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Gravidanze inattese: quattro storie a lieto fine

di Nostrofiglio Redazione - 08.07.2008 - Scrivici

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Una gravidanza scombussola la vita di chiunque. Soprattutto quando il bimbo non rientrava nei piani. Quattro donne raccontano la loro esperienza - e perché non si pentono della loro scelta.

Aiuto, due gemelli in arrivo - Angela, 32 anni

"Sono un'esperta di comunicazione multimediale. Dopo un periodo di disoccupazione, nel gennaio 2006 mi sono messa in proprio. Ma non sono riuscita a fare molto. Pochi giorni dopo l'inizio della libera professione, le mestruazioni non arrivavano e così ho fatto il test di gravidanza. Risultato positivo: ero incinta, nonostante la spirale.

Per me è stato come uno schiaffo, il momento non poteva essere più sbagliato! Ero sconvolta e con il mio compagno abbiamo discusso per giorni se fosse il caso di interrompere la gravidanza. Lui era di questa opinione e anch'io ero d'accordo anche se avevo molti dubbi.

Dopo che il ginecologo mi ha aveva confermato che aspettavo un bambino, ho deciso: l'ecografia mi aveva mostrato la piccola vita che stava crescendo dentro di me e non mi sentivo di distruggerla! Ho detto al mio compagno che non avrei abortito e che ero disposta a portare avanti la gravidanza anche da sola. Lui ha reagito in modo splendido. Ha detto che non si sarebbe mai immaginato nel ruolo di papà, ma che sarebbe rimasto al mio fianco e che avrebbe fatto di tutto per essere un buon padre.

La settimana dopo avevo nuovamente appuntamento dal medico. Avevo a malapena preso la mia decisione ed ecco che è arrivata la seconda notizia shock: nell'ecografia si vedevano due "fagiolini"! Sono tornata a casa distrutta: non avrei mai voluto dei gemelli! Riuscivo solo a pensare: ma non finiscono mai le brutte notizie?

Ormai ero decisa a non abortire, ma non ero psicologicamente pronta ad immedesimarmi nel ruolo di futura mamma. Avevo sempre voluto una famiglia, ma più tardi, dopo che ero riuscita ad affermarmi sul lavoro. I nostri amici e le nostre famiglie invece erano entusiasti, molto più di noi, a volte era proprio buffo. Ammetto che quando all'ottava settimana ho avuto delle perdite ho persino pensato: se perdessi i bambini adesso non sarebbe poi così male.

Tutto è cambiato quando li ho sentiti muoversi per la prima volta: l'accettazione passiva del destino si è trasformata in un immenso amore.

La mia paura è stata enorme quando alla 27esima settimana di gravidanza sono stata ricoverata in ospedale perché le due bimbe condividevano la stessa placenta e la più piccola non riceveva alimenti a sufficienza. Per fortuna però è andato tutto bene e il 16 giugno 2006, alla 28esima settimana, mi hanno fatto il cesareo.

Da allora le mie bambine sono cresciute benissimo. E tutte le mie preoccupazioni si sono rivelate infondate: la vita con loro non è così stressante come pensavo. Anche i miei progetti lavorativi sono stati solo un po' rimandati, ma non ho affatto rinunciato. Spero che quando le piccole avranno due anni riusciremo a trovare un posto all'asilo nido, per poter tornare a lavorare part-time. Il mio compagno poi è il papà più bravo del mondo e da dicembre scorso anche il marito più bravo del mondo!"

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