Parto: quando andare in ospedale?
- quando le contrazioni sono frequenti e regolari
- le differenze tra prima gravidanza e secondo (terzo...) figlio
- se si sono rotte le acque
- se hai perdite ematiche
- se non senti muovere il bimbo
Quando le contrazioni sono frequenti e regolari
Nelle ultime settimane hai già sentito di che cosa si tratta: la pancia si indurisce, il dolore si estende alla schiena, ai genitali e talvolta fino alle gambe. Le vere contrazioni iniziano così.
Non perdere la calma, osserva se le contrazioni avvengono a intervalli regolari (5 minuti) e se durano tra i 30 e i 60 secondi.
E poi: sei senza fiato quando sali i gradini, hai bisogno di respirare rumorosamente? Sono tutti segnali che il momento del parto è vicino.
Se non sei sicura che si tratti di vere contrazioni, fai un bagno caldo o mettiti a letto. Se si tratta di contrazioni false (Braxton Hicks), diventeranno più deboli. Le vere doglie al contrario si intensificano.
La pancia si indurisce, il dolore si estende alla schiena, ai genitali e talvolta fino alle gambe. Le vere contrazioni iniziano così.
Se è la prima gravidanza aspetta due ore
Se è la tua prima gravidanza, vai in ospedale dopo due ore di contrazioni regolari; se invece hai già partorito aspetta un'ora e poi vai.
Se si sono rotte le acque
Si è verificata la rottura delle acque. Solo raramente il sacco amniotico si apre con un effetto a sorpresa, la maggior parte delle volte cadono delle gocce di liquido. Ma appena perdi il liquido amniotico, il parto è iniziato ed è meglio andare in ospedale.
Il liquido amniotico è un liquido caldo, ricco di sostanze nutrienti e i batteri si diffondono rapidamente. Insomma c'è rischio di un'infezione.
Vi sono perdite ematiche
Non senti più muovere bene il bambino
Ricordati che: per circa un quarto delle future madri l'inizio del parto è segnato da una leggera emorragia. La secrezione è mista a muco. Quando la bocca dell'utero inizia ad aprirsi, genera dei grumi di muco che bloccano l'ingresso.
Al massimo dopo uno o due giorni dopo iniziano le doglie.
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