Lo scambio universale
«Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me», un modo di dire il cui significato è 'naturale' più che contrattuale. C'è – infatti – nei bambini e nei giovani una spontaneità che smuove gli animi e rende 'naturalmente' desiderosi di scambiare, di condividere.
"L'inclinazione allo scambio, al baratto, alla permuta di un oggetto con un altro, è comune a tutti gli uomini…", afferma Adam Smith, filosofo ed economista scozzese.
C'è però la tendenza ad assimilare questo modo di dire alla locuzione latina «do ut des» (ti do affinché tu mi dia). Una frase dalla non facile interpretazione, poiché potrebbe essere intesa nel suo significato più 'commerciale' e meno spontaneo. Insomma, uno scambio che sa di 'tornaconto'.
L'amicizia tra giovani e bambini è uno scambio reciproco, 'naturalmente' bilanciato, se non 'condizionato' da interventi esterni, adulti. In senso letterale, infatti, la locuzione latina tradotta significa "do affinché tu dia" (e non «mi» dia), e il suo senso indefinito appare magnificamente universale.

Educazione, 10 modi per dare il BUON ESEMPIO ai bambini
vai alla galleryI nostri figli ci guardano, non dimentichiamocelo mai. E ci imitano. "Tutte le nostre azioni da genitori vengono percepite dai nostri bimbi come normali. Noi però non educhiamo solo...
«Filastrocca dello scambio»
Facciamo uno scambio
tra noi buoni amici,
io dopo ricambio.
D'accordo? Che dici?
Se ciò che ti serve
è un po' d'allegria,
dalle mie riserve
ti do quella mia.
E subito dopo
se ancora ce n'è,
allo stesso scopo,
tu la dai a me.
Con questo sistema
non c'è differenza,
non c'è alcun problema,
nessuno c'è senza.
Cosa più fruttuosa
davvero non c'è:
io do a te una cosa,
tu la dai a me.
Mimmo Mòllica ©