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Tritest: cos'è e quando va fatto

di Francesca Capriati - 01.12.2020 - Scrivici

tritest
Fonte: shutterstock
Tritest: cos'è e quando va fatto il tri test. In cosa consiste e qual è la differenza tra tri test e duo test. Valori e risultati dell'analisi

In questo articolo

Tritest

Il tritest è un esame di screening prenatale che consiste nella misurazione di tre markers: alfa-fetoproteina, gonadotropina corionica umana ed estriolo non coniugato.

I risultati dell'analisi del sangue possono aiutare a fare una valutazione di tipo probabilistico del rischio che il feto abbia un difetto alla nascita, come la sindrome di Down o malformazioni del tubo neurale. Ma vediamo quando va fatto e come funziona il tritest.

In cosa consiste il Tritest

Si tratta di una procedura non invasiva che viene eseguita tramite un esame del sangue - con rischio minimo o nullo per la madre o lo sviluppo del bambino – con la quale vengono analizzati tre valori:

  • AFP: l'alfa-fetoproteina è una proteina prodotta dal feto. Livelli elevati di questa proteina possono essere indicativi di difetti del tubo neurale o mancata chiusura dell'addome del feto.
  • hCG: la gonadotropina corionica umana cioè l'ormone prodotto all'interno della placenta. Bassi livelli di questo ormone possono indicare potenziali problemi con la gravidanza, incluso aborto spontaneo o gravidanza ectopica.
  • Estriolo: l'estriolo è un estrogeno prodotto sia dal feto che dalla placenta. Bassi livelli di estriolo possono indicare il rischio di avere un bambino con sindrome di Down, specialmente se abbinati a bassi livelli di AFP e alti livelli di HGC.

Livelli anomali di questi markers possono indicare la presenza di:

  • difetti del tubo neurale, come la spina bifida e l'anencefalia
  • gravidanze plurime
  • una scorretta datazione della gravidanza, che quindi è più avanzata o più indietro rispetto a quanto si crede
  • sindrome di Down: il feto ha una copia in più del cromosoma 21. Può causare problemi di salute e, in alcuni casi, difficoltà di apprendimento
  • sindrome di Edwards: può provocare complicazioni anche molto gravi, in molti casi fatali.

Tritest e sindrome di Down

Il tritest valuta anche la probabilità che il feto sia affetto da Trisomia 21, cioè la sindrome di Down, ma anche da Sindrome di Edwards.

Il rischio si considera elevato quando il risultato è superiore a 2,5 MoM.

Quando va fatto il tritest?

Il tritest è più affidabile ed accurato se viene eseguito tra la 16° e la 18° settimana di gravidanza, ma possono essere effettuati anche prima, la 15° e la 22° settimana di gravidanza.

Nei nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza) il Tri Test per AFP, HCG totale o frazionata libera, è stato inserito come servizio offerto alle donne in gravidanza. Se la donna si presenta al primo incontro a un'epoca che non consente l'offerta del test del primo trimestre, un test come il triplo test deve essere offerto in epoca più tarda.

Cosa accade se il test da un risultato anomalo?

Nel caso in cui i risultati del test siano sospetti o anomali, il ginecologo potrebbe richiedere un ulteriore approfondimento con un esame più invasivo ma stavolta di tipo diagnostico, come l'amniocentesi. Ricordiamo, infatti, che il tritest è solo un esame che offre un risultato probabilistico: ciò vuol dire che non garantisce una diagnosi vera e propria di anomalia nel feto, ma soltanto un calcolo della percentuale di rischio che il bambino abbia dei problemi o dei difetti alla nascita.

Al contrario l'amniocentesi analizzerà in laboratorio il liquido amniotico prelevato e potrà diagnosticare la presenza di diverse malattie. Anche un'ecografia strutturale (morfologica) sarà in grado di completare il quadro diagnostico controllando l'età del feto, l'apparato scheletrico, il midollo spinale, i reni, il cuore, il cervello.

Test di screening

I test di screening non prendono in considerazione solo i risultati dell'analisi del sangue: confrontano una serie di fattori diversi (tra cui età materna, diabete e altre patologie della mamma e risultati degli esami del sangue) per fare una stima delle probabilità che il nascituro abbia un'anomalia. Questi test, quindi, non diagnosticano un problema: possono solo segnalare che è necessario eseguire ulteriori esami.

Differenza tra tritest e bitest

Come abbiamo visto, il tritest è un esame non invasivo che si esegue sul sangue materno tra la 16° e la 17° settimana di gravidanza. L'esame analizza tre sostanze (l'alfa-fetoproteina, il beta HCG e l'estriolo) e fornisce un risultato statistico personalizzato.

Il bitest è anch'esso un esame non invasivo che si effettua sul sangue materno tra la 11° e la 13° settimana di

gravidanza. Viene associato alla translucenza nucale e analizza misura la concentrazione dei livelli di free b-hCG (gonadotropina corionica) e PAPP-A (la proteina associata alla gravidanza) nel sangue materno.

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