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La «Filastrocca della pioggia» di Mimmo Mòllica

di Mimmo Mollica - 03.11.2022 - Scrivici

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La «Filastrocca della pioggia» di Mimmo Mòllica è dedicata all'inverno e all'acqua, necessaria per la vita di tutti

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La «Filastrocca della pioggia» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della pioggia» di Mimmo Mòllica è dedicata all'inverno e all'acqua, necessaria per la vita di tutti, onda che irriga, lavacro che purifica, bevanda che disseta. La pioggia di cui abbiamo tutti bisogno, un dono del Cielo. E quando piove potrà esser bello, aprire il cuore e chiudere l'ombrello.

«Filastrocca della pioggia»

E piove lento, obliquo, storto, dritto,

piove sopra la terra, piove fitto,

piove a dirotto, piove sull'asfalto,

la pioggia scende, non sale verso l'alto.

Piove sull'acqua lenta del canale,

la pioggia è come il sole, è naturale;

piove sul mare, piove sul bagnato,

in senso stretto, non in senso lato.

Quando qua smette, non sappiamo dove,

da un'altra parte però spesso piove,

piove su questo mondo e dopotutto

se qua è bagnato là magari è asciutto.

Per cui, scommetto, detto in senso lato,

quando qua è asciutto là sarà bagnato.

Cade dall'alto, vuoi saper perché?

la pioggia è un dono che il Cielo manda a te,

e quando piove potrà esser bello

aprire il cuore e chiudere l'ombrello.

Mimmo Mòllica 

La pioggia non è magia

Le preghiere per la pioggia sono sempre esistite: nell'antica Roma donne scalze con i capelli sciolti invocavano Giove Pluvio durante la cerimonia chiamata "aquilicium".

"Se seguirai i miei comandamenti, ti manderò la pioggia": la credenza voleva che Dio mandasse la pioggia in relazione ai comportamenti umani (Bibbia). La pioggia che non arrivava, infatti, faceva pensare al peccato e alla punizione.

Gli Aztechi sacrificavano schiavi e nemici per propiziare l'arrivo delle piogge. Alla metà del quarto secolo, papa Liberio sostituì la preghiera cristiana alle cerimonie pagane di invocazione della pioggia. Pregare per la pioggia non è, infatti, una forma di magia, ma preghiera "perché il Signore ci doni l'acqua necessaria per la vita di tutti".

Paolo e Francesco

 "Tu, Padre buono, fa' scendere dal cielo sopra la terra arida la pioggia sospirata, perché rinascano i frutti". Così inizia la preghiera per la pioggia composta da S. Paolo VI nel 1976.

"Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole e cadere la pioggia, abbi compassione di quanti soffrono duramente per la siccità che ci ha colpito in questi giorni".

E Papa Francesco ha ribadito più volte come la siccità sia un problema grave ed ha auspicato «che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste urgenze e a prevenire le emergenze future. Non è una moda, è una responsabilità – ha detto il Pontefice – il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioni!».

Nessuna forma di magia

Nessuna forma di magia, ma solo preghiera perché il Signore ci doni l'acqua necessaria per la vita di tutti: «Grazie a te, o Dio nostro Padre, che nell'acqua, tua creatura, ci hai aperto il grembo della vita; grazie a te, per l'onda che irriga, il lavacro che purifica, la bevanda che disseta, il fonte della nostra rinascita. Donaci, o Dio, la pioggia di cui abbiamo tanto bisogno perché, aiutati dai beni che sostengono la vita presente, tendiamo con maggiore fiducia a quelli eterni».

Nella cultura ebraica si loda HaShem, che significa letteralmente "Il Nome": la vera e propria preghiera per la pioggia comincia il 7 di Kheshvàn (secondo mese del calendario ebraico, che corrispondente a ottobre-novembre per il calendario gregoriano). Ciò per permettere a tutti coloro che si erano recati a Yerushalayim per la festa di tornare a casa senza che la pioggia possa creare disagi a chi è in viaggio. Fuori da Israele si comincia a pregare per la pioggia dalla notte del 4 o del 5 dicembre.

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