Gravidanza monocoriale, cosa serve sapere
Si può essere gemelli in tanti modi diversi? Sì, la gravidanza gemellare può presentarsi con caratteristiche a sé ed è bene per i futuri genitori essere consapevoli da subito delle peculiarità e degli accorgimenti che caratterizzano i parti plurimi.
Secondo le stime, si calcolano come gemellari il 2 - 3% del totale di tutte le gravidanze e in circa 1 gravidanza ogni circa 200 nel nostro Paese, ci troviamo di fronte a una gravidanza monocoriale. Ma cosa significa gravidanza monocoriale e cosa è opportuno sapere? Risponde Nicola Persico, medico chirurgo fetale alla Mangiagalli Center della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore
Policlinico di Milano.
Cos'è la gravidanza monocoriale e quali sono le sue caratteristiche?
"Nella dodicesima settimana di gravidanza è possibile stabilire se si tratti di gravidanza singola o gemellare – premette Persico -: nella seconda ipotesi,
- l'evento più frequente è che la gravidanza dizigotica, ossia due spermatozoi fecondano due ovuli preparando la nascita di due fratellini non identici.
- Nella gravidanza monozigotica abbiamo un ovulo fecondato da uno spermatozoo, lo zigote formatosi è uno che si sviluppa in due embrioni.
Un terzo delle gravidanze gemellari è definito monocoriale in quanto i due embrioni crescono nella stessa placenta e a nostra volta potremo distinguere se i feti crescono in una sacca amniotica (gravidanza monocoriale monoamniotica) o in due (gravidanza monocoriale biamniotica)". Quest'ultima casistica è la più comune quando si parla di gravidanza monocoriale e ci riferiremo a questa tipologia nelle prossime informazioni".
"La caratteristica più significativa nella gravidanza monocoriale è il modo in cui i vasi sanguigni sulla superficie della placenta si possano intrecciare rendendo non indipendenti tra loro i due sistemi di circolazione dei due feti. Di fatto, questa condizione è origine di possibili problemi: il più importante è la trasfusione feto-fetale".
Ci sono esami specifici per la gravidanza gemellare monocoriale?
"Se le ecografie di routine indicate per l'intera gravidanza singola sono 3, nella gemellare monocoriale se ne effettuano circa 10, se non di più.
A partire dal controllo della 12ima settimana, dalla translucenza nucale e gli screening prenatali per verificare eventuali anomali nei cromosomi, si diagnostica se si tratta di gemellare monocoriale e, a partire dalla 16ima settimana si prevedono dei controlli a cadenza quindicinale. La paziente dovrebbe assicurarsi di essere seguita con ecografie supplementari ai controlli di routine e più specifici proprio per monitorare e intercettare eventuali squilibri a livello di scambi sanguigni".
Quali sono i sintomi e i possibili rischi in una gravidanza gemellare monocoriale?
"Soprattutto nel periodo che comprende la16ima e 26ima settimana di gestazione – argomenta il chirurgo fetale –. l'equilibrio pressorio nella placenta si sbilancia e può verificarsi la condizione di trasfusione feto-fetale: quando uno dei due feti cede il proprio sangue all'altro gemello tramite questi vasi sanguigni comunicanti: il gemello ricevente farà molta più pipì e la sua sacca sarà ricca di liquido amniotico mentre il gemello donatore, ricevendo meno sangue per se stesso, farà poca pipì e sarà immerso in poco liquido amniotico.
Sintomi per la gestante.
La condizione di avere tanto liquido in uno dei sacchi può avere tanto liquido in uno dei due sacchi può portare a sintomatologia clinica di cui si può accorgere la mamma:
- Pancia che cresce velocemente in pochi giorni
- Pancia dura e gonfia
Sono segnali che devono portare la donna a recarsi nella struttura sanitaria idonea più vicina. Attraverso la chirurgia fetale si può intervenire per riportare in equilibrio l'afflusso di sangue nei due gemelli prima che la situazione divenga irreversibile".
L'intervento chirurgico.
"La tecnica prevede di entrare nella cavità amniotica con una minuscola telecamera per vedere dove si trovano gli intrecci di vasi che portano allo sbilanciamento e con un laser si interviene per bruciare e bloccare questi sversamenti – spiega Persico –. In questo modo si ripristina velocemente un equilibrio arginando possibili danni neurologici o la morte.
Il monitoraggio costante durante la gravidanza e la conoscenza di queste possibili complicazioni da parte della madre possono far molto per proteggere entrambi i bambini".
Ci sono condizioni che rendono più probabile una gravidanza monocoriale?
"In generale, possiamo dire che nelle gravidanze gemellari può influire l'imprinting genetico che porta ad avere famiglie in cui la gemellarità è ricorrente, questo fattore non è modificabile. Ancora, sappiamo che le tecniche di procreazione assistita in cui sono trasferiti anche 2 o 3 embrioni sono associati alla possibilità di gravidanze gemellari. Il dato positivo, su questo fronte, è che da quando si è preferito iniziare trasferire un solo embrione, anche le gravidanze plurime sono diminuite.
Tutte queste variabili però non incidono significativamente nella gravidanza gemellare monocoriale così come l'età, il peso corporeo o l'alimentazione e il movimento fisico non sono fattori determinanti".
Gravidanza a rischio.
"Quando è confermato col controllo ecografico la gravidanza monocoriale, anche per le problematiche che giustificano la necessità di controlli ravvicinati, si richiede l'esenzione prevista per la gravidanza a rischio. A tal proposito sarebbe preferibile farsi seguire in strutture sanitarie in cui sia faccia diagnosi prenatale a livello ecografico e ci sia la medicina fetale, ancora che sia presente la terapia intensiva neonatale che possa gestire tutte le epoche di prematurità. Questo perché nella gravidanza gemellare il parto è programmato con una prematurità intorno alla 36ima settimana.
Raramente complicanze legate alla trasfusione feto-fetale possono verificarsi in questo periodo ma, in caso di trasfusione feto-fetale acuta alla 32ima settimana si interviene con un parto cesareo anticipato. Una alta percentuale, che supera il 70% dei casi, riguarda le gravidanze monocoriali che vanno a buon fine e questo è un messaggio importante di rassicurazione per le famiglie con bambini gemelli omozigoti da gravidanza monocoriale".
L'intervistato
L'intervistato è Nicola Persico, medico chirurgo fetale alla Mangiagalli Center della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.