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Aborto spontaneo ed espulsione: cosa sapere

di Ines Delio - 10.10.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Aborto spontaneo ed espulsione del feto: quando si verifica, quali sono i sintomi e le cause, qual è il trattamento, come si previene

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Aborto spontaneo ed espulsione

L'aborto spontaneo è la perdita di gravidanza a meno di 20 settimane di gestazione. L'American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) stima che sia la forma più comune di perdita della gravidanza. Dagli studi è emerso che ben il 26% di tutte le gravidanze si concluda con un aborto spontaneo e fino al 10% delle gravidanze clinicamente riconosciute. Ecco cosa sapere su aborto spontaneo ed espulsione.

Aborto spontaneo: completo o ritenuto

L'aborto spontaneo può avere due tipi di decorso:

  • nel caso di aborto spontaneo ed espulsione totale dell'embrione o del feto senza vita si parla di aborto "completo".
  • per aborto ritenuto (o interno) si intende, invece, l'interruzione della gravidanza senza espulsione del materiale ovulare.

Aborto spontaneo ed espulsione: quali sono i sintomi

Stando a quanto riferisce il Manuale MSD, generalmente un aborto spontaneo è preceduto da spotting con striature di sangue rosso brillante o rosso scuro o da un sanguinamento più marcato, con crampi causati dalle contrazioni dell'utero. Circa il 20-30% delle gestanti, tuttavia, lamenta presenza di sanguinamento almeno una volta nel corso delle prime 20 settimane di gravidanza e circa la metà di questi episodi causa un aborto.

Nella prima fase di gravidanza, l'unico segno di aborto può essere un sanguinamento vaginale di lieve entità. Nelle fasi tardive, invece, un aborto può causare un'emorragia più significativa, con presenza di muco o coaguli di sangue. I crampi diventano più importanti fino a che l'utero non si contrae fino a espellere il feto e la placenta. Se un frammento del feto o della placenta rimane nell'utero, c'è la possibilità che si sviluppi un'infezione.

Qualora si verifichi un sanguinamento e crampi nel corso delle prime 20 settimane di gravidanza, è fondamentale rivolgersi immediatamente al proprio medico, che dovrà verificare se ci sono minacce di aborto.

Le cause dell'aborto spontaneo

La causa più comune di aborto spontaneo nel primo trimestre di gravidanza è rappresentata da anomalie cromosomiche.

Nella maggior parte dei casi, è troppo presto per determinare la causa esatta dell'anomalia. Il rischio di perdita precoce della gravidanza diminuisce con l'aumentare dell'età gestazionale ed è relativamente basso dopo le 15 settimane di gestazione in un feto geneticamente normale.

Per molti aborti che si verificano tra la 13a e la 20a settimana di gestazione è difficile identificare una causa.

fattori di rischio di aborto spontaneo comprendono:

  • età superiore ai 35 anni
  • aborti ripetuti (aborti spontanei in gravidanze precedenti)
  • anomalie strutturali degli organi riproduttivi, come fibormi, tessuto cicatriziale, utero doppio o una cervice debole, che tende a dilatarsi man mano che l'utero aumenta di dimensioni
  • lesioni gravi
  • fumo di sigaretta, alcol, droghe
  • infezioni durante la gravidanza, come quelle da Cytomegalovirus o Parvovirus che sembrano essere tra le cause più frequenti, o anche infezioni vaginali come vaginosi batteriche nella fase precoce della gravidanza
  • ipotiroidismo o ipertiroidismo, nel caso il disturbo sia grave e non sia sotto controllo
  • diabete, se grave e poco controllato
  • disturbi come celiachia, lupus o ipertesione arteriosa
  • incompatibilità Rh, ossia se la madre è Rh-negativa e il feto Rh-positivo

Non sono solitamente legati ad aborto un improvviso shock emotivo improvviso, come una brutta notizia, e lesioni minori, come una scivolata o una caduta, a patto di evitare traumi diretti sulla pancia.

Trattamento in caso di aborto spontaneo ed espulsione

Nel caso in cui si verifichi un aborto spontaneo con espulsione del feto e della placenta non è di norma necessario alcun tipo di trattamento.

Generalmente, il 65 - 90% degli aborti va incontro a una risoluzione spontanea entro 2 - 6 settimane. Nei casi di aborto ritenuto, si può optare per una "condotta di attesa", ossia decidere di attendere l'espulsione spontanea del materiale abortivo dall'utero o facilitarne l'espulsione tramite la somministrazione di farmaci che facilitino le contrazioni uterine. Questo trattamento viene solitamente applicato se l'aborto è avvenuto nelle prime settimane di gravidanza.

Come prevenire un aborto spontaneo

Ad oggi, non esiste una strategia comprovata per prevenire un aborto spontaneo. Il riposo è generalmente suggerito quando si è un soggetto a rischio aborto, mentre alcuni medici raccomandano la somministrazione di progestinici alle donne che hanno avuto aborti multipli in precedenza. Possono, invece, essere prescritti farmaci a base di eparina o di acido acetil-salicilico se si soffre di di patologie autoimmuni, come la sindrome da antifosfolipidi, o in casi di eccessiva trombofilia.

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