«Le maschere di Carnevale», filastrocca di Mimmo Mòllica
«Le maschere di Carnevale» di Mimmo Mòllica è la filastrocca dedicata ai personaggi della tradizione, della fantasia e dei costumi locali: Arlecchino, Pulcinella, Rugantino, Meo Patacca, Capitan Spaventa, Baciccia, Meneghino. Sono 'creature' del teatro dei burattini, della Commedia dell'arte, della fantasia e della letteratura popolare.
«Le maschere di Carnevale» di Mimmo Mòllica
In Abruzzo c'è Frappiglia,
che il demonio batte e striglia,
e più giù, in Basilicata,
c'è la Zita mascherata.
In Calabria è Giangurgòlo
chiacchierone e civettuolo,
in Campania Pulcinella,
ed a Bergamo Brighella.
A Bologna Balanzone,
saputello e un po' spaccone,
poi nel Lazio Rugantino,
delizioso burattino
ch'è il più tipico romano,
il perfetto popolano.
E c'è ancora Meo Patacca,
di velluto è la sua giacca,
e la sciarpa colorata,
pronto a qualche spacconata.
Dopo Capitan Spaventa
la Liguria rappresenta
ed a Genova Baciccia,
Bacicin della Radiccia.
A Milano Meneghino,
la parrucca col codino,
ed a Bergamo Arlecchino,
che saluta con l'inchino,
col vestito colorato,
tante volte rattoppato,
ma dall'aspetto smagliante
da sembrare il più elegante.
In Piemonte c'è Giunduja
apparenza seria e buia,
più giù, in Puglia, Farinella
ed in Umbria Chicchirichella.
In Toscana Stenterello,
nel Salento Cucuzziello,
in Abruzzo Patanello,
in Campania c'è Coviello.
A Verona Papà Gnoco,
nelle Marche Papagnoco,
Burlandoto e Mosciolino,
mentre a Roma c'è Pasquino.
Modena ha Mirandolina,
e Venezia Colombina
con il vecchio Pantalone,
lussurioso suo padrone.
Ed in Umbria c'è Bartoccio,
saggio, rozzo ma belloccio,
dice frasi strampalate,
le famose 'bartocciate'.
In Sicilia Peppe Nappa,
salta, balla, corre e scappa
e poi c'è come si sa
la figura di Giufà.
Mimmo Mòllica
Carnevale, ogni maschera vale
Carnevale, ogni maschera vale. E vale tanto.
Ogni regione d'Italia ha le sue maschere e le sue tradizioni. Spesso le maschere carnevalesche nascono da tradizioni locali, da personaggi di fantasia, da credenze e costumi locali. Altre volte invece vengono dal teatro, dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell'arte o dalla letteratura popolare.
Vi sono poi maschere e personaggi più recenti, nati da festeggiamenti carnevaleschi territoriali, da tradizioni orali, leggende e credenze popolari.
La missione dei personaggi
Spesso la 'missione' dei personaggi e delle maschere era dissacratoria, derisoria e perfino denigratoria. Alcuni personaggi avevano il 'compito' di mettere in ridicolo persone, padroni, potenti. Non di rado dietro il 'ridicolo' e il travestimento vi erano intenti ideologici, politici.
Quale migliore occasione per dileggiare chi ti aveva oppresso o ti opprimeva?
Quale migliore strumento della satira per incitare il popolo alla rivolta? E la Commedia dell'arte era maestra.
Dalla Commedia dell'arte infatti nascono maschere come Pulcinella, Arlecchino, Peppe Nappa, Meo Patacca, Rugantino, Tartaglia, Scaramuccia e Coviello. Ma non sono le sole.
Buona maschera, buon Carnevale.
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Aggiornato il 15.01.2023