Giocattoli educativi per bambini 0 - 3 anni
Che giocattoli acquistare per i bambini dagli 0 ai 3 anni? Il mercato offre davvero di tutto e questo spesso confonde le idee di genitori, parenti e amici. Se però conosciamo i bisogni evolutivi di questa fascia d'età, i nostri regali saranno sempre azzeccati. Ecco quali sono le attività e i giochi educativi più adatti ai bambini in età precedente alla scuola dell'infanzia secondo la pedagogista Laura Mazzarelli.
Quando e perché acquistare un giocattolo
Il gioco è la forma principale di scoperta del mondo che è a disposizione dei bambini: per loro, soprattutto nei primi anni di vita, tutto è gioco e dunque «fino al terzo anno d'età, per giocare, i bambini non hanno bisogno di tanti giocattoli, ma di tanta relazione» spiega l'esperta. Ecco dunque 3 criteri per capire quando ha senso acquistare un giocattolo per le attività:
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Più gioco, meno giochi. Per lo sviluppo cognitivo ed emotivo di vostro figlio è fondamentale che voi giochiate con lui invece di fornirgli innumerevoli giocattoli che possano stimolarlo: nei primi mesi di vita lo stimolo principale siete voi, poi lo diventa qualsiasi oggetto di uso quotidiano. «Le ricerche dimostrano che i bambini piccoli sono più attratti dagli oggetti reali che da giochi: ecco perché consiglio un ampio uso di Loose Parts e di acquistare solo quei prodotti difficilmente sostituibili con soluzioni "fatte in casa"».
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Conoscete i bisogni evolutivi dei bambini. «Quando si pensa a un giocattolo per un bambino, bisogna sempre tenere presente il suo stadio di sviluppo»: ad aiutare ci sono le età indicate sulle confezioni, ma sapere che competenza stimola un certo gioco ci rende più autonomi nella scelta.
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Conoscete il vostro bambino. Ogni bambino è unico e sviluppa interessi e competenze con tempistiche diverse: ecco perché è importante osservare e ascoltare il gioco di vostro figlio, oltre che giocare con lui, per capire quali giocattoli possano essere per lui i più indicati.
E ricordate che «qualsiasi oggetto regaliate a vostro figlio, la differenza sarà sempre l'uso che ne farete con lui: sia per la valenza relazionale del giocare insieme, sia perché è anche tramite le proposte di un adulto che il bambino può fruire al massimo di un nuovo giocattolo».
Giocattoli educativi fino a 1 anno
«Nel primo anno di vita - prosegue Mazzarelli - il bambino sviluppa la sensorialità: per scoprire il mondo usa i sensi compreso il gusto, ecco perchè mette tutto in bocca, oltre al fatto che crescono i dentini. È importante dunque che i giocattoli vengano incontro al suo bisogno evolutivo di manipolare ed esplorare gli oggetti». Perfetti dunque giocattoli grandi e facilmente maneggiabili per le loro manine, senza parti piccole ingeribili, e di molte consistenze e materiali diversi.
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Palestrina per neonati. L'esplorazione del mondo inizia subito, ecco perché le palestrine per neonati con vari pupazzetti e stimoli tattili e sonori sono un regalo perfetto che li accompagna da quando sanno stare solo in posizione supina fino ai loro primi tentativi di mettersi in piedi.
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Tappetone. «A questa età è essenziale che li lasciate muovere a corpo libero e un tappetone (di stoffa o di gomma morbida) è lo strumento indispensabile per il loro gioco, utile per preservare l'igiene e proteggerli da eventuali pericoli domestici».
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Giochi tattili. «Dai 5 mesi il bambino inizia a stare seduto e può manipolare gli oggetti in modo sempre più accurato». Peluches, tappetini sensoriali, cubi di stoffa colorati, libri tattili e morbidi in tessuto sono esempi di giocattoli che, più sono di materiali diversi, più attirano la loro curiosità.
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Cestino dei tesori. Il cestino dei tesori è un'attività che fa scoprire al bambino tanti oggetti di uso comune: ponete in un contenitore elementi naturali e di legno, metallo, tessuto di ogni consistenza, forma peso.
Foglie, tappi di sughero, mollette colorate, spugne, cilindri di cartone...
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Giochi sonori. I giochi che stimolano l'udito attirano molto i bambini: bene dunque sonagli, macchinine che simulano rumori del clacson o altro, palle sonore di gommapiuma o imbottite.
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Giochi olfattivi. «Cercate giocattoli che abbiano anche stimoli olfattivi o create dei sacchettini di essenza profumate come lavanda, rosmarino, chiodi di garofano».
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Giochi di trascinamento. Dai 10-12 mesi il bambino comincia ad esplorare di più la motricità e, non appena muove i primi passi i suoi compagni di gioco preferiti saranno macchinine, animali o trenini da spingere o trainare con sé per tutta la casa.
Giocattoli educativi fino a 2 anni
«I due anni sono l'età per eccellenza del gioco euristico, ovvero di scoperta: la sperimentazione del bambino è ancora maggiore perché ormai sta in piedi e migliora giorno dopo giorno la sua manualità».
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Giochi di travaso. Secchiello e paletta, bacinelle, cucchiai fanno la gioia dei bambini a quest'età, che si divertono a svuotare e riempire. «Potete usare pasta, riso o farina gialla ma ricordate: tendono ancora a mettere tutto in bocca».
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Giochi di manualità. Le capacità manuali dei bambini si fanno più fini e migliora la loro coordinazione occhio-mano: ecco perché sono indicati per questa età i puzzle di legno ad incastro, le piramidi ad anelli, le prime costruzioni di legno e i primi libri interattivi di carta, le torri di cubi oltre che oggetti da aprire e chiudere, svitare ed avvitare.
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Giochi simbolici. «Tra 1 e 2 anni comincia anche il gioco simbolico o imitativo, quello del "facciamo finta di": per questo appaiono le prime bambole e pupazzi, i travestimenti ma anche la cucina giocattolo, che accompagnerà il bambino di solito fino almeno ai 5 anni. Consiglio sempre di acquistare un set che, secondo lo stile montessoriano, utilizzi i materiali reali seppur a misura di bambino: pentolini in metallo e piattini in ceramica e non stoviglie in plastica.
E per giocare dategli frutta, verdura, pasta e riso veri».
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Giochi artistici. Per sviluppare l'espressione artistica del bambino, mettete in casa una lavagnetta o un foglio verticale dove può scarabocchiare, cominciando a utilizzare i pennarelli grossi o i colori a dita.
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Giochi musicali. «Se nel primo anno di vita i bambini sono attratti da generiche stimolazioni sonore, pian piano iniziano a distinguere le note e a sviluppare il senso del ritmo». Questo, unito a una migliore manualità fine, rende particolarmente adatti a questa età strumenti come xilofoni o tamburi.
Giocattoli educativi fino a 3 anni
«Dai 3 anni tutte le competenze acquisite in precedenza si strutturano meglio e c'è un potenziamento sul piano motorio e di coordinazione, cognitivo ed emotivo: il bambino inizia a parlare sempre meglio e quindi esprime meglio necessità e pensieri, sperimenta emozioni e frustrazioni».
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Giochi simbolici e narrativi. Il mondo immaginario del bambino si struttura sempre di più, e così i giochi iniziano a contestualizzarsi: «Se fino ai 2 anni le macchinine o i pupazzetti di animali erano interessanti solo per metterli in fila o maneggiarli, adesso è il momento di "farli vivere" in garage e fattorie. Inizia anche a inventare storie di fantasia via via più complesse e così, oltre a bambole e peluches, potete iniziare a giocare con loro con le marionette da dita».
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Giochi di manipolazione. Con l'aumento della coordinazione oculo-manuale i bambini cominciano ad apprezzare costruzioni come il Lego Duplo, i chiodini ma anche attività come infilare le perle, girare le chiavi nella toppa, aprire e chiudere cerniere e abbottonare e sbottonare.
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Giochi artistici. Contemporaneamente si moltiplicano le velleità creative: «A pennarelli e tempere a dito (raccomando di procurarvi grandi fogli per farli disegnare in libertà) si aggiungono i pastelli a cera e paste modellabili come creta, das, pasta di sale e Didò».
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Giochi motori. La sperimentazione motoria cresce molto nel terzo anno di vita e così spazio alla vasca delle palline, tunnel in cui strisciare e poi macchinine cavalcabili e tricicli fino ad arrivare alle bici senza pedali, che sono propedeutiche per la futura bicicletta con le rotelle.
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Puzzle e memory. Verso la fine dei 3 anni potete proporre loro anche i primi "rompicapo" come i puzzle veri e propri e anche il memory con poche coppie di carte.
L'intervistata
Laura Mazzarelli è pedagogista e co-autrice del libro "Invece di dire… Prova a dire. Le parole per educare i bambini con amorevole fermezza" (Mondadori, 2019). Cura un proprio blog dal titolo "Il cammino pedagogico".