Un nuovo studio americano su gravidanza e coronavirus mette in luce le conseguenze e i rischi sulla mamma incinta e sul suo bambino dell'infezione da Covid-19. Lo fa da un punto di vista nuovo, ovvero rispetto alle pazienti con sintomi e non solo su quelle asintomatiche. Lo studio si chiama "Characteristics of Symptomatic Women of Reproductive Age with Laboratory-Confirmed SARS-CoV-2 Infection by Pregnancy Status" ed è stato aggiornato recentemente, alla luce dei nuovi studi su Coronavirus in gravidanza: i rischi individuati su mamma e bambino differiscono ovviamente dalle pazienti con pochi sintomi o addirittura nessun sintomo di Covid-19. Ecco un approfondimento su questa nuova ricerca.
Coronavirus in gravidanza, i rischi sulle pazienti sintomatiche secondo un nuovo studio
Secondo lo studio donne incinte con il Covid-19 che sono anche sintomatiche hanno un rischio tre volte più elevato di essere ricoverate in terapia intensiva e ben 2,9 più alto di essere sottoposte a processi di ventilazione meccanica rispetto alle pazienti con il Coronavirus non in attesa. La ricerca ha coinvolto circa 400 mila donne in attesa nel periodo della pandemia, per appronfondire in che modo il Covid-19 impatta sulla gravidanza e fare il punto sui differenti rischi che corrono. Fino a ora le ricerche si erano interessate delle pazienti incinte asintomatiche, oppure sul quanto sono contagiosi i bambini, con un focus molto importante sul rapporto tra natalità, bambini prematuri e Covid-19. Ma non era stato ancora approfondito la relazione tra sintomi del Covid-19 e gravidanza, soprattutto quando i primi emergono e non restano silenti come nel caso degli asintomatici.
Secondo lo studio, sulle 400 mila donne in gravidanza tra i 15 e i 44 anni che hanno partecipato alla ricerca è stato evidenziato un accesso alle terapie intensive e richiesta di ventilatori meccanici per la respirazione maggiore in presenza di sintomi.
I dati sulla morte per Covid-19 delle donne in questa fascia d'età sono molto bassi, come riporta il report continuamente aggiornato della World Health Organization, in realtà le donne incinte e sintomatiche che hanno partecipato allo studio sono risultate essere più a rischio delle altre su un valore che si aggira intorno all'1,7 volte, con un tasso di letalità di1,5 casi ogni 1000 contro l'1,2 casi ogni 1000 delle donne non in attesa.
I ricercatori hanno approfondito anche i legami con le origini delle donne intervistate e seguite: ad esempio è risultato che le donne ispaniche e afroamericane incinte sono più soggette a complicazioni per i sintomi del Covid-19, con un incidenza di morte superiore alle donne in gravidanza di altra etnia. In questo però gli esperti vedono la rappresentazione della discriminazione razziale che si sta esacerbando in epoca Covid-19, mettendo in luce le differenze di gestione e controllo della pandemia sulle fasce più deboli. E questo perché l'accesso alle cure o agli ospedali per le donne ad esempio ispaniche, in particolare negli USA, restituisce purtroppo un quadro diverso e poco positivo.
A questo approccio si lega anche il report su Nascite e Covid-19 nel 2020: secondo lo studio presentato dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN), i numeri delle conseguenze legati al rapporto tra donne in attesa positive e bambini malati di Covid-19 si aggiravano intorno a un'incidenza del 2,8%, molto bassa e positiva. Lo studio americano però evidenzia le conseguenze delle donnein gravidanza con sintomi e non soltanto di quelle asintomatiche, ampliando lo scenario.
Questo nuovo studio che fa luce sulla correlazione tra sintomi del Coronavirus nelle donne incinte, complicazioni sulla salute della mamma e mortalità non deve spaventare, ma, come tutte le ricerche legate al Covid-19 e in generale alla pandemia può essere un valido aiuto per aprire gli occhi sulle conseguenze dell'infezione e promuovere comportamenti virtuosi in termini di prevenzione.
Fonte dell'articolo: Center for Disease Control and Prevention, "Characteristics of Symptomatic Women of Reproductive Age with Laboratory-Confirmed SARS-CoV-2 Infection by Pregnancy Status — United States, January 22–October 3, 2020"