Liquido amniotico
Il liquido amniotico avvolge il bambino durante i nove mesi di gravidanza lo protegge da traumi e da infezioni, lo tiene al caldo e gli consente di allenare l'apparato digerente e respiratorio. E, al momento della nascita, lo aiuta ad uscire dalla pancia della mamma.
Cos'è il liquido amniotico
Il liquido amniotico è la sostanza circonda il bambino all'interno del sacco amniotico. Serve a proteggere il feto da urti e infezioni, a garantire la giusta temperatura e favorire il corretto sviluppo fetale, nonchè il nutrimento.
A che cosa serve il liquido amniotico
Il liquido amniotico possiede varie funzioni che consentono lo sviluppo normale del feto. Serve a:
- proteggerlo contro i traumi,
- attutire suoni e rumori esterni,
- consentire la sua crescita in modo da non schiacciare o distorcere le strutture anatomiche,
- mantenere la stabilità termica,
- far sviluppare normalmente i polmoni, il tratto gastroenterico e il sistema muscolo-scheletrico,
- proteggere dalle infezioni (giacché mantiene sterile l'ambiente uterino),
- e, in piccola parte, anche a nutrire il bambino.
Attraverso il liquido amniotico inoltre il feto impara a conoscere i gusti alimentari della sua mamma, dal momento che nel liquido passano le molecole aromatiche dei cibi, che andranno ad influenzare il gusto futuro del bebè. Grazie al liquido, il piccolo può compiere la sua 'ginnastica' quotidiana, muovendosi in libertà, per poi mettersi a testa in giù nelle ultime settimane.
Al momento del parto, infine, la rottura del sacco amniotico stimola la produzione di prostaglandine che innescano le contrazioni, favorendo la dilatazione.
Come si produce il liquido amniotico
La produzione del liquido amniotico è regolata da varie strutture quali la placenta, la pelle fetale, il tratto urinario ed il tratto respiratorio. "Nel secondo e terzo trimestre il maggior produttore di liquido amniotico è il rene fetale, che produce una urina sterile priva di scorie che, verso il termine della gravidanza, è di circa 800 ml al giorno" osserva Rossana Sarli, ginecologa dell'Università di Genova.
Come si controlla la quantità di liquido amniotico
Per garantire il benessere del bebè è importante che il liquido sia sempre della giusta quantità.
Il volume del liquido amniotico raggiunge il massimo intorno alla 28esima settimana, per poi iniziare a diminuire progressivamente.
Come saperlo? "In tutte le epoche della gravidanza si fa un controllo a occhio" risponde la ginecologa.
Afi gravidanza
"Per misurarlo correttamente a termine gravidanza si valuta verticalmente la tasca di liquido che si raccoglie in ciascuno dei quattro quadranti in cui si divide l'utero e si effettua la somma in cm (si chiama AFI = amniotic fluid index)" spiega la dott.ssa Sarli.
AFI liquido amniotico
L'AFI si esegue dalla 37° alla 40° settimana di gravidanza per via transaddominale. Viene calcolata la somma in cm. dello spessore delle falde di liquido amniotico suddividendo l'utero in quattro quadrati.
La quantità di liquido amniotico a fine gravidanza
La quantità a fine gestazione varia da 8 a 20 cm, con una media ottimale di circa 10-12 cm. Se c'è poco liquido amniotico l'AFi è inferiore a 5 cm si parla di oligoidramnios, mentre se c'è troppo liquido amniotico l'AFI è superiore a 20-24 cm e si parla di poliidramnios.
L'amniocentesi
L'amniocentesi è l'aspirazione di un piccolo volume di liquido amniotico attraverso un ago inserito nell'addome materno, sotto visione ecografica continua. E' la più antica tecnica disponibile di diagnosi prenatale invasiva.
Permette di effettuare indagini citogenetiche per individuare eventuali anomalie cromosomiche fetali, di ricercare malattie genetiche delle quali i genitori possano essere portatori o di verificare se siano presenti malattie infettive congenite.
Spesso non ci accorge della rottura delle acque perché le perdite sono lievi e il liquido scende goccia a goccia. In altri casi si può avere una perdita di liquido improvvisa: il travaglio è in arrivo.
Liquido amniotico colore
Generalmente ad inizio gravidanza il liquido amniotico è di colore giallino, poi diventa incolore quasi trasparente.
Revisionato da Francesca Capriati