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Disturbo bipolare post parto: come curarsi

di Giulia Foschi - 26.05.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Non è facile identificare un disturbo mentale, né accettarlo. Il disturbo bipolare post parto, così come la depressione, non vanno mai stigmatizzati, ma compresi e curati

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Disturbo bipolare post parto

Meno noto della depressione, il disturbo bipolare post parto (ricordiamo che la dicitura corretta è "post partum") si presenta più di frequente nelle donne che già soffrivano di questa malattia, ma può anche esordire proprio in concomitanza di questo periodo così delicato. Con la dovuta cautela, si può curare: ci spiega come Giuseppe Carrà, professore associato di Psichiatria all'Università di Milano-Bicocca.

Il disturbo bipolare post parto non è la depressione post parto: quali sono le differenze?

"Intanto, una premessa: la consapevolezza rispetto alla depressione post parto si è diffusa di recente, ed è stata riconosciuta clinicamente, ma c'è ancora tanto da fare, anche sul fronte dei servizi. La depressione post partum comprende forme depressive che colgono la donna nel periodo perinatale. Molte di queste esordiscono dopo il parto, ma tutta la fase della gravidanza può essere coinvolta. Si tratta di un fenomeno non difficile da comprendere, dal momento che la donna attraversa una condizione estremamente stressante, con una componente neurobiologica molto specifica, per via della fisiologica e massiccia modificazione ormonale. Il disturbo bipolare, invece, di per sé è già meno conosciuto, specialmente in Italia, da parte del grande pubblico. Esso presenta un'alternanza di fasi opposte: severe depressioni ed episodi maniacali di euforia ed eccitamento. È una costante e spesso irrisolta ricerca di equilibrio. E quale condizione, più della gravidanza, va ad alterare gli equilibri?".

Disturbo bipolare post parto: quali sono le cause?

"Tra i disturbi mentali, quello bipolare presenta sicuramente una componente biologica e genetica molto pronunciata, molto più che in altri. Nella maggior parte dei casi, le donne che presentano episodi post parto ne soffrivano già. Potrebbero aver avuto episodi in passato, dei quali non sempre il compagno o le persone più vicine sono al corrente. In qualche caso, invece, nelle persone predisposte biologicamente e geneticamente, il parto può scatenare la prima manifestazione del disturbo".

Disturbo bipolare post parto: quali sono i sintomi?

"Come anticipato, il disturbo bipolare alterna fase depressive a fasi maniacali. Queste ultime, in particolare, non sono facili da individuare, perché si esprimono in una sovraeccitazione della donna, una felicità grandiosa, eccessiva, megalomanica, onnipotente. Dall'esterno, tutto ciò potrebbe essere letto come un'enorme felicità per la nascita del bambino, per la condizione di maternità. Ma non è così".

Disturbo bipolare post parto: quando preoccuparsi?

"Bisogna fare caso alla dimensione dell'eccesso. L'episodio maniacale, a ben guardarlo, non è felicità. Questo eccesso potrebbe anche portare la donna ad esporre il neonato a dei rischi, per via di una cecità per i pericoli più comuni. La madre depressa vede i pericoli anche dove non ci sono, la madre bipolare in fase maniacale è talmente euforica che rischia di non vederli mai. Inoltre, è sempre piena di energia, anche dopo notti e notti insonni. Ha uno sprint esagerato, è sempre performante. Infine, quasi sempre, dopo questa fase dalla durata variabile si presenta una fase depressiva".

Disturbo bipolare post parto: cosa fare per curarsi

"La buona notizia è che il disturbo bipolare, se curato adeguatamente con gli stabilizzatori dell'umore, può regredire quasi completamente, riportando la persona ad uno stato mentale di sostanziale equilibrio. Le cure utilizzate più di frequente, con i migliori risultati, sono l'Acido Valproico e il Litio. Il punto è che molto spesso il medico sospende queste cure in gravidanza, se la donna soffriva già di disturbo bipolare. Oppure evita di somministrarle se si presenta in questa circostanza o dopo la nascita del bambino: occorre fare un'attenta valutazione. L'Acido Valproico presenta alcune controindicazioni importanti. Il Litio molte meno, anche se in caso di assunzione la donna non potrà allattare. Bisogna bilanciare i diversi aspetti in campo, ben consapevoli che la salute mentale della madre è importante tanto per lei quanto per il bambino: non va sottovalutata né tantomeno ignorata, ma considerata come qualsiasi altra malattia.

Ad esempio, nessun medico toglierebbe l'insulina ad una paziente diabetica in gravidanza. Alle malattie mentali, ancora oggi, viene invece dato meno peso. Infine, oltre a queste cure, che sono indispensabili, può avere un effetto benefico (o al contrario negativo) l'ambiente circostante. Parlo in particolare delle relazioni, specialmente con il compagno. La donna che soffre di questo disturbo non va mai stigmatizzata, mai colpevolizzata, ma sempre e comunque sostenuta, in tutti i modi possibili".

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