Episiotomia e ferita cesareo medicazione
Il parto è sicuramente un momento magico nella vita di una mamma e di una coppia di genitori, ma può portare con sé qualche piccolo disturbo. Se è vero in generale che il parto naturale, per via vaginale, prevede un decorso più rapido e in generale la neo-mamma è in piedi in pochissimo tempo (se non subito) non è raro che si debba fare i conti, per esempio, con i punti. Stessa sorte capita a chi partorisce con cesareo. Oggi parliamo di episotomia e ferita cesareo, medicazione, ripresa e difficoltà.
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Differenza tra parto naturale e cesareo
Tra le discussioni più accese che coinvolgono le neo-mamme c'è sicuramente quella relativa al parto: spesso le donne che hanno partorito con un taglio cesareo si sentono di "serie b", ma è importante normalizzare la pratica e non considerare una mamma "meno mamma" solo perché non ha partorito per via vaginale. I motivi per cui una donna dà alla luce il proprio figlio (o i propri figli) con un taglio cesareo possono essere molti, alcuni medici - presentazione podalica, rischio per la mamma e/o il feto e altro ancora - e altri personali, ma sono comunque insindacabili e non devono essere motivo di confronti sciocchi.
Quel che è vero è che solitamente ci si riprende molto più facilmente e velocemente da un parto naturale, proprio perché è previsto dalla natura e non implica un'operazione chirurgica, l'utero non viene tagliato e non si deve fare i conti col post operatorio. A volte però nemmeno il post-parto di chi ha dato alla luce naturalmente è semplice, per questo è inutile fare paragoni!
Parto naturale ed episiotomia
Anche se è una pratica sempre meno diffusa, capita che durante un parto naturale si faccia ricorso all'episiotomia, chiamata anche perineotomia per la parte che si incide.
Questo taglio, infatti, è ritenuto a tutti gli effetti un intervento chirurgico e prevede l'incisione del perineo in modo da allargare ulteriormente l'orifizio vaginale e permettere il passaggio del bambino.
Le associazioni di ostetricia e ginecologia, così come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono piuttosto concordi nell'affermare che si tratti di una pratica che presenta più svantaggi che benefici, per questo si tende a evitarla (alcuni ospedali sono proprio contrari a praticarla, preferendo la naturale lacerazione).
Episiotomia e medicazione
Se però nel vostro caso si è fatto ricorso all'episiotomia per allargare l'orifizio vaginale e permettere al feto di passare senza correre rischi, è bene conoscere come si tratta la parte perineale interessata per migliorare le possibilità di ripresa.
La medicazione del taglio da episiotomia deve essere molto accurata perché si tratta di una zona molto sensibile, su cui si esercita una normale pressione e che, soprattutto nei giorni successivi al parto, resta umida a causa delle perdite ematiche. Ecco quindi i consigli:
- sciacquare la zona con acqua (potete usare una bottiglia, se il bidet è scomodo) ogni volta che andate in bagno
- asciugare bene la zona senza strofinare, magari usando un getto di aria tiepida (tipo asciugacapelli)
- lavarvi con un detergente apposito (chiedete consiglio prima delle dimissioni) una volta al giorno
- cambiare spesso gli assorbenti post-parto, privilegiando quelli in cotone biologico
- verificare i punti con un'infermiera o ostetrica: possono essere di quelli che si riassorbono da soli oppure dovrete farli togliere
Esistono anche dei gel da applicare nella zona del taglio per favorire la cicatrizzazione e lenire il fastidio.
Ricordatevi anche che può dare sollievo sedersi su un cuscino a ciambella (come quello per le emorroidi), in modo da non fare pressione sulla ferita.
Ferita da taglio cesareo
Discorso diverso, ma per certi versi simile, per la ferita da taglio cesareo.
Il taglio cesareo può rendersi necessario per diversi motivi, e per fortuna la medicina ha fatto progressi tali da poter utilizzare questa tecnica per non mettere a rischio la vita della mamma e del feto. Lo svantaggio è dato però dall'intervento chirurgico, perché per praticare il taglio cesareo vengono incisi diversi strati: pelle, adipe, fascia addominale e infine utero. Inoltre, i tipi di taglio possono essere due, uno trasversale e più invasivo, l'altro orizzontale, all'altezza del pube, meno evidente.
Medicare la ferita del cesareo
Quale che sia il tipo di taglio scelto, in ogni caso si dovrà prestare molta attenzione alla medicazione della ferita, per evitare infezioni e per fare in modo che tutti gli strati incisi si rimarginino correttamente.
Inizialmente verrà applicata una medicazione subito dopo l'incisione e in genere è l'équipe medica a fornire informazioni per curare la ferita.
In generale si dovranno togliere i punti in quarta/sesta giornata, e in molti casi si dovrà tenere una garza sterile per evitare il contatto con l'esterno. Quando la ferita si è richiusa, poi, è bene applicare regolarmente un prodotto idratante per favorire la cicatrizzazione, chiedete consiglio già in ospedale su quello che può fare al caso vostro.
Riprendersi dal parto non è sempre una passeggiata, soprattutto se si deve fare i conti con episiotomia e taglio cesareo. Ma anche se si è stanche, è bene prendersi cura delle ferite per evitare spiacevoli conseguenze.
Aggiornato il 29.11.2021