Labiopalatoschisi
Tra le malformazioni fetali che si possono individuare già nel corso della gravidanza, esiste la "labiopalatoschisi", anche detta "labbro leporino". Un problema causato da una mancata chiusura della struttura facciale del bambino che consiste, concretamente, nell'interruzione del labbro superiore, della gengiva e del palato.
La labiopalatoschisi interessa un neonato ogni mille (in Italia sono circa 750 i bambini che nascono con questo "difetto" ogni anno).
Le cause sono sconosciute e si può risolvere chirurgicamente. Scopriamo meglio cos'è la labiopalatoschisi, a quale epoca gestazionale è visibile e come si può intervenire.
Che cos'è la labiopalatoschisi
La labiopalatoschisi si manifesta come una schisi (interruzione) del labbro superiore, della gengiva, del palato anteriore (anche detto duro) e posteriore (anche detto molle). La labiopalatoschisi può essere monolaterale (quindi o a destra o a sinistra) oppure bilaterale e dunque interessare entrambi i lati del labbro. Può anche succedere che la malformazione riguardi solo il labbro superiore, il quel caso di parla di labioschisi.
Per essere più precisi possiamo dire che:
- Se la mancata formazione riguarda solo labbro superiore e gengiva si parla di cheilognatoschisi
- Se riguarda solo il palato si parla di palatoschisi
- Se sono interessate tutte le strutture elencate ad eccezione della gengiva si parla di labiopalatoschisi a salto
- Se la malformazione riguarda labbro superiore, gengiva, palato anteriore e posteriore si parla di labiopalatoschisi.
Labiopalatoschisi, le cause
Come riporta anche l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le cause della labiopalatoschisi sono sconosciute. Si pensa che sia originata da una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Secondo alcuni studi, nel 25 per cento dei casi, la labiopalatoschisi è da ricondurre a fattori genetici. I fattori ambientali, però, non sono meno importanti, tra questi a provocare questa malformazione fetale potrebbero essere:
- esposizione a radiazioni
- assunzione di alcuni farmaci nel primo trimestre di gravidanza
- età materna avanzata
- diabete materno
- obesità
- alcol
- fumo
Quando si scopre la labiopalatoschisi
La labiopalatoschisi è individuabile già durante la gravidanza.
L'ecografia morfologica, in particolare, può evidenziare il problema.
Nel caso in cui al bambino fosse riconosciuto tale "difetto" di formazione, sarà il ginecologo a indirizzare i genitori verso un centro specializzato per la cura di questa patologia (presso l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ad esempio, è presente un centro ad hoc per questa malformazione fetale).
La futura mamma dovrà sottoporsi a ecografie di livello avanzato, tridimensionali, effettuate da personale specializzato, per capire l'entità della malformazione, se appunto l'interruzione riguarda solo il labbro, o anche palato e gengiva come sopra spiegato.
Ormai sono pochissimi i casi in cui il labbro leporino non viene diagnosticato in epoca prenatale, nei casi in cui, però, si dovesse scoprire solo alla nascita, il bambino sarà indirizzato ad un centro pediatrico specializzato, che possa seguirlo nel corso della crescita e scongiurare la presenza di altre patologie associate.
Labiopalatoschisi, cosa fare dopo la nascita
Dopo la nascita del bambino, quest'ultimo dovrà essere seguito da un'equipe di pediatri specializzati. Anche i genitori saranno seguiti per poter sostenere e crescere al meglio il loro piccolo.
Il piccolo, sin da subito, andrà aiutato nell'alimentazione: gli specialisti sapranno fornire tutte le indicazioni necessarie a mamme e papà. Il bambino sarà seguito costantemente nella sua crescita, si dovranno escludere malattie associate e, dopo i tre mesi, si potrà pianificare la ricostruzione del labbro.
Labiopalatoschisi, ricostruzione del labbro
Come riporta l'Ospedale Bambino Gesù sono diverse le tecniche utilizzate per ricostruire labbro e palato in caso di labiopalatoschisi.
Queste le tecniche ricostruttive più utilizzate nel mondo:
- La miocheiloplastica secondo Millard modificata per il labbro e il naso
- La palatoplastica anteriore con lembo di vomere
- La palatoplastica posteriore secondo Sommerlad o Furlow
- La ricostruzione della gengiva con innesto di osso trabecolare prelevato dalla cresta iliaca
Il piccolo potrà tornare a mangiare e bere poche ore dopo l'intervento e tornerà a casa dopo circa 2 giorni.
Le cure da proseguire sono molto semplici. Il bambino sarà sottoposto periodicamente a visite di controllo. Con la crescita potrà essere necessario - soprattutto nei casi di ricostruzione del palato molle - l'intervento di un logopedista per lo sviluppo del linguaggio. Inoltre i piccoli pazienti saranno controllati da un otorinolaringoiatra, proprio per il rapporto che c'è tra palato e orecchio.