Moxa per bambini podalici: come far girare il feto
Nella maggior parte dei casi, i feti si posizionano pronti per il parto durante il terzo trimestre. È durante l'ultima ecografia, in genere, che si scopre se il bambino è posizionato nel modo giusto, cioè con la testa verso il basso (presentazione cefalica) o se invece si è messo al contrario, cioè in posizione podalica. La Moxa per bambini podalici può essere una soluzione per scongiurare il rischio di parto cesareo programmato.
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Posizione podalica e parto cesareo
Un tempo le donne partorivano a prescindere dalla posizione del feto, non c'erano semplicemente alternative: non solo c'era un tasso di mortalità più alto tra le partorienti a causa di complicazioni, ma le levatrici - cioè le donne che facevano partorire - erano preparate per ogni evenienza. Oggi, con il progresso della medicina e la possibilità di prevedere in anticipo la posizione del feto grazie alle ecografie, non c'è più nessun motivo di correre rischi per madre e nascituro. Per questo molto spesso, soprattutto nei parti a termine, i bambini podalici vengono fatti nascere tramite parto cesareo e non per via vaginale: è molto più complesso, infatti, far uscire un feto dai glutei o dalle gambe, anche se non impossibile.
Il bambino podalico può girarsi?
Fino alla 32esima settimana il feto ha ancora spazio sufficiente per girarsi, ma via via che il tempo passa questo si riduce e con lui la probabilità che il piccolo si giri da solo. Non sempre le future mamme si accorgono da sole se il bambino si gira, per questo in caso di feto podalico è probabile che vengano fatte più ecografie verso la fine della gravidanza per capire se effettivamente si è girato o no. Qualora non succedesse, è davvero poco probabile che succeda oltre la 37esima settimana, per questo viene programmato il parto cesareo poco prima della data presunta del parto.
La Moxa per girare i bambini podalici
La Moxa, sinonimo di moxibustione, è una tecnica che permette di far girare un feto podalico in posizione cefalica. Si tratta di un trattamento di Medicina Tradizionale Cinese che si svolge applicando esternamente un'erba chiamata appunto Moxa (termine scientifico Artemisia argyi), che in giapponese significa "bruciare una pallina di erbe". È una pratica che fa parte dell'agopuntura e viene ripetuta in più volte nel terzo trimestre per far girare il bambino.
Come funziona la Moxa
La Moxa andrebbe tentata tra la 32esima e la 38esima settimana di gravidanza, ripetuta in più occasioni qualora non si sortisse l'effetto desiderato. Dopo un attento studio della paziente, il praticamente di Medicina Tradizionale Cinese individua il punto di agopuntura migliore, cioè quello in grado di attivare l'utero, che si trova sulla parete laterale del quinto dito del piede.
In questo punto, l'operatore comprime e arrotola la Moxa dandogli la forma di un bastone, poi acceso e posizionato vicino al punto di agopuntura: è il calore infatti a stimolare il punto.
Questo tipo di pratica punta a stimolare il bambino, che dovrebbe diventare più attivo e sollevare il bacino verso l'alto per mettersi in posizione. La Moxa dovrebbe essere applicata verso le 32 settimane di gravidanza, per circa una settimana o dieci giorni e, in caso di esito negativo, riproposta tre settimane più tardi.
La Moxa può essere effettuata anche a casa, acquistando i bastoncini di Artemisia in farmacia.
La Moxa funziona?
Diversi studi hanno dimostrato che in caso di applicazione della Moxa si è registrato un calo dei parti con presentazione non cefalica e quindi di parti cesarei, ma la sua efficacia non è ancora definitivamente provata (o negata).
La Moxa è pericolosa?
Vi starete chiedendo se, ricorrendo alla Moxa, potreste mettere a rischio la vostra salute o quella del vostro bambino: assolutamente no.
L'effetto più negativo che potete ottenere è nessun effetto: la moxibustione non ha infatti rischi né sulla donna incinta né sul feto, quindi, se volete tentare, fatelo con tranquillità.
La moxibustione è una pratica comune della Medicina Tradizionale Cinese applicata a molte donne incinte il cui bambino si presenta in posizione podalica: in alcuni casi sembra risolvere il problema e scongiurare il rischio di parto cesareo, perciò… tentar non nuoce!
Aggiornato il 12.10.2021