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Gioco dal passato per bambini: "Segui il capo"

di Sara De Giorgi - 14.07.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nostalgia dei giochi del passato? Volete far scoprire ai vostri figli alcuni tra i giochi più divertenti di una volta? Abbiamo chiesto ad Andrea Angiolino, giornalista e inventore di giochi, di suggerirci un originale gioco del passato per i più piccoli.

In questo articolo

Una volta, quando non c'erano smartphone e computer, i bambini si incontravano nelle case o all'aperto e giocavano per ore tra loro. A chi non è capitato di ascoltare i racconti dei nonni sui giochi che si facevano in passato?

Possiamo approfittare di questa estate così particolare, caratterizzata dalla cosiddetta "Fase 3", per offrire suggerimenti ai bambini su come far rivivere oggi alcuni giochi del passato.

Abbiamo chiesto ad Andrea Angiolino, giornalista e inventore di giochi, che ha pubblicato il libro Giochiamo insieme con carta e matita (Sonda Edizioni), di suggerirci un "gioco di una volta" per i più piccoli.

L'attività presentata fa parte del SUMMER CAMP online di nostrofiglio.it del lunedì. 

Gioco di una volta per bambini: "Segui il capo"

«Un gioco da fare all'aperto, e in cui si possono mantenere le distanze come richiedono questi tempi di pandemia, è "Segui il capo". Lo si vede fare anche nel film di Walt Disney Peter Pan», ha spiegato Andrea Angiolino.
 

In quanti si gioca

«Si gioca in quattro o più, anche in tanti».
 

Come si gioca

«Ci si mette in fila indiana e il primo parte facendo quello che vuole: salta, corre, allarga le braccia, scavalca un ostacolo, cammina su un tronco. Gli altri lo seguono facendo le stesse identiche cose. Il capo farà gesti e azioni stravaganti, per mettere in difficoltà gli altri. Chi sbaglia è eliminato.
 
L'ultimo che resta in gioco diventa il capo e si ricomincia. I bambini eschimesi lo fanno sulla neve: ciascuno deve mettere i piedi nelle orme di chi lo ha preceduto, che mette apposta i piedi nelle posizioni più strane», conclude Angiolino.

Andrea Angiolino, l'autore

«Ho iniziato a scrivere di giochi su riviste specializzate di giochi nel 1982, quando ancora ero al liceo. Da allora ho pubblicato molti giochi da tavolo: il più famoso è Wings of War, oggi Wings of Glory (Ares Games), che è stato tradotto in una dozzina di lingue e ripropone i duelli aerei della prima e della seconda guerra mondiale con modellini accuratissimi. La sua variante fantascientifica è Battlestar Galactica - Starship Battles, ed. Tesla Games.

Per i bambini c'è Safari Golo (Oliphante 2), una caccia fotografica agli animali.

Tra i miei libri sul gioco c'è Giochiamo insieme con carta e matita (Sonda), che ha avuto fortuna anche all'estero, Basta niente per giocare (Gallucci), che insegna giochi senza materiali specifici e Storie di giochi (Gallucci), che racconta curiosità e retroscena su come sono nati i giochi più noti. C'è poi il Dizionario dei giochi (Zanichelli). Tengo corsi di game design, scrivo voci su gioco e fumetto per le opere Treccani, racconto storie di giochi e giocattoli a Wikiradio (Rai Radio Tre)».

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