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La «Filastrocca delle mani»

di Mimmo Mollica - 30.04.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La «Filastrocca delle mani» di Mimmo Mòllica è un'ode alle nostre mani, ma ricorda pure l'importanza di lavarsi le mani, impedendo così la trasmissione di microrganismi responsabili di varie malattie infettive tra cui l'influenza, il raffreddore e il coronavirus SARS-Cov-2. Ma non solo.

In questo articolo

L'importanza di lavarsi bene le mani

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'ha chiamata «Save Lives: clean your hands» (Salva delle vite: lavati le mani) l'importanza di lavarsi le mani, impedendo così la trasmissione di microrganismi responsabili di parecchie malattie infettive, tra cui l'influenza e il raffreddore. Ma è durante l'emergenza pandemica da SARS-Cov-2 che l'importanza di lavarsi correttamente le mani diventa fondamentale: a casa, in ufficio, a scuola, in palestra e nei luoghi di cura contribuisce non poco ad evitare un possibile contagio da coronavirus SARS-Cov-2, ma non solo. Ancora di più in occasione della Giornata mondiale dell'igiene delle mani (World Hand Hygiene Day 2021), che si festeggia ogni anno il 5 maggio.

Come si lavano bene le mani

Una corretta igiene delle mani richiede, oltre all'acqua e al comune sapone, quell'azione meccanica che consiste nello strofinare ripetutamente le mani per non meno di 40-60 secondi. In mancanza di sapone può essere utile una soluzione idroalcolica, da frizionare per almeno 20-30 secondi. In assenza di acqua e sapone si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti (hand sanitizers) a base alcolica, tenendo presente che abusarne può favorire lo sviluppo di resistenze da parte dei batteri.

Ascolta il podcast con la filastrocca

«Filastrocca delle mani»

La mano, la mano,

che organo strano,

è capace del gesto più arguto

o di un semplice saluto.

Puoi dire ciao con la mano,

mandare un saluto lontano

con un piccolo gesto o una Bic,

col computer o un semplice clic.

Potrai sempre abbracciare,

potrai scrivere oppure remare.

Con le mani puoi comunicare,

indicare, applaudire e parlare

pure tutte le lingue straniere:

un «okay» non conosce barriere.

Potrai dire chi ha vinto o chi ha perso

con un semplice pollice verso,

afferrare o mollare la presa,

«dare il cinque» ch'è un gesto di intesa;

schioccare le dita per farti notare

o usarle anche tu per contare,

per dire silenzio o in segno di gloria:

due dita a «V» voglion dire vittoria.

Incrociare le dita per scaramanzia

far baciamano per galanteria,

le mani giunte per stare in preghiera,

per lavarsi il viso mattina e sera,

quanto più spesso lavarsi le mani

per stare bene e vivere sani.

Portar la vita in palmo di mano,

amarla forte e guardare lontano.

Mimmo Mòllica  ©

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