Cinque consigli contro stanchezza e insonnia
Rallentare i ritmi: almeno adesso che la gravidanza volge al termine, concedersi ritmi di lavoro più soft, meno fatica, meno stress.
Seguire una sana igiene alimentare: alla sera, consumare cibi leggeri, senza alcool e caffeina, ed evitare di coricarsi immediatamente dopo il pasto.
Ok a tutte le strategie rilassanti: fa benissimo concedersi un sonnellino pomeridiano, mentre alla sera sì a tutte le attività tranquille, come una lettura, una passeggiata o un po’ di televisione (niente film movimentati però!).
Sì anche a tisane vegetali blandamente sedative, come la valeriana, mentre discusso è l’uso di melatonina, quindi prima di farne uso è opportuno parlarne con il ginecologo.
Farmaci solo se necessari. Nei casi particolarmente gravi, il medico potrà valutare la necessità di prescrivere l’utilizzo, sia pure a bassi dosaggi, di sedativi farmacologici del gruppo delle benzodiazepine e, nei casi più seri in cui sia presente una componente depressiva, di antidepressivi tipo la paroxetina.
Infine, parlare sempre con il proprio curante: a volte una parola tranquillizzante detta dalla persona giusta è il miglior sedativo naturale!
(Consulenza di Simona Boito, Dirigente I livello presso la Clinica ostetrico-ginecologica Mangiagalli di Milano)
Perché questa stanchezza a fine gravidanza? Ormoni, ma non solo
“Fin dalle prime fasi, la gravidanza determina importanti modifiche del sonno, dei ritmi circadiani, dei ritmi sonno–veglia e dell’attività onirica” spiega Simona Boito, Dirigente I livello presso la Clinica ostetrico-ginecologica Mangiagalli di Milano.
“Tali modifiche sono dovute in parte al mutato ambiente ormonale, ma soprattutto a cambiamenti nelle regioni cerebrali che regolano i ritmi sonno-veglia e alle modifiche circadiane della temperatura corporea.
Se nel primo trimestre domina una sensazione di stanchezza e sonnolenza, dovute principalmente all’innalzamento dei livelli di progesterone, nella seconda metà della gravidanza è soprattutto l’insonnia gravidica ad affliggere la maggior parte delle future mamme, intaccando il necessario riposo notturno”.
L’insonnia gravidica è dovuta al cambiamento del corpo …
Diversi sono i fattori che concorrono a determinare l’insonnia a fine gravidanza: “Oltre ai fattori ormonali e neuronali, bisogna considerare le modifiche anatomo-funzionali del terzo trimestre, e cioè l’ingombro del volume uterino, la compressione del feto sul torace che comporta problematiche respiratorie, la difficoltà a trovare la posizione ideale per il sonno, l’urgenza e frequenza minzionale, che porta ad alzarsi anche più volte nel corso della notte” prosegue la ginecologa.
… e anche a ansia e fatica accumulata durante il giorno
Anche l’aumentata attività onirica può disturbare il sonno, specie se, come avviene di regola nelle future mamme, i sogni hanno carattere ossessivo di ricordi dell’infanzia o di incubi generici ma soprattutto relativi al feto ed al neonato.
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