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Graziottin: papà fuori dalla sala parto

di Antonella Laudonia - 06.07.2011 - Scrivici

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Quasi tutti i papà italiani (ben il 92% secondo gli ultimi dati) assistono al parto della moglie o compagna. Una (relativamente) nuova tendenza che non piace alla nota sessuologa: "Consiglio sempre di compiere questo passo solo se ci si sente davvero sereni di farlo. Non sono rari gli uomini che dopo aver assistito al parto manifestano problemi sul piano sessuale"

Sempre più papà assistono alla nascita del proprio figlio in sala parto. Secondo l'ultimo rapporto Cedap (Certificato di assistenza al parto) da poco pubblicato dal ministero della Salute, il 92% dei padri italiani quando viene alla luce il proprio piccolo sono lì accanto alla mamma e all'ostetrica (stiamo parlando di parti naturali, esclusi i cesarei). Le tengono la mano, la incoraggiano, la tranquillizzano, e talvolta tagliano il cordone ombelicale. Una vera e propria rivoluzione dei costumi, se si pensa che nel 2006 i papà in prima linea erano solo il 60%.

Una nuova tendenza che non mette tutti i ginecologi d'accordo; non pochi evidenziano i rischi per il partner maschile di rimanere traumatizzati oppure di trasmettere agitazione alla compagna sortendo l'effetto contrario a quello desiderato.

Tra gli scettici alla presenza dei papà in sala parto sempre e comunque troviamo la professoressa Alessandra Graziottin - Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano. Di seguito offre i pro e contro di una decisione da non dare per scontata e da non prendere alla leggera.

PRO

Solidarietà nel post partum Senza dubbio l'aspetto positivo della presenza del papà in sala parto consiste nel partecipare attivamente alla nascita, stando vicino alla compagna e rendendosi conto della fatica titanica che sta vivendo. Da questa condivisione del momento, deriva una maggiore consapevolezza, solidarietà e disponibilità in seguito, nel comprendere la sua stanchezza, le sue poche energie e la debolezza fisica ed emotiva nel post-partum.

Semaforo verde per la sala travaglio La presenza del compagno è sempre utilissima in sala travaglio. Tenere la mano alla futura mamma, accarezzarla, darle conforto fisico ed emotivo consentono di condividere una fase altrettanto delicata della nascita, ma senza i possibili traumi legati ai momenti più a tinte forti. Quindi semaforo verde per la sala travaglio, ma giallo per la sala parto.

In questo caso, dice la Graziottin, ho più riserve: consiglio sempre di compiere questo passo solo se ci si sente davvero sereni di farlo.

Porte aperte, ma solo per chi è davvero convinto Se il futuro padre è convinto ed entusiasta della sua presenza in sala parto, allora non ci sono problemi. Talvolta alcuni assumono anche ruoli attivi, come per esempio filmano la scena del parto. E' un modo per essere presenti, ma al tempo stesso di porre una distanza, e quindi una sorta di autodifesa. Se invece si sta prendendo la decisione di essere presenti in prima linea solo perché spinti dal desiderio della moglie, allora meglio lasciare perdere. A chi non è convinto, suggerisco di far capire alla compagna le proprie legittime ragioni, affatto incompatibili con un futuro ottimo padre e partner.

Sala parto al femminile Se, come accade talvolta, anziché il partner, la donna preferisce che ad assisterla in sala parto ci sia la madre, o un'altra figura di riferimento, è bene che la futura mamma sia accontentata. E il compagno deve comprendere questa decisione. Innanzitutto va assicurata la serenità di chi sta per partorire. Che per sue personalissime motivazioni può sentire più adatta la mamma in un momento così intimo e che lascia il segno.

CONTRO

Senso di impotenza L'uomo si sente scaraventato in una realtà dai tratti forti che lo può traumatizzare, e non è in grado tra l'altro di fare nulla per alleggerire la compagna in quel momento. Per molti uomini è insopportabile vedere la moglie soffrire e non poter fare niente per aiutarla. Alcuni si sentono male, a loro volta. In molti prevale un senso di impotenza poco gestibile.

Scene forti, addio poesia ... Inutile nasconderlo, il sangue abbonda in quel contesto. E per molti uomini è uno shock. Non dimentichiamoci che spesso viene effettuata l'episiotomia, un'operazione a cui non è certo piacevole assistere per tutto quello che comporta.

Infine durante le spinte non di rado si verificano perdite di feci. Insomma, non è certo poesia per la coppia...

Il sesso può risentirne Non sono rari gli uomini che dopo aver assistito alle scene crude del parto della propria compagna in seguito hanno problemi ad avere erezioni. Le ricadute sul piano sessuale possono essere pesanti e devastanti per i neogenitori. E spesso non sono calcolabili a priori.

Dalla sala parto all'avvocato Se si considera che il 40% delle coppie che si separano lo fa entro il primo anno di vita del figlio, non posso non escludere che una componente sia anche questa. La crisi della sessualità che può far seguito a un partner traumatizzato, è una leva molto forte nel decidere di separarsi.

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