Ecografia: cos'è?
L'ecografia è un esame diagnostico non invasivo che serve - tra le altre case - per monitorare l'andamento della gravidanza. Si effettua con una sonda che emette onde sonore ad alta frequenza, gli ultrasuoni, i quali consentono di osservare le parti interne di un organismo senza alcun danno per il paziente o, nel caso di una gravidanza, per il nascituro.
Si ricorre infatti all'ecografia ogniqualvolta si sospettino patologie materne e fetali, ma anche per il normale monitoraggio dell'evoluzione della gestazione.
Nel corso di una gravidanza normale si eseguono tre ecografie. La prima ha luogo nel I trimestre (5a-13ma settimana), e serve a valutare la presenza e la vitalità dell'embrione e la regolare evoluzione della gestazione, verificando anche se essa è singola o multipla. Questa è l'unica ecografia in cui si può datare correttamente la gravidanza, correggendo eventualmente la data presunta del parto. Seguiranno l'ecografia morfologica (19ma-23ma settimana), che analizza l'anatomia del nascituro e diagnostica alcune tra le più frequenti malformazioni. Infine, la gestante sarà sottoposta all'ecografia della crescita (28ma-32ma settimana), che stima il peso e controlla il regolare accrescimento del feto.
Come funziona?
Quando si effettua un'ecografia si avvicina una sonda sulla superficie della zona da monitorare (es: il pancione durante un controllo per la gravidanza) o all'interno dell'organismo. Tale sonda emette degli ultrasuoni che "rimbalzano" contro organi e tessuti e permettono alla strumentazione di definire una chiara immagine dell'interno del corpo su un monitor. Dall'analisi visiva di questa immagine è possibile, per un medico, osservare la situazione e riscontrare eventuali anomalie.
Un'ecografia può essere
- esterna: la sonda si sposta sulla pelle (come le ecografie che monitorano lo sviluppo della gravidanza)
- interna: la sonda è inserita nell'organismo
- endoscopica: la sonda è collegata ad un lungo tubo sottile e flessibile (l'endoscopio) che è inserito nell'organismo
Preparazione
La preparazione prima di un'ecografia differisce in base al tipo di esame cui ci si deve sottoporre.
Di solito la norma prevede il mantenimento a digiuno fino al termine dell'esame o l'obbligo di bere e non urinare (è il caso dell'ecografia pelvica), ma possono esserci delle varianti.
Nell'ecografia ostetrica, ad esempio, non è necesario presentarsi in regime di completo digiuno, però alcune strutture raccomandano alla paziente di non spalmarsi oli o pomate sulla pancia nei due giorni che precedono l'esame. Tali unguenti potrebbero infatti interferire con la strumentazione.
Ecografie in gravidanza
Le linee guida ci dicono che nel corso di una gravidanza normale devono essere eseguite almeno tre ecografie ostetriche nel corso dei tre trimestri. Di solito i periodi indicati vanno dalla 11esima alla 13esima settimana (primo trimestre), dalla 19esima all 22esima settimana (secondo trimestre) e dalla 30esima alla 34esima settimana (terzo trimestre).
- La prima ecografia, chiamata anche Office serve a conoscere il numero dei feti (è qui che la madre verà a conoscenza di un eventuale parto gemellare) nonché la prima attività cardiaca e motoria del feto stesso. L'esame stabilisce anche i termini del parto.
- La seconda ecografia, la "morfologica", stabilisce con certezza quasi assoluta il sesso del nascituro, misura gli organi fondamentali del feto e li confronta con i parametri di crescita fetale. Con la morfologica si possono anche individuare eventuali malformazioni (ma non tutte) e, in presenza di aomalie sospette, la madre dovrà sottoporsi ad un'ulteriore ecografia (ecografia di II livello) per analizzare con maggior cura gli organi interessati.
- La terza ecografia, detta di "accrescimento", consente un'ulteriore verifica dello sviluppo fetale e calcola il peso del nascituro.
FONRI: ISS, MedlinePlus
Domande e risposte
Quante ecografie bisogna fare in gravidanza?
Il ministero della salute predispone almeno tre ecografie ostetriche, una per trimestre.
L'ecografia in gravidanza è pericolosa?
L'ecografia non è pericolosa né per la paziente, né per il feto,
Quando si conosce il sesso del bambino?
L'ecografia morfolofica (secondo trimestre) stabilisce con certezza quasi assoluta il sesso del nascituro.
Revisionato da Niccolò De Rosa