Ostriche in gravidanza: sì o no?
Un bambino appena nato è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Santo Stefano di Prato a causa di una grave sepsi meningococcica: a causarla sarebbe stata l'ingestione, da parte della madre ancora incinta, di pesce crudo. Ma le ostriche in gravidanza sono permesse?
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Ultimi giorni di gravidanza, ci siamo quasi
Quando si arriva agli ultimi giorni di gravidanza si pensa che il grosso sia fatto: spesso molte future mamme si lasciano un po' andare convinte che il bambino sia abbastanza grande e forte per "sopportare" un bicchiere di vino, un pranzo a base di sushi o altro ancora. In realtà, bisogna mantenere alta l'attenzione fino al parto ed evitare tutti quei comportamenti che sono sconsigliati durante la gestazione, compreso mangiare pesce crudo. Per questo è meglio fare chiarezza sulle ostriche in gravidanza.
Si può mangiare il pesce crudo in gravidanza?
Sappiamo tutto sulla toxoplasmosi, sul citomegalovirus, sul consumo di alcol e sul fumo: ma cosa sappiamo del pesce crudo? La moda del sushi è ormai diffusa da molti anni ma non tutti sono a conoscenza dei rischi che si possono nascondere dietro al consumo di questo alimento. Se in una situazione normale il pericolo è minore, in gravidanza può assumere dimensioni importanti. È il caso di questo neonato di Prato, la cui mamma ha consumato ostriche qualche giorno prima di partorire, trasmettendo al figlio una rarissima infezione da Plesiomonas shigelloides.
A essere infetta era ovviamente la madre, che aveva ingerito ostriche crude. Questo batterio infatti si sviluppa negli alimenti (pesce crudo) e si trasmette soprattutto attraverso l'ingestione. Ma i batteri del pesce crudo possono essere tantissimi, per questo in gravidanza, dal primo all'ultimo giorno, sarebbe meglio evitarne il consumo.
Rischi del pesce crudo sul feto
Il pesce crudo, a differenza della carne cruda, non è a rischio toxoplasmosi, ma è a rischio per molte altre contaminazioni che possono provocare gastroenteriti e altri problemi.
Tra questi, l'epatite A, la salmonellosi, la listeriosi e la contaminazione da parassiti come l'Anisakis, un verme che si trova spesso nel sushi. Questi problemi si verificano in particolare quando il pesce crudo (e in particolare il sushi) non è stato abbattuto e non viene conservato in condizioni igieniche perfette. Andando a verificare il ristorante dove la mamma del bambino di Prato ha mangiato ostriche, si sono scoperte infatti condizioni igieniche e di conservazione dei cibi molto preoccupanti.
Alcune di queste infezioni sono rischiose anche per il feto, perché possono comprometterne lo sviluppo a causa di un apporto ridotto di ossigeno alla placenta o di alterazioni metaboliche. Addirittura, come nel caso di questo bambino nato con sepsi meningococcica, si può verificare una trasmissione dell'infezione materno-fetale.
Cosa mangiare in gravidanza
Se volete evitare problemi e contaminazioni (anche se di casi come quello di Prato se ne contano pochi, riconosciuti, in tutto il mondo), cercate di non mangiare pesce crudo in gravidanza. Potete mangiarne, se proprio lo desiderate, di fresco e abbattuto, magari acquistato nella pescheria di fiducia. Ma non frequentate locali ed evitate la consegna a domicilio, in particolare in estate, di sushi e altro pesce crudo di cui non conoscete provenienza e conservazione. Nelle prime settimane di gravidanza un'infezione alimentare può provocare aborto o compromettere lo sviluppo del feto, ed è da prevenire anche negli ultimi giorni della gestazione, come ci insegna la storia del piccolo di Prato.
I nove mesi di gravidanza sono spesso mesi di rinunce: a un bicchiere di vino, alle ostriche, al sushi e alla bistecca al sangue. Ma ne vale la pena!