Preparatelo al lieto evento
Quando dovete annunciare l’arrivo di un fratellino o di una sorellina potete attenervi a una semplice regola: più il primogenito è piccolo, più è meglio aspettare prima di dargli la notizia del nuovo arrivo. Se ha un’età inferiore ai due anni, è sufficiente che gli spieghiate poco prima della nascita che nella pancia della mamma sta crescendo un bambino. Il nostro consiglio è di fargli vedere dei libri illustrati sul tema.
"Una volta comunicata la notizia con parole semplici - suggerisce Raffaella Scalisi, psicologa e socia fondatrice del Melograno, Centro di informazione maternità e nascita di Roma, in un'intervista a Focus Pico - è bene coinvolgere il bambino senza però forzarlo nei preparativi pratici, come l'acquisto dei vestitini o l'allestimento della culla. Gli servirà ad assimilare in anticipo l'idea. L'importante è farlo con gradualità".
Non scendete troppo nel dettaglio sul parto ed evitate di parlare di dolore: vostro figlio potrebbe colpevolizzare il bimbo in arrivo e aver paura di lui.
Anche per i bambini di tre o quattro anni la gravidanza diventa qualcosa di concreto quando la pancia comincia a crescere e si avvertono i movimenti del bambino. Se vostro figlio ha cinque anni o più non dovreste tenergli nascosto niente, perché i bambini di quella età capiscono molto di ciò di cui discutono gli adulti. Quando dopo quattro mesi la gravidanza è ormai certa bisogna comunicarlo al bambino.
Il momento del parto
La cosa migliore è che il primogenito resti a casa e che non venga trasferito da nessuna parte. Affidatelo ai nonni o alla zia preferita e fate in modo che quando tornate dall'ospedale lui sia lì ad aspettarvi. In questo modo non si sentirà abbandonato e non vedrà il neonato come un usurpatore.
"Possiamo restituirlo?"
Non potrete evitare che vostro figlio soffra per l’allargarsi della famiglia. I bambini tra i due e i quattro anni risultano i più sensibili per quanto riguarda la sensazione di concorrenza nella culla. La loro personalità è già molto sviluppata rispetto ai bambini più piccoli, ma a differenza di quelli più grandi non riescono a capire che il bimbo in arrivo non rappresenta una minaccia.
I bambini da due a quattro anni devono imparare a non essere sempre al centro dell’attenzione e a dividere con il fratellino o la sorellina l’attenzione e l’amore dei genitori.
Se tentate di presentare a vostro figlio il suo nuovo fratellino o la sorellina come un compagno di giochi non lo aiuterete. I fatti per il vostro primogenito parlano chiaro: con un neonato non possono giocare a calcio né a fare la mamma. Il neonato vincola il tempo e l’affetto dei genitori e se piange troppo spesso fa innervosire e basta. Domande come: “Possiamo restituirlo?” "Perché non lo lasciamo al mare?" sono lecite dal punto di vista di vostro figlio.
La gelosia verso il bambino che sta per nascere è una reazione normale. "E' un sentimento del tutto comprensibile che può manifestarsi in moltissime forme, sia una volta saputo il lieto evento sia quando il fratellino è già nato - dice Scalisi - Ogni bambino ha il suo modo per esprimerla. In alcuni casi si manifesta attraverso attacchi di rabbia e capricci ma anche con un morboso attaccamento ai propri oggetti o con una forte aggressività verso la mamma o, viceversa, con un distacco dalla figura materna. Anche frequenti pianti, lagne, piagnucolii continui sono segni del disagio che un bambino può provare quano la sua vita quotidiana viene sconvolta dal nuovo arrivo".
Succede abbastanza spesso che il primogenito abbia una specie di regressione quando il fratellino o la sorellina arrivano: potrebbe volere ancora il ciuccio, fare la pipì a letto, pretendere ancora il biberon. Segnalano che il primogenito improvvisamente non è più sicuro dell’amore dei propri genitori. Sa che ci sarà un altro bambino che sarà amato dai suoi stessi genitori. La paura che il nuovo venuto riceva più amore può essere molto forte. Cercate di concepire questo sentimento come un’espressione della sua insicurezza.
Vostro figlio deve confrontarsi con la situazione e trovare il suo nuovo posto all’interno della famiglia. Anche quando appare difficile, cercate di non mettere a tacere le reazioni negative di vostro figlio o di vostra figlia.
I genitori devono convincersi che "la gelosia una fase normale e che va rispettata - dice la psicologa -. Tollerate anche l'eventuale regressione. Se poi il bambino prova a far del male al nuovo arrivato non spaventatevi e non fatelo sentire in colpa".
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