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Scoprire il sesso del bambino con la Nub Theory

di Elena Berti - 28.03.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come scoprire il sesso del bambino con la Nub Theory mediante il tubercolo genitale. Scopriamo insieme che cos'è e come funziona

In questo articolo

Nub Theory

Quando si è in dolce attesa, una delle cose a cui si pensa da subito è il sesso del bambino. Sarà maschio o femmina? Per essere sicuri bisogna aspettare la morfologica, quindi bisogna aspettare il secondo trimestre. Non tutti però vogliono scoprire in anticipo se avranno un bambino o una bambina. Alcuni infatti aspettano proprio il momento della nascita. Per chi invece è molto curioso e non vuole aspettare nemmeno la morfologia, ecco che arriva la Nub Theory.

Nub Theory: che cos'è

Via via che l'embrione si sviluppa e diventa feto, è possibile scorgere tratti più caratteristici, come per esempio i genitali, in particolare il tubercolo genitale. Diventano già visibili a partire dall'undicesima settimana di gravidanza. C'è una differenza sostanziale tra feti di genere maschile e femminile: nei primi i genitali sono rivolti verso l'alto e formano un angolo che misura più o meno trenta gradi, mentre nelle femmine i genitali appaiono praticamente paralleli alla colonna vertebrale. È proprio grazie al calcolo di quest'angolo a partire dall'asse lombosacrale che un ecografista o un ginecologo più individure il genere del feto in maniera precoce. 

La Nub Theory è proprio questo: riuscire a invidiuare il sesso del bambino già nel primo trimestre di gestazione grazie a questo calcolo che si basa su precise teorie scientifiche. 

Affidabilità

Le statistiche dicono che con questa teoria si ha il 75% di possibilità di determinare il sesso corretto del nascitura già alla 12esima settimana e il 95% solo alla 13esima. Il riconoscimento del sesso avviene tramite l'osservazione dei genitali esterni che fino alle 9° settimana sono uguali per entrambi i sessi ma dalla quale poi iniziano a differenziarsi gradualmente e in modo completo alla 14esima settimana. Sperando che il bambino collabori assumendo una posizione che ne permette l'osservazione, vengono presi in considerazione l'angolo lombosacrale e l'angolo cutaneo valutati sul piano medio-sagittale del feto.

Nub Theory: come funziona

Secondo la Nub Theory si capisce il sesso del bambino in base all'angolo che si forma col genitale esterno: 

  • secondo l'angolo lombosacrale il feto è di sesso maschile quando l'angolo formato è maggiore o uguale a 30° e femminile quando l'angolo è minore di 30°.
  • Secondo l'angolo cutaneo il feto è di sesso maschile quando l'angolo formato è maggiore o uguale di 40° e femminile quando è inferiore di 40°.

Affinché la Nub Theory sia effettivamente valida e riesca a individuare il sesso del piccolo, il feto deve essere catturato dalle immagini mentre è perfettamente di profilo. La spina dorsale deve apparire in orizzontale: a questo punto bisogna calcolare l'angolo dell'escrescenza che si trova in mezzo alle gambe, se è rivolta verso l'alto di circa trenta gradi si tratterà di un maschio, se è parallela alla colonna vertebrale si tratta di una femmina. 

Lo studio scientifico

In un piccolo studio del 1999, i ricercatori hanno analizzato i tubercoli dei bambini in 172 gravidanze, determinando se gli angoli erano maggiori o minori di 30 gradi. A 11 settimane, c'era il 70% di accuratezza nella determinazione del sesso, e da 13 settimane quel numero era balzato a più del 98%. Risultati simili sono stati trovati in uno studio del 2006, con una dimensione del campione maggiore di 656. Tuttavia, in uno studio più ampio del 2012, l'accuratezza è risultata molto inferiore, sebbene aumentasse nel tempo con l'aumentare dell'età gestazionale. Ciò suggerisce che aspettare più a lungo per determinare il sesso porta a risultati più accurati.

Quindi per essere certi del sesso del proprio bambino è meglio aspettare la morfologica o fare un'analisi del sangue apposito (come il test del DNA fetale). Solo in questo modo sarai certa se nascerà un bambino o una bambina e non avrai sorprese alla nascita!

Fonti articolo: pubmed, obgyn.onlinelibrary e biomed

Aggiornato il 23.02.2021

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