Ecografia e CRL dell'embrione
Quando si scopre di essere incinta, sono diversi gli esami necessari da fare, che possono svelare tanto sulla gestazione in atto. Tra questi, l'ecografia del primo trimestre, oltre a essere un momento unico ed emozionante per i genitori, riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi prenatale. Tra le informazioni fornite da questo esame, rientra anche il cosiddetto CRL dell'embrione. Scopriamo perché è importante e cosa misura.
CRL dell'embrione: cos'è
L'acronimo CRL deriva da Crown-Rump Lenght, ossia "lunghezza vertice-sacro". In pratica, permette la datazione dell'epoca di gestazione attraverso la misurazione della lunghezza dell'embrione, dal vertice del cranio fino all'osso sacro. È la stima più accurata dell'età gestazionale nelle prime fasi della gravidanza, perché in quel periodo la variabilità biologica è minima.
Ecografia del primo trimestre
L'esame ecografico del primo trimestre prevede la ricerca di parametri decisi dalle Linee Guida della Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica (SIEOG), tra cui la presenza o assenza della camera ovulare all'interno dell'utero, la presenza o assenza dell'embrione/feto e il numero, la presenza o assenza dell'attività cardiaca. Nel caso in cui sia presente l'embrione, bisognerà misurarne la lunghezza cranio-caudale (CRL) e il diametro biparietale (BPD), cioè la distanza tra le ossa parietali del bambino (tra le due orecchie)."In particolare – si specifica nelle Linee Guida - il CRL dev'essere misurato con l'embrione/feto in scansione sagittale e in posizione neutra (né iperesteso né iperflesso), escludendo il sacco vitellino. Questa misurazione, se effettuata fra 7 e 11 settimane di età gestazionale, ha un'accuratezza, per la datazione, di ± 3-4 giorni nel 95% dei casi".
Come si misura il CRL dell'embrione
Tra i vari parametri associati all'epoca gestazionale, il CRL sembra quello più accurato nel determinare quando è avvenuto il concepimento. Può essere misurato sia per via transaddominale che per via transvaginale. Nella misurazione sono incluse le due estremità, cefalica e caudale, mentre sono escluse altre strutture come il sacco vitellino.
Stando a quanto spiegano le Linee Guida della International Society of Ultrasound in Obstetrics and Gynecolog (ISUOG) è possibile che sia difficile ottenere questa scansione nelle prime fasi di gravidanza (a circa 6-9 settimane) quando l'embrione è in atteggiamento di iperflessione. A quest'epoca, quindi, si misurerà la lunghezza collo-sacrale, pur definendola comunque CRL.
Quando misurare il CRL
Generalmente, si consiglia di eseguire la prima ecografia in un'epoca gestazionale compresa tra le 11 e le 13 settimane + 6 giorni. Il momento migliore per la datazione della gravidanza sembra essere tra le 8 e le 13 settimane + 6 giorni (48), poiché nelle fasi molto precoci, quando l'embrione è ancora di piccole dimensioni, si possono verificare errori nella misurazione con un impatto sulla corretta datazione. Solitamente, tra le 11 settimane e le 13 settimane + 6 giorni, si utilizzano il CRL ed il BPD per datare la gravidanza. Il CRL deve essere compreso tra 45 e 84 mm. Le Linee Guida ISUOG sconsigliano, invece, l'utilizzo del CRL quando è superiore a 84 mm: in questo caso si può utilizzare la HC (circonferenza della testa), lievemente più precisa rispetto al BPD.
Si può stabilire il sesso del feto col CRL?
Stando a uno studio internazionale, in merito all'accuratezza dell'assegnazione del sesso fetale mediante ecografia transaddominale a 12-14 settimane di gestazione, il sesso del feto può essere determinato in modo affidabile quando il CRL è maggiore o uguale a 60 mm (età gestazionale ≥ 12+2). Il sesso maschile può già essere determinato in modo affidabile quando il CRL è maggiore o uguale a 55 mm (età gestazionale ≥ 12+0). Se il CRL è inferiore a 50 mm (età gestazionale < 11+4) il sesso del feto non può essere previsto in modo affidabile.
Tabelle della crescita fetale
Spesso, i futuri genitori tendono a consultare le tabelle di crescita fetali, soprattutto se l'esito dell'ecografia può aver evidenziato crescita ridotta o accelerata. Dobbiamo, però, premettere che non sempre consultare le tabelle può essere d'aiuto, perché quelle usate dal medico potrebbe essere diverse da quelle reperibili in rete.
Bisogna, inoltre, considerare che non va valutato il singolo valore misurato ma l'andamento complessivo della crescita fetale, ragion per cui i ginecologi si confrontano con tabelle in cui viene riportato l'andamento di crescita in percentili. Negli anni, sono state proposte numerose tabelle di riferimento per il CRL, molte delle quali generate utilizzando macchine ecografiche con una risoluzione più scadente rispetto a quelle attuali. Proprio per questo, per qualsiasi dubbio relativo alla crescita del feto, è sempre bene chiedere spiegazioni al proprio medico.
Per calcolare la lunghezza media del feto puoi consultare il nostro calcolatore online.
FONTI
Ecografia ostetrica nel primo trimestre: perché e come
Linee Guida ISUOG per l'esecuzione dell'ecografia fetale del primo trimestre