La «Filastrocca del no alle armi» di Mimmo Mòllica
La «Filastrocca del no alle armi» di Mimmo Mòllica vuole essere un contributo per la pace e il rifiuto della guerra che separa, distrugge e devasta il bel volto di questo mondo. La guerra, ciò che accade quando il linguaggio fallisce. La guerra non risolve niente e vincere una guerra è disastroso quanto perderla.
«Filastrocca del no alle armi»
Meglio parlARMI,
telefonARMI
che stare in ARMI,
pronti a sparare…
Meglio parlare,
dirsi le cose,
anche noiose.
Meglio parlarsi con le parole
che minacciarsi con le pistole,
meglio sparare qualche sciocchezza,
ancora meglio qualche carezza.
Ma se davvero non sei capace
di dialogare e vivere in pace,
piuttosto che scavar le fosse
sparale pure, sparale grosse:
una sciocchezza pure inventata
è sempre meglio d'una cannonata.
«Dirsene quattro», ma pure sei,
è sempre meglio, ragazzi miei,
perché la cosa che più ci piace
è «farsi in quattro» per far la pace.
Ma non scordarti di ricordARMI
che ogni qualvolta spianiamo le ARMI
c'è un cuore al buio, chiuso in soffitta:
è già l'inizio di una sconfitta.
Mimmo Mòllica
La guerra accade quando il linguaggio fallisce
"La guerra è ciò che accade quando il linguaggio fallisce", scrive Margaret Atwood, poetessa e ambientalista canadese, due volte vincitrice del Booker Prize, molto attiva a favore del femminismo. Le opere di Margaret Atwood sono testimoni di profonda preoccupazione per la civiltà occidentale e per la politica, da lei considerate ad uno stadio di degrado crescente.
Per Agatha Christie, scrittrice britannica tra le più influenti del XX secolo "è difficile non essere sopraffatti da un'ondata di rabbia quando si ripensa alla guerra. L'orribile sensazione che si prova è che la guerra non risolve niente e che vincere una guerra sia disastroso quanto perderla."
Ecco che cosa è la guerra
Ecco che cosa è la guerra crudele: separare e distruggere le famiglie e gli amici, e guastare le gioie più pure e la felicità che Dio ci ha concesso in questo mondo; riempire i nostri cuori con l'odio invece che dell'amore per i nostri vicini, e devastare il bel volto di questo bel mondo.
(Robert E. Lee, lettera a sua moglie, 1864)