Che cos'è la parità di gravidanze?
La parità di gravidanze è un parametro utilizzato per definire la storia ostetrica di una donna che rappresenta il numero delle sue gravidanze terminate con parti vaginali dopo 20 le settimane, indipendentemente dalla vitalità del bambino alla nascita.
Una donna incinta viene definita gravida e la somma della parità e degli aborti indica il numero delle gravidanze complessive.
Come si ottiene il dato
Graficamente la parità di gravidanza viene espressa attravero la lettera P seguita da una serie di 4 cifre che tengono conto di quattro fattori:
- Numero di parti portati a termine (dopo la 37esima settimana)
- Numero di parti conclusi pretermine i (tra la 20esima e la 37esima settimana)
- Numero di gravidanze perse (aborti)
- Numero di bambini in vita
Da ricordare che in questo conteggio il parto gemellare viene considerato esattamente come un parto singolo. Pertanto una donna incinta che nel corso della propria vita ha già portato a termine una gravidanza, avuto un bimbo alla 30esima settimana e subito due aborti, si considera gravida 5, para 1-1-2-2.
Nullipara e pluripara: significato
- Nullipara è un termina che indica una donna che non ha mai fatto esperienza di un parto per via naturale,
- Pluripara (para 1, 2, 3 e così via in base al numero di parti precedenti) indica una paziente che ha già partorito almeno una volta.
FONTI: WHO; MSDManuals.
Domande e risposte
A cosa serve il dato di parità di gravidanze?
A delineare la storia ostetrica della paziente
Parità di gravidanze: come si misura?
I fattori che delineano la parità di gravidanze (P) sono il numero di gravidanze portate a termine dalla donna, i parti pre–termine, il il numero di aborti avuti e il numero di figli viventi.
Cosa vuol dire nullipara?
Nel calcolo di parità di gravidanze si definisce nullipara una donna che non ha mai partorito in precedenza.
Revisionato da Niccolò De Rosa