Un Natale diverso, cioè migliore
«Un Natale diverso» di Mimmo Mòllica, filastrocca per te che sei «diverso», vuole essere un'esortazione a vivere con «brio» il Natale 2020, contrassegnato dalla pandemia che impone restrizioni e divieti. Le stesse comunicazioni istituzionali hanno definito «diverso» questo Natale, tanto da far nascere un dibattito «etimologico» sulla diversità che ci attende: sarà migliore o peggiore, sarà triste, sarà un Natale a… distanza?
Eppure c'è una canzone che può venirci incontro nella questione:
"Almeno tu nell'universo", grande successo di Mia Martini, un brano scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972: Tu, tu che sei diverso / almeno tu nell'universo…
Potremmo definirla la canzone delle umane incoerenze, ma ancor più della diversità: una canzone esemplare in tutto e per tutto, nella quale spicca il «diverso che è in noi», se proprio con ciò si intende "un sole che splende per me soltanto / come un diamante in mezzo al cuore.
Tu che sempre sarai sincero, e che mi amerai davvero di più, di più, di più".
Tu, tu che sei «diverso», cioè migliore!
«Un Natale diverso»
(filastrocca per te che sei diverso)
Un Natale diverso,
controvento ed inverso?
Ma diverso da cosa,
da una cosa festosa?
Vorrà dire migliore,
vorrà dire peggiore?
Forse non abituale,
un diverso Natale,
e magari speciale,
a portata di mano,
anche se più spartano,
un Natale coi tuoi,
al calduccio se puoi.
E volendo a Natale
potrai fare una festa speciale,
una cosa davvero diversa,
l'occasione non è certo persa,
perché è bene a sapersi,
siamo noi a sentirci diversi.
A Natale vorrei che la gente
sentisse diverso l'urgente
e scambiasse anche per un istante
ciò che è «urgente»
con ciò che è «importante».
Vogliam tutti un mondo diverso,
con il vento che va in senso inverso,
e perciò credo che il cambiamento
non dovrebbe causare sgomento.
Un Natale «diverso»
non sarà tempo perso,
ma un Natale con brio
e cioè «a modo mio»,
con gli amici o soltanto coi tuoi,
un Natale speciale se vuoi:
un Natale «diverso» dipende da noi.
Mimmo Mòllica ©