Consulenza medica: Stefano Bianchi, professore associato di ginecologia-ostetricia dell’Università di Milano e primario all’Ospedale San Giuseppe di Milano
Alla trentaduesima settimana bisogna programmare l’ecografia biometrica per valutare se il bambino è cresciuto bene. “In occasione di questa ecografia – osserva Bianchi - si può fare anche la flussimetria, come elemento di valutazione della adeguata vascolarizzazione, rifornimento di nutrimento e ossigeno da parte della placenta al feto. Questo valore se alterato, in alcuni suoi parametri, può indicare il rischio che il feto possa andare incontro a un iposviluppo nelle settimane successive”.
Infine a 36 settimane è opportuno fare un tampone vaginale, per la ricerca dello streptococco beta-emolitico che, osserva Bianchi, “costituisce un elemento di rischio che richiede una adeguata profilassi al parto”.
Sempre attorno alla 36 settimana chi lo desidera dovrebbe programmare un incontro con l’anestesista per disporre al momento del parto l’analgesia epidurale.
Attorno a 36 settimane è opportuno fare un tampone vaginale
Chi deve fare lo screening per il diabete gestazionale?
Nel periodo compreso tra 22 e 26 settimane può essere consigliato lo screening per il diabete gestazionale, con un esame che si chiama minicurva da carico di glucosio. Chi è obbligato a farlo? “C’è dibattito se debba essere fatto su tutte le donne oppure solo nei soggetti a rischio, per esempio sovrappeso oppure familiarità dibetica – conclude Bianchi -. Se farlo o meno è una scelta del medico”.
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