Spesso le ecografie 3D (tridimensionali), sono le più emozionanti per i genitori, che possono facilmente riconoscere i tratti del loro bambino. Ma, al di là degli aspetti emotivi, il ruolo clinico di queste ecografie e di quelle 4D, che sono ecografie 3D in movimento, è ancora limitato.
L’ecografia classica è bidimensionale, cioè in 2D ed è, in termini di accuratezza, il metodo principe per la diagnosi di problematiche fetali. Le ecografie 3D e 4D hanno valore solo nel momento in cui si vogliano approfondire particolari sospetti evidenziati con la 2D.
A volte, inoltre, queste ecografie possono aiutare il medico a far comprendere meglio ai genitori eventuali problemi: se per esempio il bambino ha il labbro leporino, il medico lo vede benissimo anche con la 2D, ma la 3D o 4D aiutano i genitori a visualizzare meglio l’anomalia.
Infine, una notazione sui costi: se un'ecografia 3D o 4D è effettuata in un centro diagnostico allo scopo di approfondire un sospetto, diventa parte integrante dell’ecografia di II livello ed è quindi offerta a carico del Sistema sanitario nazionale. Se invece viene eseguita di propria iniziativa in un centro privato, magari con DVD incluso, è a pagamento, e il costo può essere anche molto salato!
Fonti per questo articolo: consulenza di Giuseppe Calì, presidente Sieog; consulenza Nicola Persico, Medico Dirigente di I livello presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica Mangiagalli di Milano; ebook Gravidanza ostetrica easy della ginecologa Valentina Pontello.