Dilatazioni e anomalie renali nel feto
Le ecografie in gravidanza sono fondamentali non soltanto per capire se il bebè si è impiantato correttamente, se c'è abbastanza liquido amniotico e se cresce bene: grazie alla tecnologie di oggi, avanzatissime, è possibile studiare nel dettaglio ogni organo del feto e ogni sua caratteristica fisica. È così che si possono scoprire, già in gravidanza, dilatazioni e anomalie renali nel feto.
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Cosa si intende per dilatazioni e anomalie renali
Quando si parla di dilatazioni e anomalie renali nel feto il più delle volte si fa riferimento all'idronefrosi, cioè una dilatazione, appunto, delle pelvi e dei calici renali, che altro non è che un ristagno di urina nei reni. Questo tipo di anomalia è per la maggior parte benigna e viene individuata e monitorata nel corso della gravidanza. Di solito si vede durante l'ecografia del secondo trimestre, la cosiddetta morfologica, e se i valori dei bacinetti renali sono anomali, più grandi del dovuto, li si tiene sotto controllo. Altre anomalie possono essere più evidenti e ben visibili durante l'eco, come malformazioni renali, ma molte altre alterazioni, per lo più di natura congenita, possono essere scoperte solo successivamente, addirittura in età adulta.
Anomalie delle vie urinarie nei feti
Le vie urinarie sono la parte anatomica tra le più interessate da anomalie, spesso congenite. Molte di queste sono diagnosticate già nei feti, durante la gravidanza, grazie all'ecografia del secondo trimestre in cui vengono analizzati nel dettaglio gli organi. Secondo i dati, meno dell'1% dei bambini presenterebbe malformazioni congenite del tratto urinario, in gran parte risolvibili o comunque non preoccupanti. Di queste, un numero molto alto è visibile già in ecografia: per questo se i genitori sentono parlare di anomalie delle vie o del tratto urinario non devono spaventarsi subito: sono piuttosto frequenti e solo in rari casi richiedono un intervento.
Rischi delle alterazioni renali nei feti
Alcune alterazioni o anomalie renali non vengono diagnosticate immediatamente e sono compatibili con la vita, anche se possono creare dei disturbi col passare degli anni e necessitare un qualche intervento. Nascere con un rene solo, per esempio, permette di vivere senza problemi. L'agenesia renale bilaterale, cioè quando entrambi i reni non si formano, è praticamente incompatibile con la vita o genera gravi difficoltà. In altri casi, i reni possono formarsi ma poi subire un danno durante la vita in utero a causa di ostruzioni dell'uretra o degli ureteri, per cui si verifica una sofferenza per il tessuto renale: in questo caso, l'ecografia e quindi la diagnosi già durante la gravidanza è fondamentale per sapere come intervenire dopo la nascita.
L'ecografia resta quindi l'esame di screening più sicuro anche per diagnosticare anomalie renali e dilatazioni, soprattutto per una diagnosi precoce. Raramente, invece, si decide di intervenire quando il bambino è ancora nel ventre materno, tranne nei casi in cui sia assolutamente necessario proteggere il tessuto renale del feto in caso di ostruzione e ristagno, inserendo dei cateteri.
Le anomalie renali e del tratto urinario sono piuttosto frequenti e, il più delle volte, si risolvono senza esiti per il bambino dopo la nascita. L'ecografia è il modo migliore per individuare precocemente questo tipo di alterazioni e sapere come trattarle dopo la nascita.