L’importante è tenere banco
Consentono un più idoneo e razionale sfruttamento degli spazi. Sono i nuovi banchi scolastici che da quest'anno 'debuttano' nelle aule scolastiche italiane, permettendo quel distanziamento fisico raccomandato da virologi ed epidemiologi come necessaria misura anti-Covid. Soppiantato il vecchio banco di scuola a due sedute, il banco di ultima generazione si accinge a diventare il fidato compagno di… banco di ogni studente.
Secondo la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, "i nuovi banchi serviranno ad ottimizzare lo spazio e ad un suo migliore sfruttamento, specie in quegli edifici scolastici che non dispongono di spazi più che sufficienti per lo svolgimento delle attività didattiche".
Con le rotelle o senza, i nuovi banchi sono destinati a consentire il mantenimento della distanza di un metro tra gli alunni che non avranno più un compagno di banco, ma tanti compagni di classe.
Una faccenda che sta suscitando un dibattito piuttosto 'partecipato', che come tutte le novità lascia ampi spazi all'interpretazione e al dubbio: è una rivoluzione, cambierà sostanzialmente la didattica e la convivenza scolastica? Ogni novità è considerata un "banco di prova". L'importante è che "un metro avanti oppure di fianco" siano sempre gli alunni a… 'tenere banco', protagonisti dell'azione didattica ed educativa.

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«Filastrocca del banco nuovo»
Sarà vecchiotto forse il mio banco,
sarà un po' anziano e forse stanco,
ma non è niente di misterioso
se da quest'anno l'han messo a riposo.
È perché adesso dentro la stanza
serve più spazio per stare a distanza,
e così ecco che mi ritrovo
un altro banco, un banco nuovo.
- «Buongiorno banco, se mi consenti,
lascia che subito qua mi presenti:
io sono adesso il tuo nuovo inquilino,
tu sei il mio banco un po' più piccolino».
«Se guardi avanti o se guardi dietro
il mio compagno è distante un metro,
i nostri banchi son più piccolini,
sembriam distanti, ma siamo vicini».
Come sappiamo, ogni cosa nuova
è considerata un 'banco di prova',
ma un metro avanti oppure di fianco
siam sempre noi a 'tenere banco'.
Mimmo Mòllica ©