Durante la gravidanza, uno dei pensieri più ricorrenti nella famiglia del nascituro riguarda il sesso. Desideri ed empiriche certezze hanno portato in passato a sviluppare metodi di dubbia razionalità per preparare in anticipo corredini e accessori per il neonato. Con l’evolversi della scienza e della medicina, abbiamo oggi esami che possono dare con sufficiente certezza risposta sul sesso del bambino che nascerà.
«Tuttavia, è importante sottolineare che tale elemento non è una priorità e non è inserito tra gli esami principali da far sostenere alla mamma in attesa, ma è un valore che emerge tra gli altri che tendono invece a stabilire la salute del feto», spiega Irene Cetin, professore di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Milano e direttrice del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Sacco.
Gli esami con cui si scopre il sesso del nascituro
1. Le ecografie
2. L'amniocentesi e la villocentesi
In alcune gravidanze, in presenza di elementi di rischio, patologie, età avanzata della puerpera si può consigliare l’amniocentesi o la villocentesi. Queste indagini, che si realizzano con il prelievo del liquido amniotico o con una biopsia placentare, sono esami invasivi, spesso necessari. «L’amniocentesi o la villocentesi consentono di analizzare il cariotipo dell’individuo ossia l’insieme dei suoi cromosomi che nella normalità sono 46 di cui 44 uguali per uomo e donna mentre due si differenziano proprio determinando il sesso maschile (xy) o femminile (xx). Nel referto di questi esami viene quindi svelato il mistero del sesso del bambino che si attende, sebbene i risultati importanti sono sicuramente tutti gli altri, atti a scongiurare alterazioni cromosomiche riconducibili a gravi malattie».
3. Il test del DNA fetale
Nella ricerca di nuovi metodi per tranquillizzare i genitori, soprattutto in previsione di malattie cromosomiche, «è stato messo a punto un nuovo esame non invasivo che, attraverso un prelievo di sangue materno, estrapola il DNA fetale. Si effettua dopo la decima settimana e ha una percentuale di attendibilità che si attesta al 99 per cento e, su richiesta, fornisce anche risposta sul sesso».
Leggende, credenze popolari e tradizioni
Provette, esami di laboratorio così accurati e specifici mal si raccordano con teorie che non possiedono alcunché di scientifico ma che hanno proliferato nelle tradizioni popolari tanto da lasciar traccia di sé perfino nel XXI secolo. «Si tratta di leggende, tradizioni che non hanno mai avuto un supporto scientifico né sono mai state dimostrate: non ci sono risposte diverse dell’organismo della gestante rispetto al sesso del nascituro, né per quanto riguarda la forma della pancia né tanto meno per il tipo di voglie che possono venire durante la gravidanza».
1. Il pendolo
Niente di scientifico dunque, ma le leggende sono dure a morire, per cui una delle prime cose che fanno le donne in attesa è il gioco del pendolo: basterà muovere sulla pancia una catenina con appesa una fede. Se il pendolo forma dei cerchi significa che si aspetta un maschio, mentre se la fede si muove da un lato all’altro leggenda vuole che sia in arrivo una bambina.
2. La pancia: a punta o tonda?
Una delle credenze sopravvissute fino a oggi riguarda la pancia della mamma che può assumere varie forme a seconda del sesso del nascituro. Stando al detto “pancia a punta non va in guerra”, la pancia a punta pronostica l’arrivo di una bambina che non sarà arruolata nell’esercito, mentre una pancia tonda sta accogliendo un maschietto. Ma a dirla tutta, la tradizione non è univoca, dato che in alcune zone è trasmessa proprio la regola opposto: pancia a punta per il maschio, tonda per la femmina. Insomma, ognuno vede quel che vuole vederci.
3. Osservare la pelle
La pelle della mamma è rovinata con acne o macchie? Si dirà che sta aspettando una femmina. Se invece la pelle risulta più liscia e luminosa del solito, potrebbe essere in arrivo un maschio.
Un altro metodo molto antico è quello del calendario cinese: una pergamena scoperta in una tomba della famiglia reale cinese 700 anni fa dovrebbe predire il sesso del nascituro in base al mese di concepimento secondo il calendario lunare cinese e all'età della gestante.
5. L'influenza della Luna
Secondo alcune tradizioni, anche le fasi lunari possono influire sulle probabilità di concepire una femmina o un maschio: se il concepimento è avvenuto con Luna crescente saranno maggiori le probabilità di avere una femmina, mentre se il concepimento si è verificato durante la Luna calante sarebbero più alte le probabilità di avere un maschio. Seguendo il calendario lunare secondo questa credenza si può anche ottenere la data parto in base alla luna.
6. Voglia di dolce o di salato
Avere voglie in gravidanza relative a proteine, formaggi, cibi salati e salumi secondo la tradizione indica l'attesa di un maschio. Se invece la mamma desidera soprattutto cose dolci e frutta il bebè sarà femmina.
7. Pressione sanguigna
Da citare infine uno studio condotto in Cina da ricercatori canadesi, secondo il quale per scoprire il sesso del bebè bisogna guardare alla pressione sanguigna della mamma prima del concepimento, e in particolare alla massima. Se è più alta di una certa soglia (sopra i 109 mmHg) aumenterebbero le probabilità di un fiocco azzurro. Si tratta però di studi che vanno verificati e approfonditi anche in popolazioni differenti, per escludere il coinvolgimento di qualche fattore etnico.
Il metodo Ramzi per scoprire il sesso del nascituro
Secondo il dottor Saad Ramzi Ismail si può determinare il sesso del nascituro già dalla prima ecografia: se la placenta è localizzata sul lato destro, sarà maschio, se a sinistra sarà femmina. Questa teoria però non ha valenza scientifica e il suo studio non è mai stato pubblicato su una rivista medica.
Aggiornato il 19.03.2019