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Progesterone e rischio aborto: tutto quello che c'è da sapere

di Francesca Demirgian - 16.08.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'uso di progesterone e rischio aborto in gravidanza è una tematica molto cara Questo ormone può davvero aiutare? E in quali casi? Le risposte

In questo articolo

Progesterone e rischio aborto

Il progesterone è un ormone sessuale femminile appartenente al gruppo dgli steroidi. Spesso se ne sente parlare per la prima volta durante la gravidanza.

Ovuli, compresse prese già dalle prime settimane di gravidanza, distacco di placenta, dolori al basso ventre: sono diversi i racconti che interessano le future mamme quando si parla di progesterone.

Ma comunemente questo ormone è associato al pericolo di aborto spontaneo. La sua assunzione, infatti, nella maggior parte dei casi, serve proprio ad evitare o prevenire la morte del feto. 

Il progesterone, infatti, non solo è fondamentale per preparare l'utero ad una gravidanza, ma anche per proteggerla dopo che l'embrione si è impiantato e per tutti i 9 mesi. 

I benefici del progesterone in gravidanza

Il ruolo del progesterone in gravidanza è fondamentale, come accennato prima. Questo ormone, che il corpo produce naturalmente ma che talvolta necessita un incremente sotto forma di compresse orali o ovuli vaginali, fa sì che il feto riceva le sostanze nutritive necessarie per crescere. 

Ecco, in sintesi, tutte funzioni del progesterone in gravidanza:

  • aumenta il flusso sanguigno verso l'utero
  • stimola la mucosa dell'endometrio a produrre nutrienti per l'embrione
  • stimola la crescita del tessuto mammario materno
  • controlla la crescita regolare del feto
  • previene l'allattamento prima del parto
  • previene le contrazioni e il parto prematuro
  • rafforzare i muscoli della parete pelvica in preparazione al travaglio

Un calo del progesterone durante la gravidanza, inoltre, può provocare un aborto spontaneo e un travaglio precoce. Per questo va tenuto sotto controllo dal ginecologo. 

Progesterone contro minacce d'aborto

Solitamente un aborto spontaneo è preceduto da alcuni sintomi. I più comuni sono perdite ematiche e crampi al basso ventre. Talvolta, purtroppo, l'aborto spontaneo avviene senza che la mamma se ne accorga, tante altre volte, però, un aborto spontaneo può essere scongiurato con riposo e le adeguate terapie. Tra queste anche l'assunzione di progesterone.

Di fronte a sanguinamento vaginale, a contrazioni uterine e a tutti quei sintomi che sinteticamente rientrano nelle cosiddette "minacce d'aborto", il ginecologo non aspetta ma prescrive una terapia a base di ovuli e compresse di progesterone, mette, inoltre, la futura mamma a riposo. 

Il progesterone in gravidanza si assume sotto forma di ovuli vaginali, creme vaginali, compresse orali o iniezioni intramuscolari. La sua assunzione regolare ha il compito di dare sostegno alla gravidanza rilassando l'utero e favorendo un impianto corretto. Al progesterone possono essere affiancati anche antispastici o decontratturanti, con il compito di bloccare le contrazioni uterine. La donna deve, inoltre, evitare sforzi e astenersi dai rapporti sessuali

Aborto spontaneo e assunzione di progesterone: cosa dicono gli studiosi

Nel tempo, tanti studi sono stati effettuati rispetto al progesterone e alla sua utilità in gravidanza per scongiurare il rischio di aborto spontaneo. In particolare a gennaio 2020 sono stati pubblicate alcune ricerche effettuate dai ricercatori del Centro nazionale per la ricerca sull'aborto spontaneo di Tommy e dell'Università di Birmingham ne hanno evidenziato l'importanza.

Secondo gli esperti l'assunzione di progesterone potrebbe prevenire 8.450 aborti all'anno. La ricerca ha evidenziato, infatti, i benefici della somministrazione di progesterone a donne con sanguinamento precoce o una storia di aborti spontanei.

Il primo dei nuovi studi, pubblicato oggi sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology, esamina i risultati di 2 importanti studi clinici – PROMISE e PRISM – condotti dall'Università di Birmingham e dal Tommy's National Center for Miscarriage Research e finanziati dal National Institute for Ricerca sanitaria (NIHR). Nel dettaglio, PROMISE ha studiato 836 donne con aborti spontanei ricorrenti inspiegabili in 45 ospedali nel Regno Unito e nei Paesi Bassi e ha riscontrato un tasso di natalità vivo del 3% superiore con il progesterone, ma con una sostanziale incertezza statistica. PRISM, invece, ha studiato 4.153 donne con emorragie precoci in gravidanza in 48 ospedali nel Regno Unito e ha riscontrato un aumento del 5% del numero di bambini nati da coloro a cui era stato somministrato progesterone.

Il beneficio riscontrato è stato ancora maggiore per le donne che avevano avuto precedenti aborti ricorrenti con un aumento del 15% del tasso di natalità nel gruppo progesterone rispetto al gruppo placebo.

Aborto spontaneo anche se di assume progesterone: perché succede?

Sebbene la sua importanza sia stata comprovata dagli studiosi, bisogna dire che - purtroppo - il progesterone non può essere la soluzione assoluta. Ci sono casi in cui l'aborto spontaneo avviene prima di poter iniziare una terapia a base di progesterone e altre in cui la somministrazione (orale, vaginale o endovena) non è sufficiente e l'aborto si verifica ugualmente

La maggior parte degli aborti spontanei, infatti, è provocata da un'anomalia genetica o cromosomica del feto. Tra le cause non genetiche, invece, figurano i disordini ormonali materni (come il diabete o le disfunzioni della tiroide), le patologie uterine (malformazioni, fibromi), gravi traumi e le malattie infettive, quelle del sistema immunitario o della coagulazione.

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