Nel tessuto intimo della memoria, c'è un angolo riservato alla figura dolce e saggia della buona vecchierella. Attraverso le linee poetiche di questa composizione, ci immergiamo nell'atmosfera di un tempo ormai trascorso, quando la vita scorreva lenta come il susseguir delle stagioni e il cuore dei bambini danzava al ritmo delle parole gentili di chi aveva conosciuto il tempo. La poesia ci apre le porte di un cortile scolastico, dove i raggi del sole accarezzano il viso di una anziana donna, testimone silenziosa delle piccole gioie e dei grandi misteri della vita. Tra giochi e lezioni, tra risate e sguardi curiosi, la buona vecchierella si ergeva come un faro di saggezza e gentilezza, invitando i bambini a contemplare la bellezza del mondo. Ora che la sua presenza fisica non è più con noi, la sua memoria continua a risplendere come una stella nel firmamento dei ricordi, illuminando il cammino di coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo sguardo compassionevole e di ascoltare le sue parole avvolgenti come una carezza.
Il testo è a cura di Alessandro Petruccelli, insegnante di lettere e scrittore.
La buona vecchierella