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Acido Alfa Lipoico in gravidanza: ci sono controindicazioni?

di Niccolò De Rosa - 13.04.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'acido alfa lipoico si trova in molti alimenti e possiede proprietà antinfiammatorie e antissidanti, ma è sicuro assumerlo durante la gravidanza?

In questo articolo

Acido alfa lipoico in gravidanza

L'acido alfa lipoico è una sostanza molto importante per la salute delle cellule dell'organismo umano e la crescita per numerosi microrganismi. Presente in molti alimenti, questo nutriente viene impiegato anche per la produzione di prodotti anti-età e negli ultimi anni è stato introdotto in diverse terapie mediche, anche se gran parte di simili applicazioni rientrano ancora nel campo delle sperimentazioni, i cui risultati effettivi dunque richiedono ancora ulteriori studi. Ma l'acido alfa lipolico fa bene anche durante la gravidanza?

Acido alfa lipoico: cos'é e a cosa serve

L'acido alfa lipoico (ALA), conosciuto anche come acido lipoico o acido tiottico, è un acido grasso presente sia in ceuule animali che vegetali e che svolge un importante ruolo chiave in molti processi fisiologici grazie alla sue proprietà antiossidanti, detossificanti e antinfiammatorie. Tale sostanza è infatti infatti coinvolta nella produzione di energia attraverso il metabolismo del glucosio (Ciclo di Krebs), fondamentale per la salute del nostro organismo.

A cosa serve l'acido alfa lipoico?

All'interno del ciclo metabolico delle nostre cellile, l'acido alfa lipoico:

  • Partecipa al metabolismo del glucoiso all'interno delle cellule, producendo l'energia che serve al loro sostentamento.
  • Funge da antiossidante limitando la tossicità di sostanze nocive (metalli pesanti) ed eliminando gli scarti dei processi metabolici.

Tali proprietà sono studiate da tempo dalla Scienza e in campo medico sono già state sperimentate diverse applicazioni per la produzione di integratori alimentari e prodotti anti-età nonché lo sviluppo terapie in grado di contrastare alcuni effetti del diabete (neuropatia diabetica) o proteggere le funzionalità cardiovascolari dell'organismo.

In quali alimenti è presente l'acido alfa lipoico?

Benché siano già disponibili diversi integratori a base di acido alfa lipoico, tale sostanza è facilmente assumibile includendo nella propria dieta alcuni alimenti molto comuni. In particolare è presente in:

  • Carni rosse
  • Frattaglie e quinto quarto animale
  • Spinaci
  • Broccoli
  • Cavoletti di Bruxelles
  • Piselli
  • Pomodori

Si può assumere l'acido alfa lipoico in gravidanza?

L'uso di acido alfa lipoico è generalmente ben tollerato dall'organismo se assunto nelle dosi corrette (tra i 300-600 mg al giorno quando si parla di intergatori), tuttavia sono possibili alcune reazioni avverse, soprattutto in presenza di allergie o terapie particolari in corso.

La questione riguardante l'assunzione di intergatori a base di acido alfa lipoico durante la gravidanza o l'allattamento al seno è invece tutt'oggi oggetto di dibattito tra esperti favorevoli e contrari, anche perché non esiste ancora una solida base scientifica a supporto di una o dell'altra tesi. Studi recenti sembrano dimostrare come un quantitativo moderato di acido alfa lipoico assunto per pochi giorni consecutivi (massimo quattro) non rappresenti un pericolo per madri e bebé, anche se la cosa migliore rimane sembre rivolgersi al proprio medico curante - l'unico in grado di valutare ogni singolo caso - per decidere sulla questione.

A tal proposito riportiamo una dichiarazione rilasciata al sito InsaluteNews.it da Antonio Laganà, professore di Ginecologia del Dipartimento della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza dell'Università di Palermo, e tra gli autori di uno studio riguardante la possibile associazione (poi confutata) del myo-inositolo e dell'acido alfa-lipoico per il trattamento delle donne con la sindrome dell'ovaio policistico.

«I dati clinici oggi disponibili supportano la sicurezza e l'efficacia dell'acido alfa-lipoico in gravidanza - spiega Laganà - L'acido alfa-lipoico grazie alle sue proprietà immunomodulatorie e antinfiammatorie contribuisce a ristabilire e mantenere il corretto network immunologico durante la gravidanza supportandone la durata fisiologica e dimostrando di essere una promettente alternativa terapeutica nella gestione della minaccia di aborto e di parto pretermine».

FONTI: WebMD; Humanitas; Eur Rev Med Pharmacol Sci.

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