12 giugno: giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile
Le Nazioni Unite hanno proclamato per 12 giugno la "Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile".
La storia di questa giornata
Questa ricorrenza è stata indetta nel 2002 con lo scopo di focalizzare l'attenzione globale sulla difficile situazione dei bambini lavoratori e sul contrasto a questa piaga sociale.
I dati
Un bambino su dieci in tutto il mondo è costretto a lavorare, si tratta di 152 milioni di minori – 64 milioni bambine e 88 milioni bambini.
- Quasi la metà vive in Africa (72,1 milioni)
- seguono Asia e Pacifico (62 milioni),
- Americhe (10,7 milioni),
- Europa e Asia centrale (5,5 milioni)
- Stati arabi (1,2 milioni).
Un terzo dei bambini tra i 5 e i 14 anni impiegati nel lavoro minorile sono fuori dal sistema educativo. Il 38 per cento dei bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano è coinvolto in attività pericolose mentre i due terzi dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni hanno un orario di lavoro superiore alle 43 ore alla settimana.
Il lavoro minorile è impiegato principalmente nell'agricoltura e in percentuali molto più basse nei servizi e nel settore industriale, compreso quello minerario.
Il dato positivo è che il numero dei bambini lavoratori è diminuito di 94 milioni dal 2000 ma è ancora molto distante il raggiungimento di uno degli "obiettivi per lo sviluppo sostenibile" (Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica) indicati nell'Agenda 2030 dell'ONU, che prevede la fine del lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.
La filastrocca di Mimmo Mòllica sulla fame in occasione di questa giornata.
Ascolta il podcast con la filastrocca
La filastrocca della fame nel mondo
della gente e del bestiame,
del bambino più innocente
che per cibo non ha niente.
Filastrocca sorda e cieca
di chi il cibo getta e spreca,
mentre c'è chi si dispera,
a digiuno mane e sera.
Filastrocca vola al cielo,
fa che accada che oggi un melo
tanto grande quanto il mondo,
faccia un grande girotondo
e dai rami far cascare
tante mele da mangiare,
e poi tante e tante ancora
da rivendere al mercato
e comprar col ricavato
un Pianeta caricato
di biscotti e di gelato,
caramelle e cioccolato
e di zucchero filato.
Per i grandi pane e vino,
ma soltanto un bicchierino,
terra poi da coltivare,
da piantare e seminare,
perché è il frutto del lavoro
l'isolotto del tesoro.
Mimmo Mòllica ©
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