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La «Filastrocca di Pasqua e della colomba» di Mimmo Mòllica

di Mimmo Mollica - 04.04.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La «Filastrocca di Pasqua e della colomba» di Mimmo Mòllica è un augurio di pace sulla terra per la Pasqua

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La «Filastrocca di Pasqua e della colomba» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca di Pasqua e della colomba» di Mimmo Mòllica è un augurio di pace sulla terra per la Pasqua: questo è il simbolo vero, sorprendente e sincero, «incredibile davvero», come afferma Sant'Agostino ne La città di Dio: È incredibile che Cristo sia risuscitato, è tanto incredibile. È incredibile che pochi uomini, sconosciuti, inermi, senza cultura, abbiano potuto far credere una cosa tanto incredibile!".

«Filastrocca di Pasqua e della colomba»

Pasqua, si udivano squilli di tromba,

tornava al nido una bianca colomba,

lieta volava colomba bianca,

non era triste, non era stanca.

Tenea nel becco un ramoscello:

"Sei benvenuta – belò l'agnello. –

Tu dolce e mite, che cosa porti,

«primizia di coloro che son morti»?

Colomba bianca disse: "Io porto

un grande annuncio, Cristo è risorto,

Cristo è tornato, è ancora vivo,

sventola al cielo la palma e l'ulivo,

l'uovo e l'agnello ai più piccini,

tanti regali per i bambini".

A Pasqua il ramoscello,

la colomba e l'agnello,

per i bimbi i regali,

simboli universali

di speranza e di pace,

la verità non tace,

perché il cielo e la terra

non vogliono la guerra.

Questo è il simbolo vero

sorprendente e sincero,

incredibile davvero:

la riconciliazione

fra tutte le persone,

anche se il mondo è triste

il miracolo esiste.

Mimmo Mòllica

Incredibile ma vero

"Tre sono le cose incredibili e tuttavia avvenute: è incredibile che Cristo sia risuscitato nella sua carne, è incredibile che il mondo abbia creduto ad una cosa tanto incredibile, è incredibile che pochi uomini, sconosciuti, inermi, senza cultura, abbiano potuto far credere con tanto successo al mondo, e in esso anche ai dotti, una cosa tanto incredibile!". (Sant'Agostino, La città di Dio).

E Don Roberto, della Parrocchia San Giuseppe di Dalmine, in provincia di Bergamo, così racconta:

È qui la festa?

"In quaresima ho chiesto ad una ragazza che si dichiara atea di scrivermi due righe su come lei avrebbe vissuto la Pasqua.

Tra le altre cose scrive: «Questo è ciò che festeggio io a Pasqua: la pace. Sono ancora troppo giovane per discorsi tipo la pace nel mondo, stop alle guerre, ma la pace in famiglia, a scuola, in oratorio, basta violenza sulle donne, sui migranti, sugli animali o semplicemente sul diverso, questo ritengo sia fondamentale. L'amore è più forte e la morte non può essere l'ultima parola. L'amore può vincere: questa idea può interessare tutti, anche chi non crede».

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