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Nodo vero del cordone ombelicale: di cosa si tratta

di Rosy Maderloni - 10.12.2019 - Scrivici

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Nodo vero e nodo falso del cordone ombelicale: che cosa sono e quanto sono frequenti? facciamo chiarezza assieme ad un ginecologo su questa preoccupazione che potrebbe affliggere le donne in dolce attesa

In questo articolo

Il nodo del cordone ombelicale è una delle tante paure delle future mamme. Il rischio che si formi è fortunatamente molto basso e non deve preoccupare le mamme, come ci ha spiegato il Dott. Salvatore Andrea Mastrolia, ginecologo all’ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” di Milano.

NODO VERO E NODO FALSO DEL CORDONE OMBELICALE: COS'E' E QUANTO È FREQUENTE

«Il nodo vero del cordone ombelicale è una condizione estremamente rara, riscontrata nello 0.3-1.3% delle gravidanze – assicura Mastrolia -. Si tratta di un'anomalia che va assolutamente distinta dal cosiddetto nodo falso del cordone ombelicale che, nonostante il nome derivante dall'aspetto, non è un nodo ma una condizione derivante dalla notevole spiralizzazione del cordone, più pronunciata in alcuni feti rispetto ad altri, o dalla varicosità di brevi tratti dei vasi cordonali».

NODO VERO DEL CORDONE OMBELICALE: LE CAUSE

Non c’è un’origine identificabile con precisione per la formazione dei nodi del cordone ombelicale. «Non si può parlare propriamente di cause nella formazione del nodo vero – spiega il dottor Mastrolia -. Possiamo piuttosto individuare una serie di situazioni nelle quali, ragionevolmente, si creano le condizioni per la formazione del nodo: il polidramnios (l'aumento del volume del liquido amniotico) è una di queste, come la multiparità, cioè tutte quelle condizioni nelle quali sia consentita una maggiore mobilità del bambino in utero, con il risultato che le sue capriole potrebbero portarlo a formare un nodo del suo cordone ombelicale».

Un'altra circostanza che può associarsi alla formazione di un nodo vero è il caso in cui il cordone sia molto lungo: questa volta sarebbe qualcosa di intrinseco al cordone ombelicale pur in assenza di una aumentata libertà di movimento del feto a determinare la formazione del nodo.

Deve però passare un solo e unico messaggio relativamente ai movimenti fetali, ossia che dal momento in cui la loro percezione diventa regolare (il che avviene variabilmente tra il tardo secondo trimestre e l'inizio del terzo trimestre), sono il più importante indicatore del benessere del feto.

Per cui ogni mamma che dovesse sentire il suo bambino muoversi tanto all'interno della propria pancia non dovrà avere come primo pensiero "speriamo non si formi un nodo vero di cordone", ma "che bello, se si muove così il mio bambino sta bene!"».

E' POSSIBILE VEDERE UN NODO DEL CORDONE OMBELICALE ALL'ECOGRAFIA?

Al momento dell'ecografia è possibile vedere un nodo del cordone ombelicale? «Diagnosticare un nodo vero di cordone è estremamente difficile - prosegue il Ginecologo - poiché per la sua natura, la sua lunghezza, e la sua struttura, il cordone ombelicale fluttua all'interno del liquido amniotico e segue il feto nei suoi movimenti e questo lo porta ad assumere forme e posizioni per cui a volte la presenza di un nodo vero viene posta come sospetto. Ciononostante, data la difficoltà tecnica nel suo riconoscimento e la sua bassa frequenza, è facile che non venga poi confermato al parto generando solo una inutile preoccupazione».

QUANTO SONO ALTI I RISCHI DI MORTE DEL FETO LEGATI ALLA PRESENZA DI UN NODO DEL CORDONE OMBELICALE

Facciamo chiarezza sulla possibilità di morte del feto per via di un nodo al cordone ombelicale: «Sulla base del funzionamento dei vasi sanguigni, senza eccezione per quelli contenuti nel cordone ombelicale, la problematica fetale derivante dal nodo vero sarebbe dovuta alla riduzione del flusso di sangue all'interno del cordone nella sede del nodo – chiarisce il Dott. Mastrolia -. Tuttavia questa alterazione del flusso di sangue si determina solo nel caso in cui il nodo sia stretto, mentre quasi tutti i nodi veri risultano estremamente lassi e rappresentano un elemento di riscontro occasionale dopo il secondamento (ossia la nascita della placenta) in un parto che si è svolto in un modo assolutamente regolare».

«La letteratura scientifica e le casistiche che hanno cercato di definire il rischio di morte in utero associato alla presenza dei nodi veri di cordone non sono riusciti nel loro tentativo. Infatti i risultati sono contrastanti, con alcuni studi che descrivono un rischio aumentato per il feto, mentre altri non hanno individuato alcuna differenza tra i bambini che nascono con un nodo vero del loro cordone e quelli che non lo presentano.

Il punto è che gli studi che individuano un rischio aumentato per il feto in presenza di un nodo vero del cordone non descrivono in modo approfondito altre condizioni potenzialmente associate all'evento avverso fetale, con la conseguenza che non si può assolutamente esser certi che quel determinato bambino non ce l'abbia fatta a causa del nodo del suo cordone piuttosto che per un qualsiasi altro problema suo o della sua mamma che possa aver giustificato tale evento».

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