In cortile o in un giardinetto (non serve molto spazio!) con qualche gessetto colorato, si può mettere in scena un gioco di educazione stradale. Tracciate un percorso per terra, segnando 'strade', punti per passare da una parte all'altra con strisce pedonali e semafori. Aggiungete anche dei quadratoni che rappresentano ipotetici negozi verso la fine del tragitto (in una zona opposta alla partenza, insomma).
A questo punto, può giocare anche un solo bambino, mentre l'adulto che funge da capogioco dà istruzioni. Lo scopo è quello di far 'allenare' il piccolo in età prescolare (3-5 anni) a muoversi nel traffico riconoscendo anche le direzioni (dritto, sinistra, destra).
Invitate il bimbo a mettersi al punto di partenza del percorso e chiedete, per esempio: 'Vai a compare il latte, per favore!'. Per arrivare al negozio, situato verso la fine del tracciato, il bimbo deve anche 'attraversare' strade, strisce e passaggi con il semaforo. Quando arriva (camminando piano) vicino alle strisce, dovete dire 'Attenzione!', e il piccolo deve ricordarsi di fermarsi e guardare bene prima a sinistra e poi a destra e dritto.
Una rima può aiutare il pargolo a ricordare:
Prima a sinistra, poi a destra, poi dritto,
così arrivo di sicuro alla fine del tragitto.
(M. Bezdek, P. Bezdek e U. Bezdek, Giochi e attività nel bosco e in città, Erickson)
In prossimità del semaforo, occorre specificare se è giallo, rosso o verde e, a seconda del caso, il bimbo deve tenere il comportamento più corretto... Naturalmente, è possibile dare anche indicazioni, tipo 'Gira a destra!' , 'Dritto e poi a sinistra!', che rappresenta un ottimo esercizio per affinare l'orientamento spaziale in modo divertente. L'idea del tragitto cittadino si può trasformare in una gara tra bambini con regole e indicazioni più difficili. Alla fine, vince chi raggiunge la destinazione (per esempio, il negozio) senza commettere errori 'stradali'.
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