"La musica unisce la scuola" è un'importante Rassegna musicale creata circa trent'anni fa dal Ministero dell'Istruzione e rivolta a tutte le scuole italiane. Il Miur si fa portatore da anni di molte iniziative che puntano a sostenere la musica, riconosciuta come un elemento importante per la formazione di bambini e ragazzi e come valore culturale da promuovere. Vediamo quindi in cosa consiste la Settimana della musica a scuola.
La settimana nazionale della musica a scuola: il programma
Durante la settimana della musica, le scuole hanno la possibilità di sensibilizzare gli studenti alla musica, sia promuovendo le attività che si svolgono durante l'anno scolastico che di coinvolgere esperti esterni oppure gli stessi bambini e ragazzi che già praticano uno o più strumenti oppure cantano.
La Rassegna si svolgerà sul portale La musica unisce, e andrà avanti con attività per 24 ore al giorno. Questa attività comprendono, tra le altre cose, momenti di formazione dedicati agli insegnanti, ma anche la messa in onda di video che testimonino le attività svolte nelle scuole durante l'anno scolastico precedente, consigli di docenti, studenti o altre figure volti a stimolare l'accesso e la pratica della musica come momento formativo ma anche di svago.
L'importanza della musica
I bambini hanno il potenziale per poter imparare uno strumento o a cantare, non importa quali siano le loro capacità o il punto di partenza. Certo, è più semplice quando in famiglia c'è già qualcuno che suona o canta, perché così la formazione può essere continua, ma non è necessario raggiungere livelli altissimi per divertirsi. Già dopo qualche lezione di piano, per esempio, si possono comporre piccoli brani e trarne soddisfazione.
Se vostro figlio non sembra interessato alla pratica musicale non forzatelo e proponetelo piuttosto come un gioco. Se ha tra gli 0 e i 6 anni potete per esmpio affidarvi ai corsi che seguono il metodo Gordon, proposti in Italia dall'AIGAM (Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento musicale).
Ma qual è l'età giusta per iniziare? Molti imparano uno strumento già verso i 5-6 anni, qualcuno prima. Ma non c'è un'età perfetta: bisognerebbe scegliere in base al bambino e allo strumento. Il violino, per esempio, non è adatto ai bambini troppo piccoli, così come certi strumenti a fiato. Rivolgendovi a una scuola di musica potrete sicuramente ricevere consigli e, in ogni caso, si può iniziare con un inserimento graduale, magari in piccoli gruppi, per imparare la musicalità, il ritmo, e poi passare allo strumento vero e proprio più avanti.
I concerti per bambini
Di certo, i genitori appassionati di musica, possono fare molto per avvicinare anche i loro figli e stimolare la stessa passione e uno dei modi migliori per farlo è portarli ai concerti. Quando si può iniziare? Erika Biral, pediatra del Policentro Pediatrico di Milano consiglia di evitare i concerti con i bambini molto piccoli e prestare attenzione ai decibel e alle zone più affollate.
I benefici della musica per i bambini
Numerosi studi hanno analizzato i benefici della musica per i bambini, valutandone poi l'impatto sullo sviluppo sociale e psicologico. Per esempio, una ricerca dell'università di Washington ha evidenziato come la musica aiuti a migliorare le capacità cognitive dei neonati, mentre uno studio american, ha concluso che studiare musica affina la capacità d'ascolto.
E ancora, uno studio tedesco del 2013 ha mostrato come la musica migliori le abilità cognitive e non cognitive più del doppio rispetto ad altre attività, come quelle sportive, il teatro o la danza.
Effetto Mozart
Ascoltare musica classica, per esempio, avrebbe diversi benefici sui bambini, secondo una teoria elaborata da Don Campbell nel suo libro L'effetto Mozart, curarsi con la musica. Tra questi, stimolerebbe le funzioni cognitive, migliorerebbe la capacità di attenzione, faciliterebbe lo studio, aumenterebbe i livelli di dopamina, tenendo lontana la depressione, e in generale avrebbe conseguenze positive sull'umore.
di aumentare il nostro livello di dopamina
Musica contro lo stress
A confermare gli effetti positivi della musica sono stati anche i ricercatori dell'Ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma, che hanno proprio usato la musica come pratica di riabilitazione coi bambini disabili, per migliorarne il sonno e diminuire anche lo stress di mamma e papà.
La tecnica usata dall'ospedale è stata chiamata Euterpe e prende il nome proprio dalla dea della musica nel mito greco. Dopo una prima sperimentazione, ormai il metodo fa parte delle procedure in essere dentro il nosocomio per trattare bambini con disabilità motorie o neurologiche, e consiste nella stimolazione multisensoriale non soltanto con la musica, ma anche con altri suoni, strumenti, oggetti, luci e odori.
Ma niente è casuale: l'algoritmo sviluppato dai ricercatori permette di creare una sequenza precisa che ha uno scopo terapeutico preciso, non basta ascoltare semplice musica. In questo modo i bambini possono rilassarsi, oppure sviluppare nuove competenze comunicative. All'interno di queste sequenze si possono trovare anche la voce dei genitori, del bambino stesso, ninne nanne e immagini gradevoli.
Ai 14 pazienti coinvolti inizialmente nello studio, affetti da disturbi neurologici di diverso tipo come paralisi cerebrale infantile, sindromi genetiche, malformazioni cerebrali) e alle loro famiglie sono state consegnate, durante il periodo del lockdown, delle vere e proprie composizioni audio-video da far vedere e ascoltare per tre volte al giorno, durante due settimane.
Lo studio ha evidenziato come questa terapia abbia migliorato il sonno dei piccoli e alleviato lo stress dei genitori, migliorando la relazione tra i primi e i secondi.
Le prove che la musica abbia effetti benefici sui bambini ci sono tutte: se non vogliono suonare uno strumento o prendere lezioni di canto, lasciate che ascoltino più musica possibile!
Aggiornato il 28.05.2021