La «Filastrocca di Tizio, Caio e Sempronio» di Mimmo Mòllica è dedicata a quelle 'persone qualunque' che spesso sono da ammirare per averci dato una mano senza contropartita, restando nell'anonimato, come racconta il cantautore Bob Dylan. Ma chi è davvero Tìzio? È 'uno qualunque' o un mitico gigante figlio di Zeus, dalla statura tanto gigantesca da ricoprire 2500 metri quadrati?
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«Filastrocca di Tizio, Caio e Sempronio»
Tizio, Caio e Sempronio
incontrarono Antonio,
corto di comprendonio,
tra il Tirreno e lo Ionio.
Chiese Antonio a quel Tizio
se lui fosse Fabrizio,
ma con fare cordiale
disse: «No, sono un Tale».
Chiese dopo anche a Caio
se lui fosse un notaio,
ma rispose normale:
«No, no, anch'io sono un Tale».
Chiese allora a Sempronio
se si chiamasse Ausonio,
ma con fare abituale
disse: «Anch'io sono un Tale».
Chiese Antonio: «Ma quale,
chi dei tre è il vero Tale?».
Tutti in modo corale:
«Sono io, tale e quale».
Ed aggiunse Sempronio:
«Io ve lo testimonio,
siamo solo tre Tizi
con dei nomi fittizi,
ma con tutto rispetto
siam famoso terzetto,
somigliamo ad ognuno
ma non siamo nessuno,
siam dei tizi qualunque,
possiamo essere chiunque.
Tizio, Caio e Sempronio
salutarono Antonio
e non erano soli
ma coi loro figlioli,
ch'eran Mevio, Calpurnio, Filano e Martino,
Tal dei Tali, Enne Enne e poi Pinco Pallino.
di Mimmo Mòllica
Una dedica a chi aiuta nell'anonimato
Per indicare una persona non meglio identificata, 'uno qualunque', diciamo «un tizio». Ma chi è davvero quel «tizio»? Tìzio viene indicato da Treccani.it come "sostantivo maschile, nome proprio adoperato per indicare una persona indeterminata; spesso accompagnato da altri nomi con funzione analoga (Caio e Sempronio). Una persona qualsiasi che non si vuole o non si può determinare ulteriormente".
Al femminile è una «tizia».
Ma Tizio viene pure descritto come "mitico gigante dell'isola di Eubea, figlio di Zeus e di Elara, nato nelle profondità della terra, dove Zeus, timoroso della gelosia di Era, aveva nascosto Elara incinta". Un Titano dalla statura tanto gigantesca da ricoprire, disteso, uno spazio corrispondente a nove iugeri, unità di misura equivalente a circa 2500 metri quadrati, usata nell'antica Roma.
"Chi c'è da ammirare oggi? Un qualche leader mondiale? In realtà potrei dire di ammirare parecchie persone. C'è un tizio che lavora in una stazione di servizio di Los Angeles, un vecchio. E quel tizio lo ammiro davvero. Cos'ha fatto? Una volta mi ha dato una mano a riparare il carburatore della mia auto…". (Bob Dylan, cantautore statunitense).