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USA: i pro e i contro di un parto oltre termine

di Niccolò De Rosa - 13.06.2016 - Scrivici

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Una ricerca della Northwestern Univeristy traccia una connessione tra la nascita oltre i 9 mesi standard e alcuni tratti fisico-cognitivi: chi viene al mondo dopo ha più probabilità di avere un'intelligenza sopra la media, ma è anhe esposto maggiormente ai deficit fisici.

Nell'ambito di studi incrociati sulle conseguenza fisiologiche relative al parto e alla formazione del feto, i ricercatori della Northwestern University (Illinois, USA) hanno voluto approfondire in modo particolare la casistica che riguarda quei bebè che vengono alla luce oltre i normali tempi previsti per una gravidanza, che in media si aggirano intorno alle 40 settimane di gestazione.

Lo studio, pubblicato Jama Pediatrics, ha comportato la visione dei certificati di nascita di 1,4 milioni di bambini nati in Florida dal 1994 al 2002 tra la 37/esima e la 41/esima settimana di gravidanza, mettendo poi a confronto i loro successivi risultati scolastici e le capacità fisiche conseguite durante la crescita.

Da ciò che ne è emerso, i ragazzi che erano nati oltre il termine prestabilito, avevano in media facoltà cognitive e rendimenti scolastici superiori, con probabilità del 2,8% di avere uno sviluppo intellettuale superiore alla norma, ma in diversi casi presentavano salute precaria, se non disabilità fisiche e difficoltà respiratorie intorno ai 5-6 anni (nel 2% dei casi). Come mai? I ricercatori ipotizzano che, stando più nel pancione, il cervello ha più tempo per svilupparsi.

Questi dati, secondo gli autori della ricerca, possono essere utili per una presa di posizione di genitori e di medici che si troveranno a dover decidere se indurre un parto allo scadere dei tempi previsti o aspettare un'altra settimana.

FONTE: Ansa.it, Jamanetwork

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