza,
anzi, più tardi lei si berrà
più l'effetto ci sarà.

Le streghe non hanno bacchette,
non sono graziose come le fate,
son d'aspetto assai curiose,
naso lungo, bocca stretta,
occhi vicini, da civetta.
Cavalcan le scope,
da mattina a sera,
si ferman nel bosco
nella notte nera
e con le loro colleghe fino all'alba
danzano il sabba,
il ballo delle streghe.

3. Filastrocche famose

Batti batti le manine

Batti batti le manine,
fai volar le farfalline,
gira gira il mulinello,
questo bimbo è molto bello!

Ambarabà Ciccì Coccò

Ambarabà Ciccì Coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore.

Il dottore si ammalò
Ambarabà Ciccì Coccò!

Cantiamo insieme Giro girotondo

Giro girotondo,
casca il mondo,
casca la terra,
tutti giù per terra!

Giro girotondo
Il mare è fondo,
tonda è la terra,
tutti giù per terra!

Giro girotondo
L'angelo è biondo,
biondo è il grano,
tutti ci sediamo!

Giro girotondo
Il pane è cotto in forno,
buona è la ciambella,
tutti giù per terra!

Indovina indovinello

Indovina indovinello:
vedi il cielo com'è bello?

Vedi il sole e tante stelle:
sono lumi? son fiammelle?

Vedi tante nuvoline:
lana bianca o pecorine?

Vedi all'alba un bel colore:
son le tinte di un pittore?

La bella lavanderina

La bella lavanderina
che lava i fazzoletti
per i poveretti
li metta ad asciugar.

Fai un salto,
fanne un altro,
fai la riverenza,
fai la penitenza:

Ora in su
Ora in giù
dai un bacio
a chi vuoi tu!

Ninna nanna, ninna oh

Ninna nanna, ninna oh,

questo bimbo a chi lo do?
Lo darò alla Befana


Che lo tiene una settimana
Lo darò all'Uomo Nero
Che lo tiene un anno intero
Lo darò all'Uomo Bianco
Che le tiene finché è stanco
Lo darò al Saggio Folletto
Che lo renda Uomo perfetto!

Lo darò alla sua mamma
e il bimbo fa la nanna!

4. Filastrocche in rima

Stella stellina

Stella stellina, 
la notte si avvicina, 
la fiamma traballa, 
la mucca è nella stalla, 
la mucca e il vitello, 
la pecora e l'agnello, 
la chioccia con i pulcini, 
la mamma coi bambini: 
ognuno ha la sua mamma 
e tutti fan la nanna.

Filastrocca della pappa

Pappa la pappa, pappala tutta
Pappa la pentola di pastasciutta
Mangia ch'è buona, che ti fa bene
I piatti son vuoti e le pance son piene
Bimbi che mangiano, lupo che scappa
Pance di lupo piene di pappa.

Filastrocca della scuola

di Marzia Cabano

Filastrocca della Scuola
dove il tempo passa, vola!
Si sta bene con gli amici
sui quaderni a far cornici,
a giocar nell'intervallo
a inventare un nuovo ballo,
ad attender la pagella,
anche se non troppo bella,
perché è "super", in compagnia,
condivider l'allegria!

Pecorella, pecorella

Pecorella, pecorella
tanto bianca, tanto bella
Dove vai così di fretta? ["passeggiare con due dita sul braccio del bambino, fino ad arrivare alla testa]
A brucare fresca erbetta [toccare i capelli]
Pecorella, pecorella dove vai questa mattina?
Verso il bosco o verso il monte
sulla bocca o sulla fronte?

5. Filastrocche di Gianni Rodari

Filastrocca di primavera

Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
domani forse tra l'erbetta
spunterà la prima violetta.
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,


la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l'arcobaleno.
E' come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

Le favole al rovescio

C'era una volta

un povero lupacchiotto,
che portava alla nonna
la cena in un fagotto.
E in mezzo al bosco
dov'è più fosco
incappò nel terribile
Cappuccetto Rosso,
armato di trombone
come il brigante Gasparone…,
Quel che successe poi,
indovinatelo voi.
Qualche volta le favole
succedono all'incontrario
e allora è un disastro:
Biancaneve bastona sulla testa
i nani della foresta,
la Bella Addormentata non si addormenta,
il Principe sposa
una brutta sorellastra,
la matrigna tutta contenta,
e la povera Cenerentola
resta zitella e fa
la guardia alla pentola.

Ecco anche due libri di filastrocche di Gianni Rodari che è utilissimo avere in casa:

6. Filastrocche per imparare a contare

Un, due tre

Un, due, tre
la Peppina la fa il caffè
fa il caffé con la cioccolata
la Peppina è proprio matta!

L'avventura dello zero

C'era una volta
un povero Zero
tondo come uno,
tanto buono ma però
contava proprio zero e
nessuno
lo voleva in compagnia.

Una volta per caso
trovò il numero Uno
di cattivo umore perché
non riusciva a contare
fino a tre.

Vedendolo così nero
il piccolo Zero,
si fece coraggio,
sulla sua macchina
gli offerse un passaggio;
schiacciò l'acceleratore,
fiero assai dell'onore
di avere a bordo
un simile personaggio.

D'un tratto chi si vede
fermo sul marciapiede?
Il signor Tre
che si leva il cappello
e fa un inchino
fino al tombino…

e poi, per Giove
il Sette, l'Otto, il Nove
che fanno lo stesso.
Ma cosa era successo?

Che l'Uno e lo Zero
seduti vicini,
uno qua l'altro là
formavano un gran Dieci:
nientemeno, un'autorità!

Da quel giorno lo Zero
fu molto rispettato,
anzi da tutti i numeri
ricercato e corteggiato:
gli cedevano la destra
con zelo e premura
(di tenerlo a sinistra
avevano paura),
gli pagavano il cinema,
per il piccolo Zero
fu la felicità.

Impariamo i numeri

Lo 0 è come un uovo
l'1 è un bastone nuovo
il 2 è un cigno bianco
il 3 è un gabbiano stanco
il 4 sta seduto
il 5 è un gancio panciuto
il 6 è una pompa di benzina
il 7 è uno strappo sulla camicina
l'8 è una mascherina di carnevale
il 9 è un palloncino che volando sale

Filastrocca "Quattro e quattrotto"

di Mimmo Mòllica

(filastrocca e scioglilingua)

Quattro più quattro, 

signori, fanno otto,

per fare dieci 

ne mancano due.

Cinque più tredici 

fanno diciotto,

più quattordici, 

trendadue.

Per fare sessanta 

ne mancan ventotto

e per cento 

quaranta e non più.

Scusate signori 

se sono giovanotto,

il conto è fatto, 

dai fallo anche tu.

4 + 4, 

signori, fanno 8,

per fare 10 

ne mancano 2.

5 + 13 

fanno 18,

+ 14, 

32.

Per fare 60 

ne mancan 28

e per 100, 

40 e non più.

Scusate signori 

se sono giovanotto,

il conto è fatto, 

dai fallo anche tu.

I numeri

di Monica Bertacco

Tre, sei, nove,
sono bianco di terrore.
Dodici, quindici, diciotto,
mi nascondo nel cappotto.
Ventuno, ventiquattro, ventisette,
sono messo alle strette.
Ecco il trenta vicino all'uscita,
Finalmente l'avventura è finita!

Filastrocche "plastic free"

Il problema dei rifiuti in mare è molto grave ed è importante sensibilizzare i più piccoli al riguardo. «Filastrocca di un piatto di plastica», «Filastrocca di un bicchiere di plastica» e «Filastrocca dei tre pescatori» fanno parte di «Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, tre filastrocche per ricordarsi che i "bicchieri di carta" in realtà sono fatti di "plastica"

«Filastrocca di un piatto di plastica» di Mimmo Mollica

Di plastica un piatto

fu colto sul fatto,

sulla sabbia adagiato,

da quattro gendarmi

che l'hanno arrestato.

 

Per tale misfatto,

commesso dal piatto

venne scomodato

perfino lo Stato.

 

Ma prima che in cella

venisse portato

il piatto parlò:

«Io non sono stato».

 

Il giudice allora,

piuttosto adirato,

con tono furente

gli chiese: «Chi è stato?». 

 

E il piatto, spaurito,

con tono pacato,

«Signore, rispose:

là m'hanno lasciato».

 

«Ma chi ti ha lasciato?

Su, dimmi chi è stato?».

«Degli uomini in gita,

hanno riso e mangiato

e quando è finita

là m'hanno lasciato.

Sulla sabbia pulita,

della spiaggia, buttato,

finita la gita,

siccome ero usato,

come foglia appassita

m'hanno là abbandonato».

 

E così il magistrato

ordinò a quei gendarmi

che il piatto accusato

fosse lì rilasciato,

con verbale redatto:

«Non ha commesso il fatto».

 

«Ho capito davvero

che sei stato sincero,

e perciò mi dispiace

se chi è stato capace

di gettarti già usato,

non verrà denunciato».

 

«Chi ti ha messo da parte

sa che un'opera d'arte

anziché da un abuso

nasce invece dal riuso?

Se ricicli anche un piatto

ci puoi fare un bel gatto,

disegnato a pennello,

con colori acquerello»...

 

«Ci puoi fare un uccello,

un cestino, un cappello,

un pupazzo a colori,

un bel mazzo di fiori,

un castello incantato,

con un piatto gettato».

 

Di plastica un piatto

ai rifiuti sottratto

e poi messo da parte

può esser opera d'arte.

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