Non mangiare per due.
Il metabolismo della mamma e del bambino sono strettamente correlati fra loro, per questo è importante che la mamma non ‘mangi per due’, ma si alimenti nel modo corretto per non sovralimentare sé stessa e il suo bebè. Naturalmente non bisogna cadere nell’eccesso opposto di non alimentarsi a sufficienza.
Abbina carboidrati e proteine ad ogni pasto.
Il particolare stato ormonale della gravidanza aumenta di per sé la resistenza all’insulina, cioè le cellule della mamma ‘sentono’ di meno l’insulina e questo ne determina un aumento della produzione, poiché per ottenere lo stesso effetto è necessario liberare una maggior quantità di questo ormone. Per mantenerne sotto controllo la produzione, è buona regola abbinare in tutti i pasti principali carboidrati e proteine.
Aumenta il consumo di proteine.
In gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine, indispensabili per la crescita del feto. Quali le proteine migliori? “Al contrario di quel che si potrebbe pensare, quelle con il più elevato valore biologico non sono nella carne ma nelle uova
W i cereali integrali.
Quando si parla di carboidrati si pensa subito al frumento, di cui sono fatte la farina o la pasta che si consumano abitualmente, e invece esiste una gran varietà di cereali, come farro, riso, quinoa, avena, segale, grano saraceno, miglio, che andrebbero alternati regolarmente tra loro per arricchire la nostra dieta il più possibile.
Asseconda le voglie.
Il motivo non è certo quello di evitare che il bebè nasca con delle chiazze cutanee, come dicono le credenze popolari, ma quello di abituare il bambino che si porta in grembo ad ‘assaggiare’ e prender confidenza con tutti i cibi.
1 giorno ‘di astinenza’
Per ridurre le intolleranze ed aiutare l’organismo a sviluppare tolleranza anche verso i cibi ‘incriminati’, l’equipe del dott. Attilio Speciani suggerisce di seguire, anche durante la gravidanza, un giorno ‘di magro’ ogni 2 settimane, durante il quale evitare scrupolosamente tutte le sostanze che contengono latte, lieviti e frumento, che sono gli alimenti a cui gli italiani sono maggiormente intolleranti.
Crudo, vivo e colorato!
Il dott. Speciani ha coniato questo particolare mantra per invitare a mangiare, prima di ogni pasto principale, un pezzetto (sì, ne basta anche solo un pezzetto) di frutta o verdura colorata - un colore intenso indica una maggior quantità di certe vitamine e antiossidanti - rigorosamente cruda e freschissima, senza l’aggiunta di alcun condimento. A cosa serve? “A stimolare la tolleranza immunologica, perché prepara l’organismo ad assimilare quel che verrà introdotto con il pasto” risponde Piuri.
Più calcio e ferro.
Sono sostanze di cui in gravidanza aumenta il fabbisogno, perché il feto ne consuma tantissimo. Dove trovarli? Il calcio lo si trova in formaggi e latticini, naturalmente, ma anche in moltissimi altri alimenti. Il ferro invece si trova in massima parte nella carne e più in generale negli alimenti di origine animale.
Fai una moderata attività fisica.
Se non ci sono controindicazioni particolari, ben evidenziate dal ginecologo, un’attività fisica costante è assai consigliata per tutti i nove mesi.
I grassi: scegli quelli giusti!
In un’alimentazione equilibrata servono anche i grassi, che devono essere bilanciati tra polinsaturi o omega 3, (contenuti in pesce, semi oleosi come mandorle, nocciole, semi di lino, pinoli, noci, pistacchi ecc.) essenziali per lo sviluppo del sistema cerebrale del bambino, e monoinsaturi, di cui l’olio di oliva è principale fonte grazie all’acido oleico di cui è ricco, utili per il corretto sviluppo delle membrane cellulari e per la crescita del feto.