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Donna incinta: posti a sedere e priorità nella fila, quali diritti?

di Gabriella Lanza - 21.09.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Donna incinta, diritti: precedenza a una donna incinta sui mezzi pubblici o in fila al supermercato. Cosa dice la legge?

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Donna incita, diritti

Quando il pancione è ormai evidente, le caviglie gonfie e la schiena dolorante, trovare qualcuno che ci faccia scavalcare la fila al supermercato o che ci lasci il posto sull'autobus è purtroppo solo una questione di educazione e di cortesia. Esistono dei diritti di precedenza per la donna incinta? 

Nessun diritto di precedenza in fila o sul bus

Non esiste alcuna norma giuridica "saltafila", cioè che stabilisca il diritto di precedenza per le donne in gravidanza.

"Il diritto di passare avanti mentre si è in fila o di avere un posto riservato sui mezzi pubblici non esiste né per le donne incinte e né per le persone anziane o con disabilità", spiega l'avvocato Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione "Avvocato del Cittadino".

«Il buon senso ci dovrebbe suggerire che nel caso di una donna in stato interessante sia opportuno farla sedere o darle la precedenza, ma purtroppo non c'è nessun tipo di prescrizione normativa che lo imponga. Fortunatamente pochi sanno che non esiste alcun diritto istituto dalla legge neanche davanti a cartelli in cui si invita a lasciare libero il posto».

Se incontriamo persone che non vogliono farci passare avanti, dobbiamo però ricordare che non commettono nessun illecito e non vanno contro nessuna norma. Dare la precedenza è un dovere morale che fa leva sul buon senso e sulla buona educazione, ma è non un obbligo.

In presenza di un vuoto normativo, alcuni Comuni hanno deliberato in merito con regolamenti locali per agevolare le donne incinte almeno in alcuni ambiti, è il caso del parcheggio Rosa, presente in diverse città italiane e centri commerciali.

Il Pass Rosa

Si tratta di un contrassegno speciale che consente di usufruire dei cosiddetti 'parcheggirosa', cioè degli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio delle donne in stato di gravidanza, ma anche di genitori con bambini di età non superiore a due anni.

Come specificato in Gazzetta ogni amministrazione comunale predispone dei moduli appositi per la richiesta del pass rosa, da compilare con i propri dati e da presentare all'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) o alla Polizia Municipale.

La precedenza per gli esami medici

L’unica situazione in cui la donna ha diritto ad avere la precedenza riguarda le liste d’attesa per gli esami prescritti nel corso della gravidanza. « Quando una donna deve fare un controllo, il medico può inserire nella prenotazione un codice particolare che garantisce l’urgenza e permette di eseguire prima possibile l’esame. Se però le liste d’attesa sono comunque troppo lunghe, allora bisogna inviare una richiesta scritta alla Asl di competenza in cui si chiede di fare l’esame in una struttura pubblica entro il termine stabilito dal medico. Se la Asl non risponde o comunque non può garantire dei tempi rapidi, la donna può rivolgersi a un privato e domandare il rimborso del costo della visita al servizio sanitario».

L’importante è avvisare sempre la Asl con una lettera scritta prima di eseguire esami a pagamento, in modo da poter poi essere rimborsati. «Di norma non si dovrebbe aspettare oltre 30 giorni per le visite mediche e 60 giorni per gli esami diagnostici. Ma nella gravidanza ci sono determinati limiti temporali da rispettare».

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Revisionato da Francesca Capriati

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