Il pane fresco: improbabile la trasmissione del virus
Il pane fresco può essere contaminato dal nuovo Coronavirus e trasmettere l'infezione a chi lo mangia? Nei periodi di emergenza come quello attuale, bufale e disinformazione sono piuttosto diffuse, specie sul web e sui social, e riconoscerle non è sempre facile. Meglio affidarsi - allora - agli Uffici competenti del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità. Ed ecco la risposta proveniente dalle fonti istituzionali ufficiali e certificate di cui sopra, basate su evidenze scientifiche, normative e su documentazioni nazionali e internazionali.
"Attualmente non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del nuovo coronavirus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco, o altri tipi di alimenti, è poco probabile, visto che la trasmissione avviene principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplets) o per contatto. Chiaramente chi manipola il pane, e gli alimenti in generale, deve rispettare le regole igienico sanitarie: lavarsi le mani accuratamente con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi prima di toccare gli alimenti, usare un fazzoletto usa e getta per coprire bocca e naso in caso di tosse e starnuti e lavarsi le mani subito dopo".
La «Filastrocca del pane fresco»
Io sono il pane
di forme strane,
son fatto a mano
di semola e grano.
Nasco in campagna
e di buon mattino
dalla montagna
vado al mulino
per diventare bianca farina,
sempre del grano figlia genuina.
Ben lievitato entro nel forno
e quando fuori è appena giorno
sono fragrante dal panettiere
che impasta e inforna tutte le sere
e quando è l'alba sono già pronto.
Quanto ho impiegato? Puoi farti il conto.
Son di farina con acqua e sale,
poco costoso, ma non banale,
perché lavoro ce ne vuol molto:
prima la semina, dopo il raccolto.
Sono prezioso
assai più dell'oro
frutto operoso
di gran lavoro.
Son come l'acqua delle fontane:
puro e prezioso, io sono il pane.
Voi fate i buoni, siate contenti,
io sono il pane per i vostri denti.
Mimmo Mòllica ©